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Via Veneto Set di Italo Moscati

RaiSatCinemaWorld e Cineblog sono lieti di invitarVi, il 9 ottobre 2006 al Cinema Politecnico Fandango di Roma, ore 21 alla proiezione di Via Veneto Set, docufilm con testi e regia di Italo Moscati. Lasciamo la parola al comunicato stampa: Anita Ekberg, Marcello Mastroianni e la felliniana “Dolce vita” ma anche Richard Burton, Elizabeth Taylor, Kirk

di carla
21 Settembre 2006 12:31

RaiSatCinemaWorld e Cineblog sono lieti di invitarVi, il 9 ottobre 2006 al Cinema Politecnico Fandango di Roma, ore 21 alla proiezione di Via Veneto Set, docufilm con testi e regia di Italo Moscati.
Lasciamo la parola al comunicato stampa:

Anita Ekberg, Marcello Mastroianni e la felliniana “Dolce vita” ma anche Richard Burton, Elizabeth Taylor, Kirk Douglas, Gregory Peck, Gloria Swanson, Jane Mansfield, Charlton Heston, i muscle boys del cinema storico-mitologico di cartone, le miss Italia e così via… ma anche l’ex Faruk e i principi arabi, i grandi industriali e affaristi, i latin lovers, i play boys, le spogliarelliste, i prestigiatori, i gay, le soubrette, gli assassini e le assassinate o le scomparse.

Il mondo del cinema, proveniente da Hollywood e da Parigi, Londra, Berlino e dalla Cinecittà di Roma. E oltre, verso la cronaca, più spesso la cronaca nera. Via Veneto, una strada- simbolo e una realtà variegata, ampia poiché qui, in questi trecento metri nel centro storico romano da piazza Barberini a Villa Borghese, il cinema e Roma hanno trovato scene e backstage. Qui in questi pochi metri si sono affollati anche scrittori, artisti, uomini politici mescolandosi a milioni di turisti che tornano a visitarla nei loro viaggi a Roma.
Il racconto affascinante di Via Veneto è fatto da una serie di incontri e incroci, oltre che delle immagini prima dei cinegiornali ,poi della tv, e dei libri ad essa dedicati (come non ricordare tra gli altri “La sera andavamo a Via Veneto” di Eugenio Scalari ?). Pagine di storia, di storie, di vita.
Via Veneto è anche lo sfondo- da protagonista- di numerosi film, al di là di quello di Fellini. Ad esempio, si possono ricordare “Il signor Max” di Mario Camerini del 1937, interprete Vittorio De Sica, e vent’anni dopo “Il conte Max” di Giorgio Bianchi, sempre con De Sica nel ruolo del conte e di Alberto Sordi in quello del giornalaio che era di De Sica. Quest’ultimo, grande attore e regista, diresse nel 1946 “Sciuscià” che si apre con una scena girata a Via Veneto tra i lustrascarpe del dopoguerra.
Da queste bellissime immagini parte il film doc di Italo Moscati che arriva al 1963, quando si concluse la lavorazione di “Cleopatra”, l’ultimo famoso kolossal con Burton e la Taylor, le cui vicissitudini artistiche e amorose divamparono proprio a Via Veneto. Ma non mancano immagini e storie dei personaggi dell’arte, del giornalismo, dell’aristocrazia, della moda, della mondanità in un confronto divertente e istruttivo tra passato e presente. Compaiono a fare un bilancio della strada e della dolce vita alcuni dei protagonisti, personaggi intervistati venti anni e più dopo la grande stagione della strada. Un confronto contrappuntato dai fatti più significativi di cronaca nera o degli scandali come quello dello spogliarello di Aichè Nana che fecero tremare la società intorno alla strada forse più nota del mondo.
Il racconto si sviluppa attraverso i documenti, quelli dell’Istituto Luce e quelli di RaiTeche e di RaiSatCinema. In questi documenti si ritrova la vera storia di Via Veneto, un incredibile scenario vivido e affascinante. Ci sono documenti che risalgono addirittura agli anni Venti e ce ne sono, abbondanti, anche in anni vicini a noi; tutti insieme formano una miniera di opportunità e di spunti che verranno collocati nel tempo e valorizzati a seconda della loro rilevanza. Grande attenzione al popolo del cinema, ossia a comparse, figuranti, attori di una giornata che facevano la fila per guadagnare 2000 lire partecipando come masse nel film “Cleopatra” e ad altri film storico-mitologici, tra divi culturisti e maggiorate fisiche. Via Veneto come grande affresco di vite e di sogni.
Ai documenti filmati sono , ovviamente, affiancati quelli fotografici. Non sarebbe pensabile non farlo. I “paparazzi” costituiscono una parte integrante della vita e della storia della strada,e ne costituiscono forse la testimonianza più ricordata e forte. Davanti ai loro puntuali obiettivi, è il caso di dirlo, sono passati tutti i protagonisti di quegli anni, divi e nobili, capi di stato detronizzati, esuli di lignaggio. I “paparazzi” sono stati i testimoni veloci ed efficaci della cronaca in tutte le sue sfaccettature.
Uno degli scopi del film è quello di viaggiare verso il mito, la leggenda di Via Veneto, creati dal film di Fellini che segnano in pratica la fine degli anni della cosiddetta Hollywood sul Tevere. L’idea-base è quella di mostrare solo immagini in cui sia presente e obbligatorio anche solo uno scorcio di Via Veneto. Ossia, Via Veneto ribalta, passerella, set di una leggenda che ancora non si è appannata del tutto se i turisti vanno a visitare Via Veneto dopo essere stati al Colosseo e gli altri luoghi storici e artistici della Capitale.
Un racconto fresco, spettacolare, intenso.

Ha collaborato alle ricerche Miriam Merlonghi
Montaggio: Fabrizio Valverde
Musiche originali: Alessandro Molinari
Voce narrante: Francesco Pannofino
RaiSatCinema World direttore: Paolo Giaccio