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L’orso Yoghi – La recensione in anteprima

L’Orso Yoghi (Yogi Bear) Regia di Eric Brevig. Con Dan Aykroyd, Justin Timberlake, Anna Faris, Tom Cavanagh, T.J. MillerTutto nacque nel 1958 quando un mansueto orso di nome Yoghi debuttò come personaggio secondario del Braccobaldo Show, subito il personaggio accompagnato dalla piccola spalla Boo Boo fu amato dal pubblico al punto di farlo diventare protagonista

pubblicato 14 Gennaio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 16:22

L’Orso Yoghi (Yogi Bear) Regia di Eric Brevig. Con Dan Aykroyd, Justin Timberlake, Anna Faris, Tom Cavanagh, T.J. Miller

Tutto nacque nel 1958 quando un mansueto orso di nome Yoghi debuttò come personaggio secondario del Braccobaldo Show, subito il personaggio accompagnato dalla piccola spalla Boo Boo fu amato dal pubblico al punto di farlo diventare protagonista di una serie che contribuì notevolmente al successo di Hanna e Barbera. Il meccanismo narrativo era sempre lo stesso, spinto dall’atavica fame delle bestie feroci, ma frenato da un’enorme pigrizia, l’orso Yoghi si destreggiava in ogni modo per rubare in modo incruento i cestini dei picnic delle famiglie in visita al celebre parco di Jellystone, per farlo era necessario evitare il loro bonario nemico il Ranger Smith.

A cinquantanni di distanza niente è cambiato al parco di Jellystone, esclusion fatta per la tecnologia digitale 3D che ha sostituito le tradizionali animazioni della serie televisiva, ma i personaggi non sono invecchiati di un solo giorno. Ad essere in pericolo questa volta è tutto il parco nazionale che il prepotente sindaco Brown vorrebbe chiudere per venderne il legname e risanare le finanze del Comune che ha inopportunamente dilapidato. Con la sua posa da damerino e l’inseparabile cravattino verde, l’orso Yoghi mette la sua furbizia (dopo tutto lui è un orso dall’intelligenza superiore alla media) per aiutare il Ranger Smith a conservare aperto il parco così da offrire un habitat a tanti animali e un luogo di svago per le famiglie americane. Un inaspettato aiuto arriverà da una bionda documentarista che vorrebbe girare un documentario proprio sull’ineffabile Yoghi.

Il film di Eric Brevig non cerca nemmeno di mascherarsi dietro un ipocrita messaggio ecologista o naturalista. Yoghi nasce per essere un film per bambini e riesce in pieno nel suo intento, con grande dispiacere degli adulti che sono costretti ad accompagnare i loro orsacchiotti nelle sale cinematografiche. La computer graphic oggi non ha certo bisogno di dimostrare che un essere umano in carne e ossa possa interaginre con un essere frutto dell’immaginazione e del render di un computer. Prima di Yoghi sono arrivati Sansone, Garfield, fino al fantasmino Casper, ma questa volta in più c’è il 3D, che ovviamente dona profonidtà agli splendidi panorami naturali ma nulla più, se si esclude una sequenza di rafting involontario che regala qualche schizzo di acqua gelata in faccia. Il pubblico infantile non necessita di sceneggiature elaborate o personaggi dalla psicologia sfaccettata, qui è tutto tagliato con l’accetta del boscaiolo, ma le gag in stile slapstick strappano ripetute risate che diventeranno l’incubo dei genitori quando questo film entrerà nelle loro case in versione home video.

Il finale è scontato: i cattivi vengono castigati, l’amore trionfa e Yoghi tornerà ai suoi velleitari tentativi di sottrarre cestini da pic nic ai poveri villeggianti. Meglio godersi l’ennesimo corto dedicato a Will E. Coyote presentato prima dell’inizio del film, anch’esso in 3D e decisamente il migliore di quelli proposti fino ad oggi prima.

L’Orso Yoghi uscirà nei cinema venerdì 14 gennaio 2011. Qui il trailer italiano

Voto Carlo 5