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Solo per Vendetta: Recensione in Anteprima

Nicolas Cage torna in sala con un thriller ancora inedito negli Usa, Solo per Vendetta! Ecco la nostra recensione

pubblicato 25 Agosto 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 09:33

C’era una volta Nicolas Cage, ormai possiamo dirlo. Perché negli ultimi anni il ‘povero’ Cage si è ritrovato a dover accettare film di qualsiasi tipo, girando qualcosa come 4/5 titoli l’anno, per poter superare gli ormai leggendari problemi con il fisco americano. Tralasciando la qualità degli script presentatisi ai suoi occhi, ma dicendo sempre e solo ‘sì, lo voglio, perché devo’, l’attore ha partorito alcuni flop eccellenti, regalando prove sempre più misere e figlie di una, o forse al massimo due, espressioni. Ebbene, l’infame destino di Cage ha voluto che una delle pellicole più ‘decenti’ girate in quest’ultimo incredibile quinquennio della sua carriera, non sia mai uscita in patria.

Perché questo è l’assurdo destino a cui è andato incontro Seeking Justice, diventato per l’Italia Solo per Vendetta, girato addirittura nel 2009 e fino ad oggi nascosto in soffitta, perché saremo proprio noi, prima dei danesi e dei norvegesi, a poterlo ammirare in sala. Tutto questo perché incredibilmente brutto? Sembrerà strano ma no, perchè il buon Cage negli ultimi anni ha preso parte a pellicole nettamente più ridicole, tanto da far credere che sì, la sua buona stella si è forse definitivamente eclissata.

Will Gerard è un insegnante d’inglese la cui vita viene sconvolta quando la moglie Laura viene violentemente aggredita senza un apparente motivo. Mentre osserva sua moglie nel letto d’ospedale, si avvicina un perfetto sconosciuto chiamato Simon. Simon espone a Will la possibilità di vendicare sua moglie. Potrebbe aspettare che la polizia trovi il colpevole, lo arresti e lo metta nella mani della giustizia. Oppure, potrebbe affidarsi a Simon e ai suoi ‘amici’ che troverebbero il colpevole e lo giustizierebbero entro l’alba del giorno dopo. Emotivamente provato, Will accetta l’offerta, che purtroppo innescherà una spirale infernale di eventi che lo porteranno piano piano a perdere totalmente il controllo della sua vita …

Uno script apparentemente semplice, con un uomo solitamente irreprensibile, onesto, che insegna ai propri alunni come riuscire ad incalanare la rabbia, usando la penna come sfogo, al posto di pugni e pistole, dal giorno alla notte ‘costretto’ a dover prendere un’altra strada. Perché il seme della violenza si è insinuato nella sua vita, generando rabbia, e soprattutto voglia di vendetta. Partendo da quest’idea, innegabilmente inflazionata al cinema, Robert Tannen ha invece partorito uno script originale, incalzante e ricco di colpi di scena, soprattutto nella prima parte.

L’australiano Roger Donaldson, regista de Il Bounty, Cadillac Man, Dante’s Peak, Thirteen Days, Specie mortale e La regola del sospetto, è infatti riuscito a trasformare un soggetto apparentemente banale in un buon thriller ad incastri, purtroppo persosi per strada, dopo una prima parte a dir poco sorprendente. Perché la New Orleans disegnata da Donaldson è una città che ancora stenta a riprendersi dal terribile uragano, attraversata dalla criminalità, capace di sfondare portoni apparentemente invalicabili, riuscendo così a muoversi a 360° sull’intero territorio.

In un contesto urbano simile, ripreso con macchine digitali che hanno sicuramente aiutato il compito del regista, Solo per Vendetta strizza l’occhio al prodotto televisivo, grazie a co-protagonisti di lusso che proprio con quel mezzo si sono fatti strada, finendo per accumulare pregi e difetti. Girato con un budget ridotto, il film tecnicamente si evolve insieme al crescendo di tensione e paura che coinvolge il protagonista, giocando con una serie di inquadrature che maturano e cambiano minuto dopo minuto: morbide nella prima parte, per poi diventare sempre più isteriche, con primi piani stretti e un montaggio incessante, come se i battiti di Cage, sempre più rapidi e con il fiato corto, seguissero passo passo l’occhio del regista.

Se lo script soprattutto nella seconda parte si fa più pesante e prolisso, a non convincere è l’uso assolutamente inutile, e sinceramente scolastico, di alcuni flashback, con la presenza di Nicolas Cage che ancora una volta dividerà fan e critici. Perché la presenza scenica dell’attore risulta troppo spesso essere fuori contesto, fermandosi a tre espressioni: quella sconsolata; quella arrabbiata; quella affaticata ed incredula, con mani tra i capelli, davanti il sedile dell’auto.

Ciò che stupisce nel crollo recitativo dell’attore è quest’implicita consapevolezza nell’essersi perso quasi totalmente per strada, anche dinanzi ad un titolo a cui tutto si può dire tranne di fare totalmente schifo. Perché negli ultimi anni abbiamo visto pellicole assai peggiori con il nipote di Francis Ford Coppola protagonista, tanto da farci tirare per una volta un sospiro di sollievo. Perché non sarà più il Cage di una volta, e questo è a dir poco lapalissiano, ma ogni tanto anche lui uno script decente riesce ancora ad incrociarlo.

Uscita in Sala: 2 settembre
Qui il trailer italiano
Voto Federico: 6

Solo per vendetta (Usa, 2011, Seeking Justice, Thriller) di Roger Donaldson; con Nicolas Cage, January Jones, Xander Berkeley, Guy Pearce, Jennifer Carpenter, Harold Perrineau, Jason Davis, David Jensen, Donna DuPlantier, Monica Acosta, IronE Singleton, Cullen Moss, Mike Pniewski, Joe Chrest, Wayne Pére, Marcus Lyle Brown, J.D. Evermore