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Jonah Hex: Recensione in Anteprima

Jonah Hex (Usa, 2010) di Jimmy Hayward; con Josh Brolin, John Malkovich, Megan Fox, Will Arnett, Michael Shannon, Michael Fassbender, Brandi Coleman, Natacha Itzel, David Jensen, John Gallagher Jr, Lisa Rotondi, Michael Arnona, Veronica Russell, Sean Boyd, Thomas Hyde III, Danny Cosmo Higginbottom, Sean M. Sellers, Aidan Quinn, David Patrick Kelly, J.D. Evermore, Eric Scott

pubblicato 1 Novembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 19:10

Jonah Hex (Usa, 2010) di Jimmy Hayward; con Josh Brolin, John Malkovich, Megan Fox, Will Arnett, Michael Shannon, Michael Fassbender, Brandi Coleman, Natacha Itzel, David Jensen, John Gallagher Jr, Lisa Rotondi, Michael Arnona, Veronica Russell, Sean Boyd, Thomas Hyde III, Danny Cosmo Higginbottom, Sean M. Sellers, Aidan Quinn, David Patrick Kelly, J.D. Evermore, Eric Scott Woods, Topher Jones, Tom Townsend, Julia Jones, Jamie Alyson Caudle, Thomas Tah Hyde III, Luke James Fleischmann, Victor Aminger, David W. McCracken

Il flop dell’anno. Costato poco meno di 50 milioni di dollari, Jonah Hex ha letteralmente raccolto le briciole, accontentandosi di 11 milioni di dollari in tutto il mondo. Massacrato dalla stampa e quasi disconosciuto dagli stessi protagonisti, il film non ha ancora una data di distribuzione per il mercato italiano, se mai ce l’avrà. Creato negli anni ‘70 dallo scrittore John Albano e dal disegnatore Tony DeZuniga, Jonah Hex è un cacciatore di taglie che veste sempre con una divisa dell’esercito Confederato ed ha il lato destro del suo volto orrendamente sfigurato. Segni particolari? Le sue avventure finiscono sempre nel sangue, tanto sangue.

Ma il film di Jimmy Hayward, regista dell’ottimo Ortone e il Mondo dei Chi e per anni animatore in casa Pixar, è davvero così brutto? Ebbene sì. Abbandonati i cartoni animati per gli ‘umani,’ Hayward ha dato vita ad un cinecomics che non ha ne’ capo ne’ coda, sconclusionato, lento, noioso, mai emozionante o anche solo trascinante, ricco di cose non dette, scritto da due sceneggiatori, Mark Neveldine e Brian Taylor, che in passato sicuramente qualcosa di buono hanno fatto, e soprattutto interpretato da un cast che sembra non credere minimamente alle ipotetiche potenzialità del film stesso, dal primo all’ultimo minuto.

5 minuti scarsi, i primi. Visti questi, Jonah Hex può anche finire qui. Ad 11 anni dal flop kolossale Wild Wild West, ad Hollywood sono cascati ancora una volta nel voler spettacolarizzare il western, rendendolo moderno e perché no, reinventandolo. E quale migliore occasione se non prendere a piene mani da un fumetto, visto quanto i comics ultimamente ‘tirano’ al cinema? Peccato che Jonah Hex, personaggio minore della Dc Comics, sembri la brutta copia (e ce ne vuole) di Ghost Rider, con evidenti potenzialità, purtroppo mal rappresentate sullo schermo.

Partendo da un Josh Brolin che non ha probabilmente la stoffa per un personaggio simile, morto, risorto, in grado di parlare con i non vivi e tutto questo solo e soltanto per vendicarsi, e da una Megan Fox che è talmente ridicola, e costretta in un personaggio inesistente, che farà incetta di Razzies, Jonah Hex non si alza mai da terra per via di una sceneggiatura che ammorba e annoia per tutti i 75 minuti di film (esatto, avete capito bene, 75). Chi è realmente Jonah Hex, perché viene sfigurato, come fa a ‘risorgere’ più e più volte, perché è in grado di parlare con i morti, chi sono gli indiani che lo aiutano quando è in difficoltà, perché strizza l’occhio a Il Corvo, toccando attimi soprannaturali, come e quando ha conosciuto Megan Fox, che tipo di rapporto c’è tra i due, chi è lei e perché colui che scatena la rabbia del temibile e perfido Quentin Turnbull viene ucciso da Jonah Hex? Che voi ci crediate o no, Mark Neveldine e Brian Taylor non rispondono a nessuno di questi quesiti, affidando così a Jimmy Hayward, che poi ci ha ovviamente messo del suo per rendere il tutto ancora più impresentabile, una patata a dir poco lavica.

Tralasciando le battute sbiascicate da uno sfigurato Brolin, e quelle purtroppo pronunciate da una Megan Fox sinceramente impresentabile, il film non sale di livello neanche dinanzi al cattivissimo John Malkovich, psicopatico che non si sa per quale motivo vuole distruggere l’America. Tra scene tagliate e montate a titolo gratuito e verità non dette, la pellicola scivola così nel più totale dimenticatoio, meritandosi pienamente una disdicevole etichetta. Quella di flop dell’anno.

Voto Federico: 2