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Hitchcock: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Il Biopic su Hitchcock e il suo Psycho è piaciuto ai critici? Scopriamolo insieme.

di carla
pubblicato 7 Aprile 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 16:10

Adoro i film di Alfred Hitchcock e dare un’occhiata dietro le quinte di Psycho mi ha fatto solo piacere. Il film Hitchcock, dal 4 aprile nelle sale, racconta proprio questo e visto che nella nostra redazione ha avuto voti contrastanti, oggi voglio scoprire cosa ne pensano i critici Italiani e Americani. Poi però nei commenti voglio sapere cosa ne pensate voi, è piaciuto o no?

Rene Rodriguez – Miami Herald: Il film passa troppo tempo fuori dal set di Psycho e si concentra invece su questioni incidentali.

Rafer Guzman – Newsday: Un’idea troppo letterale del regista, ma è una visita divertente sul set di un classico dell’orrore.

Richard Roeper – Richard Roeper.com: Girato con molto stile e con un macabro senso dell’umorismo che al maestro stesso sarebbe piaciuto.

Steven Rea – Philadelphia Inquirer: Hopkins è un meraviglioso Hitchcock.

Charlie McCollum – San Jose Mercury News: Hitchcock disse una volta che un buon regista deve “sempre fare soffrire il pubblico il più possibile.” Non credo che intendesse il tipo di sofferenza che “Hitchcock” infligge al suo pubblico.

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: Un assaggio divertente, economico e molto piacevole del processo creativo di un artista familiare.

Elizabeth Weitzman – New York Daily News: Non c’è effettivamente molto da imparare su Alfred Hitchcock nel biopic vivacemente superficiale di Sacha Gervasi. Ma potrete godere comunque dell’esperienza.

Rex Reed – New York Observer: Uno dei migliori film del 2012.

Keith Uhlich – Time Out New York: Ci perdoni, Mamma Bates, possiamo prendere in prestito il suo coltello?

Peter Travers – Rolling Stone: Hopkins cattura l’essenza di Hitchcock come artista e truffatore. E Mirren è stellare come sua moglie e arma segreta.

Todd McCarthy – Hollywood Reporter: Hitchcock è innegabilmente vivace e provocatorio.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Il film di Sacha Gervasi, leccornia per i molti fan di sir Alfred, non è solo la cronistoria della lavorazione nel ’60 di Psycho , in cui nessuno credeva e per cui il regista si impegnò la casa e l’onore, ma anche l’analisi del rapporto di coppia con la moglie che rischiò crisi con depressione e stop del set. Biografia allargata non solo di Hitch e della sua ben nota passione da voyeur per le bionde, ma anche di Hollywood, industria e censura, gli attori e gli scrittori.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Opera prima di Sacha Gervasi, il capace sceneggiatore di The Terminal, Hitchcock è una piacevole commedia – raffinata per recitazione, scrittura e ambientazione – che rischia di apparire discutibile se la si legge come un tentativo di spiegare l’inspiegabile, ovvero il talento creativo dell’indiscusso Maestro del brivido. Mentre nel ripercorrere le tappe della travagliata lavorazione di Psycho, il film intende semmai rendere giustizia alla figura della moglie Alma Reville, per oltre 40 anni compagna di vita e formidabile collaboratrice dietro le quinte.

Fabio Ferzetti – Il Messaggero: La nascita di un capolavoro e il lato oscuro del genio. Ogni biopic è costretto a domare cliché e luoghi comuni (cioè a usarli, senza eliminarli). Ma un biopic che ci porta dietro le quinte di un film leggendario scala una montagna ancora più ripida: Di qui le due idee che rendono assai godibile (ma non altrettanto godibile) l’Hitchcock di Sacha Gervasi (…) Facile, certo, disinvolto, mai davvero convincente, ma molto divertente, servito da un cast da sogno. E pieno di dettagli, allusioni, strizzate d’occhio che faranno la gioia dei cinefili.

Dario Zonta – l’Unità: Anthony Hopkins fa Hitch, una sfida non da poco. Una sfida che noi crediamo persa, non tanto per l’impossibile imitazione, che comunque viene tentata, ma per l’idea in sé di svelare al cinema il mistero del cinema di Hitchcock. Non si fa, non riesce. E infatti il film, pur “delizioso”, non arriva al cuore del suo mandato. Invece di far brillare un immaginario, lo deprime. I geni non si mettono in scena, bisogna solo sognarli.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Eccellente commedia biografica, che racconta la perigliosa, contrastata lavorazione di Psyco.