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Roma 2013 – Another Me – Recensione in Anteprima

Cast internazionale e thriller a tinte ‘horror’ per Another Me, ultimo sbertucciato film in Concorso al Festival Internazionale di Roma

pubblicato 15 Novembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 07:18

Peggior chiusura per il Concorso del Festival Internazionale del Film di Roma 2013 non si poteva immaginare. C’era attesa nei confronti di Another Me, thriller firmato Isabel Coixet dal cast internazionale. Sophie Turner, Rhys Ifans, Claire Forlani, Gregg Sulkin, Leonor Watling, Jonathan Rhys Meyers e la leggendaria Geraldine Chaplin i protagonisti, per un titolo che ha causato involontarie e ricche risate durante la proiezione stampa.

Interessata all’abusato, inquietante ed affascinate tema del ‘doppio’, la Coixet si è persa in una sceneggiatura dall’evoluzione idiota, sconclusionata e confusionaria. Fey, teenager con un padre morente e una madre che ha ben pensato di iniziare una nuova relazione con il suo professore, comincia lentamente a sentirsi osservata. Anzi no, letteralmente inseguita. C’è una sua ‘sosia’ che la perseguita, spacciandosi agli altri per lei. Ed è qui, nel cercare di sgomitolare i nodi della trama, che Another Me prende la strada dell’assurdo.

C’è un dolore vero, inedito e quotidiano che sta minando le certezze di Fey, ovvero la malattia dell’amato padre. Un dolore che avrebbe sbloccato un’altra ferita passata, che la Coixet presenta allo spettatore dopo 40 minuti di dubbi e perplessità, facendo immediatamente scivolare la pellicola nel ridicolo. Senza più uscirne. Provando senza riuscirci neanche lontanamente ad incutere tensione con ascensori che scricchiolano, specchi e vetri che si crepano, illogiche fotografie, incubi notturni, ombre, nebbie horror e lunghi silenzi, la regista non ha fatto altro che togliere respiro e rendere ancora meno credibile la cestinabile sceneggiatura, sempre da lei partorita.

Senza voler svelare nulla della tutt’altro che sconvolgente trama, che in quanto a colpi di scena e ‘motivazioni’ fa acqua da tutte le parti, Another Me non ha nulla delle aspettative sbandierate dalla stessa regista in fase di presentazione, volendo lei ‘turbare, commuovere, stimolare, appassionare, affascinare e sconcertare gli spettatori‘. Se sconcerto c’è stato, infatti, è stato tutt’altro che positivo. Ad ogni momento clou si ride, alternando incredulità ad imbarazzo. Se Sophie Turner è la vera e spaesata protagonista, ruoli decisamente minori sono stati dedicati ad un saggio, malato e portatore sano di misteri mai detti Rhys Ifans, così come pochi saranno i minuti che vedranno in scena Jonathan Rhys Meyers e la solita implacabile Geraldine Chaplin, ineccepibile anche dinanzi a titoli tanto indefendibili.

In attesa di avere spiegazioni logiche che diano un senso all’iniziale costruzione della trama, lo spettatore viene invece bombardato da barcollanti e tremolanti motivazioni perennemente in bilico tra la psicanalisi, lo spiritico e l’oltretomba. Scena dopo scena, tra ecografie usate come segnalibro e un finale alla Cigno Nero che deraglia sul comico, Another Me vede inciampare pericolosamente la regista esplosa alla fine degli anni 90 con titoli come Le cose che non ti ho detto e La mia vita senza me. Un indiscusso peccato, che diventa immediatamente mistero. Perché non si riesce a capire come sia stato possibile portare una pellicola simile in Concorso ad un Festival.

Voto di Federico: 3

Another Me (Thriller, 2013) di Isabel Coixet; con Sophie Turner, Rhys Ifans, Claire Forlani, Gregg Sulkin, Leonor Watling, Jonathan Rhys Meyers, Geraldine Chaplin

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