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Alejandro Jodorowsky: auguri mistici che aspettano la danza della realtà al cinema

Auguri che danzano con la realtà, aspettando il viaggio spirituale, metaforico, mitologico e poetico, che a 85 anni riporta Alejandro Jodorowsky al cinema.

di cuttv
pubblicato 7 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:27

Per festeggiare al meglio la veneranda saggezza di Alejandro Jodorowsky bisogna intraprendere un camino spirituale capace di attraversare il labirinto della mente, danzare con la realtà e abbandonarsi alla scoperta di un universo culturale follemente mistico ed esoterico, poetico e surreale, che non conosce limiti, punta alla scoperta di se stessi e scalare montagne sacre.

È necessario ascoltare la voce dell’inconscio, sperimentare trasgressioni oniriche quotidiane ed entrare in contatto con una personale visione della realtà, lasciandosi stimolare l’immaginario visionario di questo grande ‘esploratore’ che, mettendo a frutto gli equilibri della maturità di una mente liberata, torna a far battere il cuore della sua anima più infantile e leggiadra, portando sul grande schermo il percorso interiore di tutta una vita, e quella danza della realtà capace di trasformare l’esistenza in saggio, film e immaginario.

Un viaggio con il clown del circo e il mino, i fili del burattinaio e gli stupori del teatrante surrealista, l’intellettuale alchemico lungo la via dei simboli e degli arcani dei Tarocchi, lo psicoterapeuta dell’atto psicomagico che entra in contatto con l’inconscio attraverso la terapia panica, l’autore di fumetti e poesie, di saggi visionari come quelli della Torah, e drammaturgie ai confini del surreale.

Un giro nel circo dell’avanguardista della settima arte, che chiede ai film “quello che a maggior parte dei nordamericani chiede alle droghe psichedeliche”, dall’esordio silenzioso che mozza teste con il corto La Cravate, a quella Danza della realtà che arriva al cinema in primavera, proseguimento di un percorso spirituale costellato da western allucinati, montagne sacre, melodrammi horror e progetti incompiuti che annovarano Dune a il pasto nudo di Burroughs, per il cerimoniere del matrimonio tra Marilyn Manson e Dita von Teese.

Alejandro Jodorowsky el topo

Il regista (scenografo, costumista, autore della colonna sonora) e interprete di un gioiello surreale e underground come El topo (1971), a cavallo di un western alla ricerca del senso della vita (e della realtà), con il figlio nudo (interpretato da suo figlio Brontis) al seguito, tra nani reietti e mutilazioni, simboli cristiani e filosofia orientale, da gran premio per la Giuria all’Avoriz fantastic Festival.

Il regista e misterioso alchimista (oltre che compositore, scenografo e costumista) alle vette delle sconcertante verità de La montagna sacra (La montaña sagrada, 1973), prodotta dal manager dei Beatles Allen Klein, e il regista del surrealista melò horror Santa Sangre (1989 -sangue santo) scritto con Roberto Leoni e Claudio Argento, per una produzione messico-italiana che ripercorre il viaggio allucinato di un giovane rinchiuso in una clinica per malati mentali, a colpi di flashback e flash-forward che non lesinano clown e fantasmi, visioni oniriche e allucinazioni mistiche, cadaveri di elefanti e donne tatuate.

Una filmografia che aspetta The Dance of Reality (Danza De La Realidad), per invertire la rotta delle paure, sciogliere i nodi del malessere, sfondare i muri dell’incubo con la psicomagia applicata al cinema.

Il film che torna a Tocopilla, la città costiera sul limitare del deserto cileno, dove Jodorowsky subendo quell’infanzia infelice e alienata in seno ad una famiglia sradicata, ha scoperto i fondamenti della realtà e iniziato il viaggio spirituale, metaforico, mitologico e poetico, che a 85 anni, e dopo 25 di pausa e crescita, lo riconduce sul grande schermo del cinema.

The dance of reality - poster

Un viaggio fedele al personale codice visivo di Jodorowsky, che attraverso la sepoltura di un pompiere, un attacco epilettico e il canto di un principe cinese torna alla genesi della passione per il teatro del giovanissimo Jodo, e a quella per il surrealismo con le due uova lanciate dal padre durissimo in un accesso di rabbia, finite su in quadro a disegnare quelli che al ragazzino parvero due soli.

Il film approdato nella sezione indipendente e parallela Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2013, che dopo la proiezione speciale al Museo d’Arte Moderna di New York, il prossimo 14 marzo, sarà nelle sale cinematografiche a partire da quelle di Los Angeles e New York dal 23 maggio 2014, e speriamo presto anche nelle nostre, mentre ne approfitto per porgere gli auguri più mistici e surreali al maestro Jodo.

The dance of reality - poster - Alejandro Jodorowsky.

Foto e poster | Facebook Alejandro Jodorowsky

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