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Berlino 2012: la recensione di Molto forte, incredibilmente vicino

Dal romanzo di Jonathan Safran Foer arriva al cinema il film diretto da Stephen Daldry.

pubblicato 11 Febbraio 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 04:02

Stephen Daldry ha fatto tre film prima di Molto forte incredibilmente vicino ed è stato nominato all’Oscar come miglior regista per tutt’e tre. Il suo atterraggio alla Berlinale con l’adattamento del romanzo di Jonathan Safran Foer, richiedeva rispetto ed attenzione. E così è stato.

Ad aggiungere aspettative c’era la sceneggiatura firmata da Erich Roth e la presenza del grande attore svedese Max von Sydow. Tutte carte in regola per sedersi al cinema con grandi aspettative. Se non che il film non veniva presentato qui in anteprima mondiale, ma era stato preceduto dal passaggio al setaccio della critica americana, paese in cui è uscito nelle sale il passato 25 dicembre e in cui ha ricevuto lodi e stroncature, in parti uguali.

La prova non era da poco. Chi ha letto e amato il romanzo di Foer, e la leggerezza con cui trattava due argomenti pesanti come macigni, sa che l’adattamento cinematografico implica una missione impossibile. Daldry non era in vena di fioriture e invece di cercare di riprodurre la delicatezza di Foer, infarcisce la storia di effetti il cui intento è di fare chiarezza in una matassa complicata ma che appesantiscono quello che doveva essere leve.

thomas-horn

Si tratta della storia di un bambino, Oscar Schell (Thomas Horn) superdotato, supersensibile, caparbio e testardissimo quando si tratta di raggiungere un obiettivo, che è alle prese con la elaborazione di un lutto, quello di suo padre (Tom Hanks), morto negli attacchi alle torri gemelle l’11 Settembre 2001. Il viaggio del giovane Oscar corre parallelo a quello della madre (Sandra Bullock) che cerca invece di ritrovare con il figlio un rapporto andato distrutto per colpa della perdita. Tutto ciò si incrocia con una vicenda familiare che riguarda le radici della famiglia e ha origini lontane, in Europa, nei bombardamenti di Dresda che costrinsero il nonno, capofamiglia, ad emigrare negli Stati Uniti.

Il ritrovamento da parte di Oscar di una chiave, nel guardaroba di suo padre, è l’evento che scatena la ricerca di una misteriosa serratura. Una ricerca che lo porta a battere la città metro per metro e a crescere. Max von Sydow, che è candidato all’oscar come migliore attore non protagonista, interpreta il bizzarro “inquilino” della nonna di oscar e che per un tratto del “viaggio” si trasformerà in una specie di mentore.

Le critiche maggiori che sono state mosse al regista in occasione della conferenza stampa, riguardano appunto il ruolo di questo personaggio, che nel libro rappresentava praticamente la metà della storia, e che invece nella versione di Daldry diventa quasi occasionale. Il regista ha spiegato che l’adattamento imponeva una scelta e che si è quindi scelto di presentare principalmente il punto di vista di Oscar.

Ma pur concedendo questa scelta, rimane qualcosa che disturba: la pretesa fin troppo esplicita di chiarire tutto perché non rimangano dubbi e il ricorso, sempre con lo stesso fine, ad una serie di effetti di postproduzione per accelerare le parole del ragazzino, accelerare gli eventi, accumulare quello che nel libro era ovviamente disteso e separato.

Si perde purtroppo il tono, il sentimento di fondo. Vale la pena vederlo ma non è imprescindibile.

Voto di Laura Lucchini: 7
Voto di Simona: 8

Molto forte, incredibilmente vicino (Extremely Loud and Incredibly Close – Usa 2011 – Drammatico 129′) di Stephen Daldry con Tom Hanks, Thomas Horn, Sandra Bullock, Zoe Caldwell, Dennis Hearn, Paul Klementowicz, Julian Tepper, Caleb Reynolds, John Goodman, Max von Sydow, Stephen Henderson, Lorna Pruce, Viola Davis, Jeffrey Wright, Hazelle Goodman. Al cinema dal 13 Aprile 2012, ecco il trailer italiano.

La pellicola è stata nominata agli Oscar 2012 come Miglior Film e Miglior attore non protagonista (Max von Sydow).

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