Home Notizie Nastri d’Argento 2022: “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio è “Film dell’anno”

Nastri d’Argento 2022: “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio è “Film dell’anno”

In attesa della premiazione del 20 giugno, Marx può aspettare di Bellocchio eletto Film dell’anno ai Nastri d’Argento 2022.

15 Giugno 2022 13:56

‘ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino
Leggi anche:
Nastri d’argento 2022, nomination: guida “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino

Marx può aspettare di Marco Bellocchio è stato designato “Film dell’anno” ai Nastri d’Argento 2022. Una decisione dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) che accoglie tra i titoli del più interessante ed emozionante cinema dell’anno il personalissimo viaggio nella memoria familiare di un autore che con questo film aggiunge alla nostalgia il racconto dolente di un sentimento collettivo e, soprattutto, intimo.

L’elaborazione di un gravissimo lutto diventa, infatti, nel film riflessione sulla vita e la morte in un’indagine che affronta sentimenti irrisolti e finalmente svelati con lucida sincerità di fronte ad un tragico evento vissuto tra le mura della casa di famiglia e mai affrontato insieme: il suicidio di Camillo, fratello gemello di Marco, morto il 27 dicembre di un anno febbrile e di grandi cambiamenti come il 1968.

“Marx può aspettare lascia un segno speciale nella storia del cinema di questo tempo che ha cambiato la nostra vita” spiega a nome del Direttivo Nazionale SNGCI Laura Delli Colli, Presidente. “Per questo lo abbiamo scelto tra i film, non chiudendolo, pur tra le eccellenze, solo nel mondo e nella ‘categoria’ del più toccante e lucido cinema del reale”.

Questo film nasce cinque anni fa per ricordare i compleanni dei fratelli Bellocchio superstiti che, tranne io, erano arrivati agli ottant’anni e li avevano superati (anch’io nel frattempo li ho superati) con mogli, figli e nipoti al Circolo dell’Unione di cui mio padre fu uno dei fondatori. Ma subito capii (in quel 16 dicembre 2016) che la commemorazione nostalgica di quel passato che a me, ma anche agli altri fratelli e sorelle, non aveva dato particolari gioie, non mi interessava più di tanto. Era Camillo, parlare di Camillo, che mi interessava, di cui avevo già parlato cambiandogli nome (Pippo) nel film Gli occhi, la bocca del 1981, ma in quel film in realtà parlavo di me, del gemello sopravvissuto e, poiché coinvolto completamente nell’esperienza fagioliana, volevo dare al film e a me stesso una conclusione positiva, una “sanità” finale. Un riscatto. Insomma, in parole povere, il film doveva finire bene. Infatti il gemello superstite, arido ed egoista, nel film si innamora della promessa sposa di Pippo (dopo averla odiata) e lo sostituirà in vita preservando anche la creatura che la giovane ha in grembo, figlia di Pippo. Quel film nacque sotto il segno della non libertà, della paura (del fare con paura che in arte porta al fallimento), anche la paura di dispiacere a mia madre che era ancora viva, ai miei fratelli, di non essere in linea ai principi fagioliani, tutti fantasmi che mi creavo io da solo poiché nessuno mi proibì di fare nulla. Marx può aspettare invece è diventato un film un pezzo alla volta in cinque anni fatto, ideato, montato nei ritagli di tempo tra un film e l’altro (parlo dei film normali che si girano con 50 persone di troupe) libero di non avere obblighi finali, anche perché il costo è stato molto contenuto, correndo dietro ai testimoni superstiti (molti erano nel frattempo mancati, scomparsi dunque per sempre i loro preziosi ricordi) e in particolare concentrandomi sulle interviste ai famigliari, sorelle, fratelli, cognate, figli, nipoti che danno al film, per le loro testimonianze, il senso di un’intimità allo stesso tempo tragica, ma anche sublimemente ironica com’è un po’ nello stile dei Bellocchio. – Marco Bellocchio

Il film è una produzione Kavac Film, Ibc Movie, Tender Stories con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Cineteca Bologna.

Realizzato in collaborazione con Regione Lazio-Fondo per il Cinema e l’audiovisivo, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto, coprodotto da Malcom Pagani e Moreno Zani, produttori esecutivi Michel Merkt e Alessio Lazzareschi e distribuito da 01 Distribution. Selezionato in Cannes Première al Festival di Cannes 2021 che ha celebrato Marco Bellocchio con la Palma d’Oro d’Onore.

I Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) consegneranno i premi a Roma, al Maxxi Museo nazionale delle arti del XXI secolo lunedì prossimo 20 Giugno.