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Hanna: Recensione in Anteprima

Joe Wright torna al cinema con Hanna… ecco la nostra critica

pubblicato 27 Maggio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 11:32

Hanna (Hanna, USA, Gran Bretagna, Germania, 2011) di Joe Wright; con Cate Blanchett, Eric Bana, Saoirse Ronan, Olivia Williams, Tom Hollander, Michelle Dockery, Jessica Barden, Cyron Bjørn Melville, Álvaro Cervantes, Nathan Nolan, Paris Arrowsmith, John MacMillan, Jamie Beamish, Adam Markiewicz, Vicky Krieps, Tim Beckmann, Marc Soto, Peter Brownbill, Martin Goeres

Deluso critica e pubblico con Il Solista, Joe Wright era atteso al varco. Perché dopo aver incantato con Espiazione ed Orgoglio e Pregiudizio (complessivamente 10 nomination agli Oscar), il regista britannico era chiamato ad uno scatto deciso, in modo da allontanarsi una volta per tutte dai film in costume. Quale migliore opportunità se non Hanna, claustrofobico thriller dal cast d’eccezione?

Costato ‘solo’ 30 milioni di dollari, il film della Sony non ha fatto furore negli States, arrivando ai 40 milioni di dollari, ricevendo però discreti consensi dalla critica statunitense, giustamente rimasta soddisfatta dal lavoro di Wright. Perché se la pellicola si perde in un finale probabilmente ‘scialbo’ nella sua spiegazione, la regia di Wright convince, grazie anche ad una trasformata Saoirse Ronan, affiancata da una brava e terrificante Cate Blanchett.

Hanna è una ragazza adolescente. E’ stata cresciuta dal padre nelle selvagge zone della Svezia. In una foresta, senza vedere mai nessuno, allenata giorno e notte per diventare una macchina da guerra. Un soldato perfetto. Hanna conosce l’italiano, lo spagnolo, il tedesco, il giapponese, il russo, l’arabo. Ad istruirla suo padre, ex agente della CIA che le sta insegnando le migliori tecniche di combattimento per poter sopravvivere ad un futuro che anno dopo anno si fa sempre più minaccioso. Perché la missione di Hanna è una e solo una. Uccidere una donna, dai capelli rossi, prima che questa donna uccida lei. Mentre si avvicina l’obiettivo finale, Hanna è costretta a dover affrontare delle sorprendenti rivelazioni circa la sua esistenza, che la porteranno a porsi delle crude domande sulla sua inattesa umanità…

30 minuti praticamente impeccabili. Joe Wright ci catapulta immediatamente nell’anomalo mondo di Hanna, ragazzina dai capelli lunghi e spettinati, dalla pelle candida e gli occhi azzurri, forte come un adulto, veloce, scaltra e fredda nel dover uccidere chiunque le capiti a tiro, animale o uomo che sia. Immersi nelle glaciali lande svedesi, scopriamo passo passo l’incredibile Universo di questa giovane protagonista, cresciuta come una moderna “Mowgli”. Lontanissima dal mondo civilizzato, sempre sola insieme al proprio padre, senza elettricità, televisione, musica. 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno d’allenamento, fisico e mentale.

Wright svela lentamente i tratti di Hanna e il perché suo padre la sta tramutando in un soldato. La scena che la porta per una prima volta a stretto contatto con una sanguinaria Cate Blanchett è impeccabile. Incalzante, misterioso, teso, il film nella sua prima parte sorprende, e conquista, grazie ad una regia mai caotica, mai banale, posata ma incisiva nelle scene d’azione, spesso girate con lunghi ed eccellenti piani sequenza. Poi qualcosa si inceppa. La scoperta del ‘mondo’ da parte di Hanna è ovviamente un passo successivo inevitabile. Ma innegabilmente banale. La prima ‘amicizia’, il primo approccio fisico con un ragazzo, lo stupore nello scontrarci con una civiltà che incredibilmente non aveva mai visto. Passi tentennanti in uno script che nella sua parte centrale si fa più scontato, senza però mai perdere interesse.

Perché se Saoirse Ronan è una credibile combattente, Cate Blanchett spaventa anche solo tramite il proprio gelido sguardo, perforante, freddo e al tempo stesso cupo e inquietante, mentre a stravincere la sfida tutta ‘maschile’ tra co-protagonisti è Tom Hollander, sublime violento dai modi effeminati, ben ‘disegnato’ dall’ottima fotografia di Alwin H. Kuchler, rispetto ad un Eric Bana decisamente più in ombra e meno incisivo.

Perfetta la colonna sonora dei Chemical Brothers, tagliente e angosciante, per un titolo che delude soprattutto nella svolta finale, fatta ben presto dimenticare da un incontro/scontro registicamente inattaccabile. Raccontando la ‘favola’ di una bambina cresciuta troppo in fretta e letteralmente derubata della propria adolescenza, Wright ne rimarca paure e aspettative, omaggiando i cupi racconti dei Fratelli Grimm, tra case di marzapane, enormi fauci di lupi assetati di sangue, streghe e cacciatori, con prede che diventano predatori, e una regia di qualità che soddisfa, liberando definitivamente il regista britannico dall’ingombrante ombra di corpetti e merletti.

Uscita: 22 luglio
Qui il trailer
Voto Federico: 7 –
Voto Simona: 6