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Anonymous – Recensione in anteprima

Le opere teatrali ed i sonetti attribuiti a William Shakespeare furono, in realtà, scritti da composti da Edward de Vere, 17° Duca di Oxford? Il film di Roland Emmerich prova a dare una risposta…

di simona
pubblicato 9 Novembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 07:00

Sullo sfondo degli intrighi politici dell’Inghilterra elisabettiana, Anonymous specula su una questione che per secoli ha affascinato studiosi e menti brillanti che vanno da Mark Twain e Charles Dickens a Henry James e Sigmund Freud; e cioè: chi fu l’autore delle commedie, delle tragedie e dei poemi attribuiti a William Shakespeare? Gli esperti ne hanno dibattuto, sul tema sono stati scritti numerosi libri, gli studiosi hanno dedicato la loro vita per proteggere o sfatare teorie che circondano la paternità delle opere più note della letteratura inglese. Anonymous porta sullo schermo una possibile risposta, concentrandosi su un preciso momento storico in cui il nido di vipere che era la Corte Reale, i duelli, le storie d’amore illecite ed i complotti di avidi nobili affamati di potere, furono smascherati e portati alla conoscenza di tutti nel più improbabile dei luoghi: i palcoscenici di Londra.

Messi momentaneamente da parte catastrofi, distruzioni, alieni, lucertoloni ed esplosioni varie, Roland Emmerich ha deciso di cimentarsi con un genere cinematografico che, fino a ieri, nessuno avrebbe creduto potesse essere nelle sue corde: il dramma storico. Il risultato è un sontuoso ed intrigante blockbuster in costume, un mastodontico thriller politico ambientato in un’Inghilterra elisabettiana nebbiosa e crepuscolare, minuziosamente ricostruita e di notevole impatto visivo (la fotografia è di Anna Foerster, i meravigliosi abiti di Lisy Christl; mentre le scenografie di Sebastian T. Krawinkel), al servizio della sceneggiatura di John Orloff (che si prende qualche libertà dal punto di vista strettamente storico, per rendere l’intreccio ancora più appassionante). Come in un gioco di scatole cinesi, sembra di assistere ad una tragedia Shakespeariana, dentro una tragedia Shakespeariana…con Shakespeare come protagonista.

Si tranquillizzino quanti – come chi scrive – tremavano al pensiero dello scempio che Godzilla avrebbe potuto compiere a Stratford upon Avon. Emmerich saprà stupirvi.


Anonymous di Roland Emmerich

Delle varie teorie che, nel corso dei secoli, hanno tentato di attribuire la paternità delle opere del Bardo a vari altri scrittori o addirittura ad un gruppo di letterati; il regista tedesco abbraccia quella Oxfordiana, fra tutte la più accreditata (e recentemente esplorata anche da Jennifer Lee Carrell nel romanzo W.). Per gli oxfordiani, fra i quali si annovera anche un tale Sigmund Freud, fu in realtà Edward de Vere, 17° Conte di Oxford, a comporre le immortali opere teatrali che ci sono state tramandate come opere di William Shakespeare.

Il film si apre e si chiude con Derek Jacobi, al centro del palcoscenico di un teatro di Manhattan. Com’è tradizione nel teatro classico – e come del resto in alcune delle più celebri tragedie shakespeariane – è il ‘coro’ ad entrare in scena per primo. Jacobi – nuovamente in veste di narratore, come già nell’Enrico V di Kenneth Branagh – ci introduce a quanto sta per andare in scena e l’azione si sposta a Londra, agli albori del 17° secolo.

Troviamo il drammaturgo Ben Jonson (Sebastian Armesto, il Re Ferdinando VI de I Pirati dei Caraibi) braccato dalle guardie, catturato, interrogato; sospettato di aver nascosto alcune opere teatrali affidategli dal Conte di Oxford…. Da qui in poi una serie di lunghi flashback ripercorreranno la vita di Edward De Vere (che da adulto ha il volto di Rhys Ifans; mentre negli anni dell’adolescenza ha le fattezze di Jamie Campbell Bower), gli intrighi di corte, gli amori illeciti e clandestini, i complotti di William Cecil (un irriconoscibile David Thewlis) e del gobbo Robert Cecil, suo figlio (a cui sono ispirate le figure di Polonio e di Riccardo III); la precaria situazione politica degli ultimi anni del regno di Elisabetta I (Vanessa Redgrave e sua figlia Joely Richardson), con il conflitto anglo-spagnolo in stallo, una ribellione in Irlanda e i piani di vari nobili – fra cui i conti di Essex e Southampton (Sam Reid e Xavier Samuel) – per evitare che James di Scozia venisse incoronato successore di Elisabetta. E in tutto questo lui, William Shakespeare (Rafe Spall, il fidanzato scemo di Anne Hathaway in One Day) o Shakspere come sembra fosse iscritto nei registri battesimali; attore semi-analfabeta che quasi per caso finirà a far da prestanome (will shake-speare) ad un autore ‘anonimo’ e ben più importante di lui. Le citazioni letterarie si sprecano, così come abbondano – per la gioia degli appassionati – gli elementi prelevati direttamente dalle commedie e dalle tragedie del Bardo (oltre a generosi brani delle stesse, rappresentate al Globe o al Blackfriars Theatre. Dimenticatevi Shakespeare in Love, siamo proprio su un altro pianeta, per fortuna.

Il cast è straordinario, tutti gli attori perfettamente in parte, tutti splendidamente diretti. Bravissimo Rhys Ifans, mai così sofferto ed intenso. Svetta su tutti la meravigliosa Vanessa Redgrave (che vedremo nel ruolo della regina anche nel Coriolanus di Ralph Fiennes, di prossima uscita). Una curiosità: nel cast figura anche un italiano, Paolo De Vita, che ha più volte lavorato con Nanni Moretti e che abbiamo visto anche ne La Meglio Gioventù.

Tecnicamente ineccepibile, appassionante e con personaggi perfettamente cesellati, Anonymous è sicuramente uno dei migliori prodotti cinematografici della stagione. Altri critici lo hanno definito presuntuoso, alcuni storici si sono infuriati…ma – rubo le parole a Robbie Collin del Telegraphè come se chi studia il riscaldamento globale si fosse lamentato che, in The Day After Tomorrow, il calcolo del cambiamento climatico derivante dall’abbattersi su Manhattan di un’onda anomala gigantesca, risultasse inesatto. In più, nel caso specifico bisognerebbe tenere a mente che la teoria Oxfordiana esiste da un paio di secoli (vera o falsa, non saprei dire; di sicuro affascinante), Emmerich non si è inventato nulla di nuovo (se non, forse, i figli illegittimi della Regina ‘Vergine’ Elisabeth). In ogni caso non ci chiede di prendere nulla per oro colato. In fondo abbiamo solamente assistito ad una rappresentazione teatrale. Oppure no?

Un solo rimpianto: non aver potuto godere della visione del film in lingua originale. Rimedierò!

Voto di Simona: 9

Anonymous (id. – Drammatico, storico, thriller – Germania 2011) Regia di Roland Emmerich, con Rhys Ifans, Vanessa Redgrave, Joely Richardson, David Thewlis, Xavier Samuel, Sebastian Armesto, Rafe Spall, Edward Hogg, Jamie Campbell Bower e Derek Jacobi. Nei cinema da venerdì 18 novembre. Qui trovate il trailer italiano.