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Courmayeur 2012: Sightseers (Turisti) – la recensione (Concorso)

Prima di procedere alla stesura del presente articolo, ci siamo concessi l’ascolto di alcuni dei brani proposti in Sightseers (Turisti, in italiano). Apprezzabile sensibilità musicale quella di Ben Wheatley, che accompagna il suo film esasperato ed esasperante con un sottofondo in tal senso davvero ispirato, tra canzoni come Season of the Witch dei Vanilla Fudge o Power of Love dei Frankie Goes to Hollywood.

pubblicato 14 Dicembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 19:22

Turisti non è certo un’opera uscita dal nulla. Il 2012 ha infatti rappresentato un’annata particolarmente intensa per il regista britannico, che aveva già dato prova della sua folle prosa in occasione del Festival di Rotterdam a Gennaio, con il suo horror Kill List, opera potente e destabilizzante.

Non meno spiazzante è questo suo ultimo lavoro, che stempera i toni truci del suo precedente film virando leggermente sulla commedia, chiaramente in salsa genuinamente anglosassone. Due ottimi attori, un contesto surreale ed una trama squilibrata: questi sono gli ingredienti portanti della pietanza propostaci con Sightseers.

Una vacanza. Questo è il programma di Chris e Tina. I due stanno insieme da tre mesi, conoscendosi a malapena, elemento che induce la strana madre di Tina a frenare l’entusiasmo della figlia, presagendo il peggio. Nulla da fare; con l’adorato caravan Abbey Oxford a rimorchio, i due piccioncini si inoltrano nella fascinosa Inghilterra rurale, tra paesaggi mozzafiato, siti storici e archelogici e quant’altro. Sulle note di Tainted Love, ha così inizio questa irriverente black comedy on the road. Tainted Love, quella dei Soft Cell cantata da Marc Almond, precisiamo (più avanti capirete perché).

Wheatley si serve della musica per enfatizzare certi passaggi con un’ironia pregevole, come quando fa uso di un motivetto allegro in francese per descrivere l’idillio che si instaura tra i due protagonisti, mentre si producono in una serie di episodi di una tenerezza smielata. Nel frattempo monta in maniera sempre più incalzante qualcosa, di cui dapprima avvertiamo la presenza, salvo poi esserci scaraventata in faccia con una violenza disarmante.

Un primo omicidio, apparentemente colposo. Interruzione, torna la normalità. Ma dopo il secondo omicidio non si hanno più dubbi, Chris è un efferato serial killer. Temete che che avremmo fatto meglio ad omettere tale informazione? Non preoccupatevene troppo, perché il trailer in tal senso è ancora meno discreto. Anche perché con un’abilità notevole Wheatley sovrappone una seconda fase nell’ambito della narrazione, circa a metà film; ed è qui che Turisti ingrana la quarta!

Come in Kill List, il regista britannico ci suggerisce che nulla è come sembra, puntando ancora una volta sull’ambiguità dei suoi estremi personaggi. Come in quel film, i protagonisti di Sightseers celano un intero universo al proprio interno, solo che a differenza del Jay (Neil Maskell) di Kill List, Tina opera un percorso per certi aspetti opposto. Quest’ultima acquisisce consapevolezza col progredire della narrazione, finendo la propria corsa con una personalità completamente diversa rispetto a come aveva cominciato. Colpo di classe, in tal senso, quello di chiudere il film con lo stesso brano che aveva quasi propiziato il viaggio dei due (Tainted Love), stavolta però cantato da Gloria Jones.

In Sightseers si ride, ci si impressiona, ci si scandalizza, il tutto mediante cambiamenti repentini, che ci costringono a sorridere e tornare seri con una disinvoltura che ha del demenziale. Quasi fossimo agiti da una bacchetta magica, non riusciamo a sottrarci alla ripugnante vicenda di due presunti amanti, che in realtà non conosco nemmeno sé stessi. Non ci viene concesso nemmeno il tempo di far scemare una risata, che l’episodio immediatamente successivo ci stende per quanto è brutale.

Non manca la satira, arguta e punzecchiante come probabilmente solo quella britannica sa essere. Ad un certo punto Tina dice a Chris: “non avrei mai pensato di uccidere una persona in questo modo…“; al che l’altro risponde: “quella non è una persona, è un lettore del Daily Mail!“. Da notare che fino a poco prima si discuteva in maniera piuttosto accorata sul fatto che l’omicidio fine a sé stesso sia stata una conquista acquisita della democrazia. Capite?

Questo è Sightseers, solo che è ancora più crudo e spassoso. Lo si può definire un affresco spietato riguardo a ciò che è in grado di partorire la mente umana, calata in un contesto quale quello che viviamo tutti i giorni. Un lavoro condotto con una proprietà del mezzo efficace, che gioca anche a fare del “cinema colto” per via di scene come quella in cui i due osservano delle acque torbide, o quando, sul finire, sempre gli stessi Chris e Tina puntano il loro sguardo verso la macchina da presa come se ci stessero fissando. E con quelle fiamme che si riflettono sui loro volti è un po’ come se, in silenzio, volessero dirci qualcosa puntandoci il dito contro, ossia che magari dentro ognuno di noi potrebbe celarsi un Chris o una Tina. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, abbiamo il nostro Leone Nero.

Voto di Antonio: 8

Turisti (Sightseers, UK, 2012). Di Ben Wheatley, Alice Lowe, Steve Oram, Eileen Davies, Monica Dolan, Jonathan Aris, Kenneth Hadley, Stephanie Jacob e Richard Glover.