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Torino 2011: L’era legale – Trailer e recensione del film di Enrico Caria

Nel 2020 Napoli è diventata la città più sicura, pulita ed efficiente del mondo. Com’è stato possibile questo cambiamento?

pubblicato 2 Dicembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 05:59

Nel 2020, Napoli è diventata la città più sicura, pulita ed efficiente del mondo. Com’è stato possibile questo cambiamento? Il merito è del sindaco Nicolino Amore, personalità esterna ai partiti corrotti e collusi con i poteri forti della città.
Il (finto) documentario ricostruisce la sua mirabolante vita e ascesa politica, dai quartieri spagnoli, al carcere, all’Inghilterra, dalla quale importa nella sua città l’idea dello speaker’s corner, mettendosi a fare comizi improvvisati in Galleria Umberto I.

Portato quindi alla conoscenza del grande pubblico da una televisione locale che lo invita in trasmissione per ravvivare una campagna elettorale moscia, Nicolino Amore conquista tutti smascherando la corruzione degli altri candidati.

Una volta sindaco, verrà anche lui ammaliato, in un primo momento, dalle luci del potere e si lascerà andare alla bella vita, fino a rendersi conto della necessità di un cambiamento vero. E questo cambiamento lo porta all’operazione “Mo’ basta!”, un piano semplice e geniale di liberalizzazione della droga, per sottrarre soldi, potere e fascino alla camorra e rilanciare la legalità e l’economia.

era legale - film

Mettendo a confronto, in quest’edizione del Torino Film Festival, i film europei con quelli italiani, il paragone purtroppo è impietoso e desolante, spia di una crisi qualitativa del nostro cinema, che non può nascondersi dietro al successo degli incassi. Meno male che ci sono i documentari a riportare una boccata d’ossigeno e a dare speranza.

O i finti documentari, o mockumentary, come quest’opera di Enrico Caria, presentata in pompa magna nella sezione Festa Mobile – Figure nel paesaggio, alla presenza non solo degli autori e del protagonista (il bravissimo attore partenopeo, nonché star di Un posto al sole, Patrizio Rispo), ma anche del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. E l’aspettativa della svolta che si ripone nel film in Nicolino Amore è sicuramente paragonabile, nella realtà, alle speranze riposte dai napoletani veri nel nuovo sindaco.

Il film è divertente, ben scritto e ben costruito, tra immagini di repertorio della realtà napoletana, ricostruzioni della vita del protagonista, animazioni grafiche e interviste (finte e reali allo stesso tempo, visto che accanto agli attori a alle partecipazioni di lusso come quelle di Renzo Arbore, Isabella Rossellini, Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, compaiono anche giornalisti e rappresentanti reali di enti e istituzioni, come il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso e il suo vice Vincenzo Macrì, che parlando della storia finta di Nicolino Amore, raccontano i problemi e le questioni reali di una città e di una nazione intera).

L’umorismo è quello paradossale e furbo di classico stampo napoletano. Punta e colpisce nei punti giusti i meccanismi della comunicazione e della costruzione della realtà attraverso i media. A volte sa un po’ di scherzo con gli amici, ma fa parte del gioco, del registro adottato e dell’arte di arrangiarsi.

Meravigliosa la parodia del qualunquismo populista-reazionario di programmi come Striscia, soprattutto tenendo conto del fatto che lo stesso Caria collabora con Le Iene. A volte, in realtà, anche qui si rischia di scivolare sul terreno sdrucciolevole dell’eccessiva semplificazione e dell’attesa salvifica dell’uomo della Provvidenza, ma è pur sempre di una commedia che stiamo parlando e rispecchia la disaffezione totale verso la politica e i suoi rappresentanti da parte della gente.

La soluzione proposta per vincere finalmente la guerra alla camorra non è certo nuova, ma purtroppo nessuno l’ha mai applicata nella realtà, quindi ben venga la rappresentazione che ne viene fatta qui, argomentata e ironica, per quanto astratta e un po’ semplificata, dai toni quasi fiabeschi, in linea con il registro del film. Perché ci si deve anche un po’ sporcare le mani per raggiungere l’obiettivo della legalità e non seguire solo la ricetta pulita e finta propugnata dalla maggioranza.

Lo vedremo mai su Raitre, come puntata speciale di Un posto al sole?

Voto Fulvio: 7

L’era legale (Italia, 2011 – mockumentary – 76′), di Enrico Caria, con Patrizio Rispo, Cristina Donadio, Rita Corredo, Pietro De Silva, Isabella Rossellini, Renzo Arbore, Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo, Pietro Grasso. Il film verrà distribuito in sala dal 13 gennaio 2012, da Bolero Film

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