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A Spasso con i Dinosauri – Recensione in Anteprima

Tratto dall’omonima serie televisiva originale della BBC, trasmessa per la prima volta nel 1999 con un’audience globale di 700 milioni di spettatori, A Spasso con i Dinosauri esce nei cinema d’Italia

pubblicato 10 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 05:18

Ci sono film che spesso e volentieri lasciano ‘basiti’, almeno dal punto di vista produttivo, perché apparentemente realizzati senza un criterio preciso ne’ un ipotetico pubblico di riferimento. A Spasso con i Dinosauri 3D, titolo della Fox costato la bellezza di 80 milioni di dollari, è uno di quei poco fortunati film. Ispirata alla miniserie tv della BBC Walking with Dinosaurs, la pellicola girata a quattro mani da Neil Nightingale e Barry Cook ha provato a riportare in vita quei bestioni estinti 65 milioni di annifa che a breve torneranno in sala con l’atteso Jurassic Park 4, unendo live action e CG di buona fattura, con inevitabile terza dimensione a completare il quadro solo sulla carta affascinante.

Perché il risultato finale, come detto, lascia interdetti. Protagonisti della storia due cuccioli di Pachirinosauro, differenti tanto nella stazza quanto nel fisico. Uno dei due è sbruffone, arrogante, violento, arrogante, mentre l’altro è tenero, impacciato, simpatico e dal cuore tenero. Questo’ultimo si chiama Pachi ed è lui il vero protagonista della pellicola, ‘raccontata’ dalla voce narrante di un uccello, suo compagno d’avventure. Essendo l’ultimo nato di una ricca cucciolata, Pachi deve ovviamente vedersela con un mondo selvaggio e imprevedibile, e con alcuni temibili predatori, come l’astuto Troodonte o il mostruoso Gorgosauro, che finirà per sconfiggere il silenzioso padre in battaglia. Un lutto che porterà Pachi, il fratello Musone e l’amata Ginepro ad aggregarsi alla confusione della grande migrazione, andando così a vivere una serie di avventure più o meno pericolose che riporteranno Pachi alla solitudine e alla lontananza da Ginepro, ora diventata la ‘donna’ del fratello Musone.

Vista così, questa semplice trama fatta di amore ed amicizia incentrata sull’evoluzione di un coraggioso e tenero Pachirinosauro, chiamato a crescere senza una ‘vera’ famiglia e con tanto di ‘disabilità’ fisica, potrebbe anche apparire godibile. Se non fosse per la sua realizzazione, sinceramente inspiegabile. Perché A Spasso con i Dinosauri non è un cartone animato, essendo stato girato in live action con tanto di inutili attori in carne ed osse da vedere nell’introduzione e nel finale; e non è purtroppo nemmeno un documentario, perché la più classica delle voci narranti qui prende il sopravvento andando ad interagire con gli stessi dinosauri. Perché gli animali, nel film diretto da Neil Nightingale e Barry Cook, parlano. E lo fanno senza muovere la bocca. Una scelta voluta, si spera, ma completamente senza senso, tanto da vedere per un’ora e mezzo uccelli che chiacchierano con il becco chiuso e dinosauri che ridono e scherzano senza muovere un dente. 19 anni dopo Babe – Maialino coraggioso, Walking With Dinosaurs 3D ha così rimodellato il concetto di ‘animale parlante’ al cinema, prendendo un abbaglio sinceramente assurdo, e anche assai fastidioso con il passare dei minuti.

Il taglio dato dai due registi, incaricati di tramutare in realtà un viaggio ‘della vita’ datato 65 milioni di anni, ha inoltre preso la strada dell’infantile spinto. Si cerca di far ridere in A Spasso con i Dinosauri ma senza quasi mai riuscire nell’impresa, a meno che non si abbiano meno di 7 anni. A funzionare, nei 90 internimabili e noiosi minuti, solo i 3 Pterodattili a ‘riposo’ e assai simpatici nel cavalcare un paio di siparietti comici totalmente muti, a dimostrazione di quanto le asfissianti voci aggiunte ai bestioni, tra le altre cose malamente doppiati in italiano, abbiano totalmente fallito il presunto e criptico obiettivo iniziale. Che non si coglie, come annunciato in partenza, perché un film del genere è probabilmente invendibile. Per lo meno al buio di una sala e dinanzi al pagamento di un costoso biglietto. La ‘storia’ di questa ‘fatica’ è infatti iniziata con la serie televisiva originale della BBC, trasmessa per la prima volta nel 1999 con un’audience globale di 700 milioni di spettatori. A spasso con i dinosauri è poi proseguito nel 2006 con l’omonima spettacolare arena visitata a tutt’oggi da più di 7 milioni di persone in 206 diverse città, che è nuovamente in tour in giro per il mondo. Ma un lungometraggio cinematografico, si sa, è qualcosa di assai diverso.

Perché bisognoso di un’idea precisa e possibilmente granitica, per non dire ambiziosa e coraggiosa, oltre ad uno script che sappia ammaliare persino il pubblico più piccolo con dialoghi che vadano oltre la qualità di scrittura media dei Teletubbies, qui alternata con improbabili motivetti ‘pop’. Tutto questo dinanzi ad una eccellente CG, riuscita a rendere credibili i tanti dinosauri ‘presentati’ da veri e propri ‘cartelli’ descrittivi ad ogni loro ingresso in scena, con tanto di voce infantile a ricordarlo. Una sfida tecnica presa, vinta dal punto di vista visivo ma abbondantemente gettata al vento una volta inglobata all’intero di questa storia, insieme agli 80 milioni di budget che mai verranno ripagati dagli incassi in sala (flop negli States con appena 32 milioni), tanto da tramutare l’intera opera in un enorme e ingombrante punto interrogativo. Che potremmo illuminare grazie alla buona stella del più scontato dei ‘perché?’.

Voto di Federico: 4

A Spasso con i Dinosauri (Usa, 2013, Walking With Dinosaurs 3D) di Neil Nightingale, Barry Cook; con John Leguizamo, Justin Long, Karl Urban, Tiya Sircar, Skyler Stone, Angourie Rice – uscita giovedì 23 gennaio 2014. Qui il trailer italiano.