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Mammuth – La Recensione della commedia con Gerard Depardieu

Mammuth (id., commedia, Francia 2010) Regia di Benoît Delépine e Gustave Kervern, con Gérard Depardieu, Yolande Moreau, Isabelle Adjani, Benoît Poelvoorde, Miss Ming.Approda oggi nelle sale italiane il nuovo lavoro di Benoît Delépine e Gustave Kervern dopo l’apprezzato Louise-Michel del 2008. La critica lo ha amato moltissimo, vedremo quale sarà il giudizio del pubblico italiano.

di simona
pubblicato 29 Ottobre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 18:57

Mammuth (id., commedia, Francia 2010) Regia di Benoît Delépine e Gustave Kervern, con Gérard Depardieu, Yolande Moreau, Isabelle Adjani, Benoît Poelvoorde, Miss Ming.

Approda oggi nelle sale italiane il nuovo lavoro di Benoît Delépine e Gustave Kervern dopo l’apprezzato Louise-Michel del 2008. La critica lo ha amato moltissimo, vedremo quale sarà il giudizio del pubblico italiano. Temo, purtroppo, che Mammuth non sia un film adatto a tutti. Chi ama il cinema ‘commerciale’ probabilmente non lo apprezzerà.

Serge lavora nel mattatoio di un’azienda che produce insaccati. Ha 60 anni e per lui è arrivato il momento di andare in pensione. Scrupoloso lavoratore fin da ragazzino quando ha abbandonato la scuola, non ha mai fatto un giorno d’assenza, mai un giorno di malattia. Ma appena prova a ritirare la meritatissima pensione, si imbatte nel muro implacabile della burocrazia.

Scopre così che alcuni datori di lavoro hanno “dimenticato” di versargli i contributi. L’unica soluzione per ricevere tutti i benefici pensionistici è quella di far visita a tutti i vecchi datori di lavoro e chiedere le scartoffie mancanti. Incoraggiato dalla moglie, il nostro eroe monta sulla sua vecchia moto degli anni Settanta, una Mammuth, da cui prende il soprannome, e parte.


Mammuth

Torna nei luoghi della sua adolescenza, in un viaggio che lo riporta da vecchi datori di lavoro, amici e parenti perduti. È durante questo viaggio che si accorge che la gente lo ha sempre considerato un incolto imbecille. Attanagliato dal dubbio e allucinato dalle apparizioni di Yasmine, il suo primo amore, morta in un drammatico incidente motociclistico, il compito di recuperare i documenti mancanti appare, poco a poco, futile. La salvezza arriva tramite la sua nipotina, che risveglia in lui il dormiente poeta felice. Invece di avviarsi lentamente verso la morte, Mammuth decide di abbracciare la vita e ricominciare.

Del film colpiscono subito i colori saturi e le anacronistiche immagini sporche e sgranate, girate in Super16 reversibile; spiazzano i personaggi stralunati e lascia spaesati l’accostamento fra l’estremo realismo di certe situazioni e la dimensione assurda e grottesca, quasi onirica, che permea l’intera pellicola. Delépine e Kervern puntano il dito contro il mondo del lavoro dei nostri giorni, deturpato dal lavoro in nero e dal precariato, dall’illegalità e dagli abusi. Nel farlo, però, non rinunciano ad abbondanti dosi di humor al vetriolo (la scena del colloquio di lavoro di Miss Ming è forse in assoluto la più bella del film).

Il pachidermico (di nome e di fatto) Serge è un uomo definito dagli autori come “socialmente disabile”. E’ semplice e rozzo, un po’ lento di comprendonio, un animo candido che non riesce a stare al passo con il futuro che corre sempre più veloce (come i moderni motori che sfrecciano sulla strada facendo mangiare la polvere alla sua motocicletta d’epoca), a cui piace stare per conto proprio. Gérard Depardieu è perfetto per vestirne i panni, il ruolo gli è stato cucito addosso e gli calza come un guanto. Bravissima Yolande Moreau (esilarante la scena al telefono, così tristemente vera) e davvero singolare Miss Ming, poetessa ed artista multimediale (impossibile dire dove finisca la persona e dove cominci il personaggio). Il fantasma di Isabelle Adjani (che riesce ad essere ancora bellissima, anche ricoperta di sangue) è sinceramente inquietante…

Qui ci sono il trailer italiano e le foto del film, nelle sale da oggi.

Voto Simona: 6.5