Rocky Balboa… operazione nostalgia!

Rocky Balboa (Rocky Balboa, Usa, 2006) di Sylvester Stallone; con Sylvester Stallone, Burt Young, Antonio Tarver, Milo Ventimiglia, Geraldine Hughes.

A volte ritornano!
30 anni dopo la nascita di una leggenda, 16 anni dopo la sua morte cinematografica, causa il pessimo Rocky 5, torna in vita colui che dal 1976 incarna i valori d’America, Rocky Balboa!
A 6o anni suonati Sylvester Stallone si è rimesso profondamente in gioco, riprendendo i guantoni per riportare sullo schermo quel personaggio che lo ha reso celebre.
Rocky è un vedovo ristoratore, ex pugile campione dei pesi massimi, con un figlio che non riesce a reggere il peso di quel congome così importante, un vuoto lasciato dalla scomparsa dell’adorata Adriana e soprattutto la voglia di tornare a ritoccare con mano quello che è la sua vita: il ring!
Causa una simulazione al computer Balboa decide di tornare ad allenarsi, per un unico storico match, contro il campione in carica Mason Dixon.

Girato in solo 4 settimane, e si vede, con un budget di “soli” 24 milioni di $, Rocky Balboa è un prodotto nostalgico, che torna a toccare quelle corde intraprese con successo 30 anni fa, fatte di forza di volontà, amicizia, lealtà e amore per la famiglia, insomma tutti quei valori tipici del “sogno americano”.
Stallone riprende tutti i temi della saga, dal celebre tema musicale a Philadelphia, città del campione, dai flashback che riportano direttamente alle pellicole originali al classico allenamento pre gara.
Tecnicamente il film è grezzo, rozzo, quasi volesse realmente riprendere il filo conduttore del 1° capitolo. Stallone è meno espressivo di un tempo, il personaggio meglio riuscito è quello di Paulie, il cognato di Sly, interpretato dall’onnipresente Burt Young, la parte meno riuscita dell’intera pellicola è quella sentimentale, in cui Rocky conosce una donna, forse capace di render più lieve la mancanza di Adriana.
Dopo un’ora buona, necessaria per far partire la storia, arriva la 1° vera emozione: Rocky torna ad allenarsi, il celebre tema musicale inonda la sala, e riviviamo sequenze diventate leggenda, con la conclusiva storica corsa sulla scalinata di Philadelphia!
Da qui in poi è un crescendo continuo, Rocky Balboa arriva all’improbabile match, con il campione ufficiale dei pesi massimi, come spacciato, vittima sacrificale di un circo, quello del pugilato, fatto solo di soldi e spettacolo.
Ovviamente Balboa venderà cara la pelle, con un poco credibile, ma toccante, match, girato in maniera televisiva, tra due pugili decisi a farsi male, per riuscire a stare davvero bene, fino all’apoteosi finale!
Era giusto far tornare Rocky Balboa dal passato, per concedergli un finale adeguato alla sua figura, diventata leggenda del cinema.

Voto Gabriele: 7
Voto Federico: 6