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Letters to Juliet – La recensione in anteprima

Letters to Juliet (Letters to Juliet) Regia di Gary Winick, con Amanda Seyfried, Christopher Egan, Gael Garcia Bernal, Vanessa Redgrave, Milena Vukotic, Marina Massironi, Valentina Cervi, Franco Nero.Sophie sogna di scrivere per il celebre rotocalco New Yorker, ma lavora solo come “verificatrice” di fatti, nomi e date con un capo che non ha grande fiducia

pubblicato 25 Agosto 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 21:38

Letters to Juliet (Letters to Juliet) Regia di Gary Winick, con Amanda Seyfried, Christopher Egan, Gael Garcia Bernal, Vanessa Redgrave, Milena Vukotic, Marina Massironi, Valentina Cervi, Franco Nero.

Sophie sogna di scrivere per il celebre rotocalco New Yorker, ma lavora solo come “verificatrice” di fatti, nomi e date con un capo che non ha grande fiducia nei suoi mezzi. Il suo fidanzato Victor è uno chef entusiasta del suo lavoro che si sta preparando per la grande apertura del suo primo ristorante. Il loro rapporto sembra andare a gonfie vele, così decisono di partire per l’ultima volta come fidanzati alla volta di Verona, la città di Giulietta e Romeo e capitale degli innamorati. Sophie sogna un viaggio romantico, ma si scontra con la realtà che vede Victor più interessato ai segreti culinari italiani e a scoprire nuovi fornitori per il suo ristorante. Sophie, sola per Verona, scopre che il Comune cittadino ha dato l’incarico a quattro donne di rispondere a tutte le lettere lasciate sotto il mitico balcone. Scoperta per caso una lettera scritta quasi 50 anni prima, Sophie decide di rispondere di suo pugno alla missiva. Si troverà presto a tu per tu con la donna che la scrisse che all’insegna del “mai è troppo tardi quando si parla di amore”, tornerà in Toscana alla ricerca di Lorenzo, il suo grande amore perduto. Sophie accompagnerà la donna nella sua ricerca, insieme allo spocchioso nipote Charlie.

Il cinema americano spesso vive di stereotipi e luoghi comuni. Quando però è a finire nel tritacarne è una porzione del nostro patrimonio culturale (fosse solo sotto il profilo enogastronomico o paesaggistico) allora diventa tutto più evidente. E’ questo il caso di Letters to Juliet, commediola romantica che trasforma Verona, la capitale degli innamorati grazie a Giulietta e Romeo, in una cittadina leziosa fatta di viuzze costellate da balconi e la Toscana in un luogo verde dove le strade sono tutte sterrate, contornate da cipressi e da abitazioni rustiche appena ristrutturate. Ben venga un’immagine da cartolina per alcuni dei luoghi italiani più amati dagli stranieri per i loro viaggi, gli enti locali e le strutture ricettive possono fregarsi le mani per una possibile ondata di visitatori incuriositi da ciò che il cinema gli ha fatto sognare. E pure siamo felici che questa volta il product placement non sia legato al giubbotto di Tom Cruise o all’orologio di Pierce Brosnan, ma ad alcuni dei prodotti più nobili della nostra tavola come il Brunello di Montalcino. Il problema è che tra tutto questo quello che manca è il cinema e una sceneggiatura che possa rendere tutto una storia.

Nella sua totale inverosimiglianza c’era però il presupposto per quella che avrebbe potuto essere una commedia brillante, ma tanto è vero che Amanda Seyfried non è Katharine Hepburn quanto gli sceneggiatori contemporanei non sarebbero più capaci di scrivere una sophisticated comedy che possa sembrare una pallida imitazione di film come Scandalo a Filadelfia, giusto per citarne un esempio. I protagonisti, ma anche i personaggi di contorno, vivono in un liquido amniotico fatto di frasi fatte, citazioni storiche (anche in latino) e frivolezze varie. Le segretarie di Giulietta riescono a rendere patetiche anche ottime attrici nostrane come Marina Massironi, Milena Vukotic e Valentina Cervi, ma il loro ruolo di “messaggere d’amore” questo richiedeva. Ma ce ne è anche per il “bel” Gael Garcia Bernal a cui viene cucita addosso una parte che lo rende ulteriormente più irritante del solito. Quando la sceneggiatura dovrebbe prendere il volo, durante la lunga ricerca del Lorenzo Bartolini perduto, tra errori di persona e i continui battibecchi tra Sophie e Charlie, proprio qui invece il meccanismo mostra tutte le sue imperfezioni.

E’ un peccato, perché il taglio da road movie del cuore, scanzonato e un po’ disilluso, avrebbe potuto essere qualcosa di più che una serie di scenette incollate tra una cartolina e l’altra fino all’arrivo dell’agognato Lorenzo, un fascinoso Franco Nero, a cavallo di cotanto destriero. Ma come scrive Sophie nella lettera a Claire (Vanessa Redgrave) le parole “e” e “se” da solo non sono nulla ma un “e se” può cambiare tutto, anche un film. L’unica nota curiosa è legata alla vetusta coppia, Vanessa Redgrave e Franco Nero infatti lo sono anche nella vita e si sono sposati di recente, in gran segreto, quindi questo film rappresenta una sorta di outing del loro legame.

Letters to Juliet uscirà nei cinema il 25 agosto. Qui potete vedere il trailer in italiano.

Voto Carlo 4
Voto Carla: 4