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Roma 2011 – Butter: Recensione in Anteprima

Ad un anno esatto dalle nuove elezioni presidenziali che vedranno Barack Obama scontrarsi con la rabbiosa ed estremista destra repubblicana dei Tea Party, Hollywood prende di petto l’argomento portando in sala proprio loro, gli ultra integralisti cattolici della destra a stelle e strisce, visti con occhio divertente, leggero ed originale in questo Butter

pubblicato 31 Ottobre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 07:06



Ad un anno esatto dalle nuove elezioni presidenziali che vedranno Barack Obama scontrarsi con la rabbiosa ed estremista destra repubblicana dei Tea Party, Hollywood prende di petto l’argomento portando in sala proprio loro, gli ultra integralisti cattolici della destra a stelle e strisce, visti con occhio divertente, leggero ed originale in questo Butter, film approdato al Festival Internazionale del Film di Roma.

In Concorso nella selezione ufficiale Alice nella Città, la pellicola di Jim Field Smith può contare su un cast a dir poco d’eccezione, capitanato da una splendida Jennifer Garner, con Ty Burrell, Hugh Jackman, una sexy Olivia Wilde e la piccola ed adorabile Yara Shahidi a completare l’opera, decisamente ‘surreale’ e tristemente esilarante, e per questo promossa a pieni voti.

Destiny, bimba rimasta orfana sbalottolata per anni da una famiglia all’altra, scopre finalmente di avere un talento particolare. E’ in grado di creare delle straordinarie sculture di burro. Finita nello Stato del burro, di fede repubblicana, ricco di strani ‘bianchi’, e senza neri all’orizzonte, la piccola partecipa all’annunale concorso locale, vinto per 3 lustri dall’Elvis del burro, ovvero Bob Pickler. Costretto a ritirarsi, per lasciare spazio anche agli altri, Bob deve affrontare la furia della sua bella, affascinante e ambiziosa moglie, decisa a tutto pur di non lasciare l’ambito scettro che li vede da oltre un decennio ‘padroni’ delle sculture di burro. Gareggiando in prima persona, contro la piccola Destiny…

Nel repubblicano Midwest ne succedono di tutti i colori. Qui, tra una preghiera e l’altra, gli abitanti del posto amano a tal punto le sculture di burro da aver indetto un vero e proprio campionato. Partendo da questo semplice spunto Jim Field Smith è riuscito a pennellare un incredibile spaccato di società americana, eccessiva, bigotta, integralista, religiosa e attaccata a quei valori che i ‘maledetti’ democratici con Barack Obama starebbero provando ad estirpare al popolo americano.

Pigiando e non poco sull’accelleratore del voluto eccesso, Smith ha costruito una pellicola tanto atipica ed originale quanto godibile, anche se in più punti retorica e facilmente digeribile. A giocare a favore del film un nutrito cast di attori celebri che si è felicemente concesso al curioso script. Tra tutti lei, la sempre troppo poco considerata Jennifer Garner, chiamata ad indossare i panni di una donna assetata di potere e di successo, tanto bella quanto frigida, impeccabile nel portamento, sempre pronta a ringraziare il buon Dio e a far di tutto per vincere uno stupido torneo di sculture di burro, arrivando addirittura a boicottare una bimba di appena 10 anni. Perché il Signore in più di un’occasione, sesso con un altro uomo che non sia tuo marito compreso, chiuderebbe un occhio.

Al suo fianco troviamo poi un’imperdibile Olivia Wilde, sboccata ed irresistibile lap dancer talmente generosa con il regista da concedersi una scena lesbo che farà sicuramente piacere ai suoi fan, con Hugh Jackman rilegato ad un piccolo ruolo e la piccola Yara Shahidi piacevole sorpresa. Grazie ad uno sceneggiatura che si prende costantemente in giro, sfottendo alcune celebri follie propagandistiche della destra americana, spesso maledettamente ipocrite e facilmente ridicolizzabili, lo sconosciuto e apparentemente anonimo Butter cambia forma minuto dopo minuto, modellandosi in una piacevole sorpresa. Ancora oggi senza distribuzione negli States, anche dinanzi ad un cast simile. E chiediamoci il perché…

Voto Federico: 6,5
Uscita in sala: da definire

Butter (Usa, 2011) di Jim Field Smith; con Hugh Jackman, Olivia Wilde, Alicia Silverstone, Ashley Greene, Yara Shahidi, Jennifer Garner, Ty Burrell

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