Home Notizie Anche i Ricchi Servono – Daniele Luchetti porta al cinema i ‘servizi sociali di Silvio Berlusconi’

Anche i Ricchi Servono – Daniele Luchetti porta al cinema i ‘servizi sociali di Silvio Berlusconi’

“Il protagonista sarà un imprenditore che molto somiglia a Berlusconi, un anziano diverso dagli altri anziani dell’ospizio che nega la malattia, la fine delle cose, il cambiamento”. Daniele Luchetti parla di Anche i Ricchi Servono

pubblicato 12 Maggio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 01:49

23 anni dopo Il Portaborse, film presentato al Festival di Cannes che nel 1991 anticipò di fatto lo scandalo Tangentopoli, Daniele Luchetti torna ad incrociare il mondo della politica con una commedia decisamente attuale nel suo impianto base. Anche i ricchi Servono il titolo della pellicola, ‘nata’ dai servizi sociali a cui è stato obbligato l’ex Premier Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita. Ad annunciarlo lo stesso regista, via LaRepubblica:

“Sarà una commedia. Della vicenda Berlusconi all’ospizio colpisce l’idea che qualcuno condannato in via definitiva abbia come pena l’essere obbligato a intraprendere un rapporto umano”.

Luchetti sta al momento scrivendo la sceneggiatura in compagnia di Giulia Calenda, per delle riprese che partiranno ad ottobre, con produzione Cattleya:

“Berlusconi continua a dichiarare che ‘va a tirare su’ i vecchietti, ma non sono loro a dover essere riabilitati, è lui. Ed è un contrappasso meraviglioso che colui che ha invaso le menti degli italiani e truffato lo Stato venga condannato ad avere accanto un vecchietto come lui. Ancora una volta Berlusconi offre spunti per una bella storia, da cui però sarà escluso”. “La cronaca politica rimpicciolisce la storia. Il protagonista sarà un imprenditore che molto somiglia a Berlusconi, un anziano diverso dagli altri anziani dell’ospizio che nega la malattia, la fine delle cose, il cambiamento”.

Non vedremo quindi nessuna ‘maschera’ berlusconiana, ma un puro e semplice ‘spunto’ tratto dalla realtà di questi giorni:

“Quando ho fatto Il Portaborse hanno paragonato il politico Nanni Moretti a Martelli, De Michelis, Craxi. Quel personaggio colpiva proprio perché li riassumeva tutti, senza essere nessuno di loro. Vorrei fare lo stesso in questo film”.

Uscito nel 1991, lo ricordiamo, Il Portaborse vinse due David di Donatello, sceneggiatura e miglior protagonista, 3 Ciak d’Oro e un Nastro d’Argento. Anni felici, uscito lo scorso anno, l’ultimo film del regista.