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Tutto può accadere a Broadway: Recensione in Anteprima

Venezia 2014 | “Tutto può accadere a Broadway” è il film che avrebbe voluto scrivere e dirigere Woody Allen. E invece porta la firma di Peter Bogdanovich.

pubblicato 29 Agosto 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:44

Un fiume di risate e un più che doveroso applauso finale. Il Festival di Venezia di quest’oggi si è svegliato nel migliore dei modi grazie a She’s Funny That Way, commedia presentata fuori Concorso che ha riportato al Lido il grande, immenso Peter Bogdanovic, meraviglioso 75enne che ha regalato alla 71esima edizione della Mostra un film tipicamente ‘alleniano’. Una commedia vecchio stile, di quelle che gli stessi americani non riescono più a realizzare, con continui rimandi ad una cinematografia ormai passata eppure mai tanto viva, se supportata da una sceneggiatura che tale si può definire.

Perché in She’s Funny That Way (Tutto può accadere a Broadway) tutto funziona alla perfezione. I tempi comici, le battute spiazzanti, i ‘colpi di scena’, le cinecitazioni e gli equivoci ad incastri, per non parlare del cameo finale che sorprenderà non pochi spettatori. Una romantic comedy ambientata a New York, Broadway, calda nella fotografia di Yaron Orbach e jazz nelle musiche, con protagonista una giovane prostituta diventata attrice dal giorno alla notte. E non senza cedere spazio all’ingombrante presenza del destino.

La vita di Isabella (Imogen Poots) cambia improvvisamente quando viene contattata da un fascinoso quarantenne, Arnold Albertson (Owen Wilson), che lei non sa fare il regista. Lui la ‘ingaggia’ per una notte, in quanto escort, per poi regalarle 30.000 dollari. Il motivo? Convincerla ad abbandonare la strada della prostituzione per inseguire il suo sogno. La recitazione. Isabella accetta per la gioia di Alfred, se non fosse che il giorno dopo la ragazza si presenti ad un provino teatrale proprio per vestire i panni di una prostituta. Il regista della piece? Lo stesso Albertson, con sua moglie co-protagonista. Sarà il caos. Che lo show abbia inizio.

Goffi investigatori privati over 60: importanti giudici ossessionati da giovani prostitute; psicologhe ubriache e figlie di psicologhe chiaramente squilibrate; fascinosi divi legati a donne che proprio non riescono a ricambiare il loro amore; genitori isterici e poco propensi a credere nelle potenzialità delle proprie figlie; e soprattutto registi dolci e premurosi ma traditori seriali, perché nessuno è perfetto, con l’hobby di cambiare le vite altrui. C’è di tutto e di più nella spassosa nuova commedia di Bogdanovich, che torna a cavalcare con dichiarata ed ostentata prepotenza l’happy ending. Quel dolce finale alla Colazione da Tiffany che qui diventa fonte primaria di ispirazione. Perché come l’indimenticata Audrey Hepburn del 1961, anche la talentuosa Poots di Peter ‘crede nel rosa, nel ridere come miglior modo per bruciare calorie, nei baci, nel diventare forte quando tutto sembra andare storto, nelle ragazze felici che in quanto felici sono le più belle della Terra, nel domani che sarà un altro giorno e soprattutto nei miracoli‘.

Una giovane ‘musa’ pagata per rendere felici gli altri, per poi intraprendere la strada della svolta grazie ad una serie di incredibili coincidenze che avranno il merito di dare ritmo ad una pellicola esilarante, positiva nei geni, mai volgare e scritta dallo stesso Bogdanovich con gusto e leggerezza. Una sceneggiatura tanto ben bilanciata da ricordare il miglior Woody Allen, per la gioia dei suoi protagonisti, tutti clamorosamente in parte e tutti incredibilmente divertenti.

Persino Jennifer Aniston, più e più volte sbeffeggiata dalla critica internazionale, strappa applausi grazie al ruolo di una folle e bizzarra psicanalista, mentre certamente non sorprende Rhys Ifans, in grado di suscitare ilarità con un semplice sguardo. Se la Poots che di fatto ‘racconta’ la sua storia ad una giornalista in quanto ormai arrivata diva tiene splendidamente per l’intera durata, funzionano anhe il traditore ‘buono’ Owen Wilson e la tradita Kathryn Hahn, completando così un cast ben soppesato in tutte le sue componenti. Impossibile non pensare a Rumori fuori scena dello stesso Bogdanovich, questo è poco ma sicuro, per un omaggio al Cinema degli anni d’Oro che il regista è tornare a fare con indiscutibile qualità. Tra esilaranti e demenziali cene, incomprensioni di gruppo e bagni pieni di escort, in un susseguirsi di divertenti trovate che mai concederanno all’opera anche un solo momento di stanca. ‘E tutti risero‘, potremmo dire citando uno dei suoi film, per un ritorno tanto sorprendente quanto inaspettatamente ‘vivo’ voluto da due produttori come Wes Anderson e Noah Baumbach, per la gioia della Mostra di oggi che si è spellata le mani dinanzi al folgorante ritorno di un giovane 75enne. Che mai smetteremo di ammirare.

Voto di Federio: 8

Tutto può accadere a Broadway (She’s Funny That Way – Usa, commedia, 2014) di Peter Bogdanovic; con Owen Wilson, Imogen Poots, Jennifer Aniston, Rhys Ifans, Kathryn Hahn.