Home Festival di Venezia I nostri Ragazzi: Recensione in Anteprima

I nostri Ragazzi: Recensione in Anteprima

Venezia 2014 | liberamente ispirato al libro La cena di Herman Koch, esce al cinema I Nostri Ragazzi

pubblicato 4 Settembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:31

Tanti applausi, sentiti e calorosi, per I Nostri Ragazzi di Ivano De Matteo, dal 5 settembre nei cinema d’Italia e presentato oggi alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori. Ispirato al celebre e acclamato romanzo La Cena di Herman Koch, il film 01 ha così confermato le qualità del regista romano, 2 anni fa sempre al Lido con Gli Equilibristi, portando in sala il dramma di due famiglie, tra loro imparentate e costrette a dover prendere la più complicata delle decisioni.

Perché gli amati figli hanno commesso un crimine. Un terrificante crimine, tanto da trascinare i genitori in un precipizio di perplessità e complessi morali. Cosa fare dinanzi ad una simile e angosciante situazione. Denunciarli, andando incontro alle inevitabili conseguenze, oppure coprirli, insabbiare e provare a dimenticare? Ad aiutare il regista nella tutt’altro che semplice trasposizione del romanzo di Koch, che si svolge interamente nell’arco temporale di una cena, la compagna Valentina Ferlan. Il risultato, grazie anche ad un cast clamorosamente in parte, non delude le attese.

Protagonisti indiscussi Alessandro Gassmann e Luigi Lo Cascio, meravigliosamente ritrovati e qui nei panni di due fratelli clamorosamente differenti. Il primo è un cinico e ricco avvocato che non si fa minimamente scrupoli a difendere i peggiori criminali su piazza. D’altronde lui deve ‘sottostare’ solo e soltanto alla legge, si ostina a ripetere prima di togliere dai casini la figlia maggiore Rosabell Laurenti Sellers. L’altro è invece uno stimato, educato, ironico e in definitiva adorabile pediatra, inattaccabile dal punto di vista etico e morale. Al fianco dei due Barbora Bobulova, seconda moglie di Gassmann, e Giovanna Mezzogiorno, apparentemente madre dei sogni, in quanto premurosa e mai esageratamente asfissiante con l’unico figlio, interpretato da Jacopo Olmo Antinori, ovvero l’allora ‘piccolo’ mattatore di Io e Te firmato Bertolucci.

La serenità delle due famiglie, prese separatamente perché sin dalla prima ‘tradizionale’ cena si intuisce che tanto a genio non vadano, viene con cura pennellata da De Matteo. L’intesa tra la Mezzogiorno e Lo Cascio è invidiabile, tra battute taglienti e gesti d’affetto, mentre eleganza e pacatezza travolgono la coppia Bobulova-Gassmann. Tutto sembra davvero andare per il verso giusto se non fosse per i ‘loro ragazzi’. Michele e Benedetta. Lui taciturno, timido e scontroso. Lei esuberante, piacente e visibilmente viziata. Al termine di un party succede l’irreparabile. Le vite di due famiglie cambiano per sempre, costringendo più esistenze a dover prendere una posizione. Netta e da cui sarà impossibile tornare indietro.

Mutato nettamente il romanzo originale, De Matteo e la Ferlan si sono giustamente soffermati sulla costruzione dei 4 personaggi principali. Bene e Male sono solo apparentemente ben rappresentati, tra immoralità e moralità, mai così nette e sicure dinanzi all’amore nei confronti dei propri figli. Qui adolescenti e di buona famiglia, eppure incappati in un terrificante e ingiustificabile incidente. Proprio la ‘giustificazione’ dell’accaduto sarà il regalo dal regista concesso allo spettatore, chiamato a darsi una risposta. Noi cosa avremmo fatto al posto dei genitori Gassmann/Lo Cascio? Entrambi, va detto, particolarmente bravi e credibili nel ruolo interpretato, così come la bellissima Bobulova. Sulla Mezzogiorno, che ha un ruolo molto più centrale rispetto a quest’ultima, si torna invece ad alcune sue storiche prove d’attrice, tutte fatte di sottrazione ed esplosione, di voce trattenuta e poi urlata, di calma ed isteria.

Particolarmente avvolgente la regia, che mano a mano semina tensione nel momento stesso in cui il ‘fattaccio’ diverrà realtà. Sin dalla primissima scena la ‘violenza’ gratuita e imprevedibile irrompe sullo schermo, tornando ad inondarlo in una seconda parte che ribalterà completamente il tavolo. Ed è qui, probabilmente, ovvero nel repentino cambio introspettivo dei due padri, che De Matteo perde la bussola. Perché troppo netto e improvviso. Ciò che sembrava certo non lo è più, stupendo non solo i partecipanti alla cena conclusiva ma anche chi osserva l’evoluzione della trama. Lo sgomento diventa poi totale con il tirato finale, che come uno schiaffo arriva inatteso, facendo solo immaginare quel che è accaduto.

Scelte discutibili ma di fatto coraggiose, per una trasposizione cinematografica complessa e nel suo insieme imperfetta, eppure in grado di stimolare quesiti di stampo famigliare di difficile soluzione. Come se fossero ancora una volta ‘equilibristi’, i teatrali volti di De Matteo si ritrovano a dover cambiare passo improvvisamente, facendo immedesimare lo spettatore nel dramma che ha travolto tutti loro. Cosa non da poco, all’interno del solitamente ‘piatto’ cinema italiano che strizza l’occhio al drammatico.

Voto di Federico: 7
I Nostri Ragazzi (Ita, 2014) di Ivano De Matteo; con Alessandro Gassmann, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova – Venezia 71: Giornate degli Autori – uscita in sala 5 settembre

Festival di Venezia