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L’arte del Sogno… e di stupire!

L’arte del Sogno (The science of sleep, Francia, 2005) di Michel Gondry; con Gael Garcia Bernal, Charlotte Gaingsbourg, Alain Chabat, Miou-Miou.Benvenuti nel magico mondo di Michel Gondry! 3 anni dopo aver firmato un capolavoro, Eternal Sunshine of the Spotless mind, Gondry era atteso al varco, per la 1° volta senza il suo fido sceneggiatore Kaufman,

19 Gennaio 2007 17:52

L’arte del Sogno (The science of sleep, Francia, 2005) di Michel Gondry; con Gael Garcia Bernal, Charlotte Gaingsbourg, Alain Chabat, Miou-Miou.

Benvenuti nel magico mondo di Michel Gondry!
3 anni dopo aver firmato un capolavoro, Eternal Sunshine of the Spotless mind, Gondry era atteso al varco, per la 1° volta senza il suo fido sceneggiatore Kaufman, per la 1°volta regista in patria, lui, francese d’America, riuscendo a superarlo in maniera magnifica!
Un film onirico, nuovamente psicologico, dentro la testa del protagonista, un bravissimo Gael Garcia Bernal, rappresentata come un studio televisivo, tra folli sogni in grado di miscelarsi con la realtà, dando vita ad un concentrato visivamente irresistibile.

Bernal è un messicano rimasto orfano del padre, deciso a tornare dalla madre, in Francia, dove ad attenderlo c’è un alienante lavoro, per lui giovane creativo, in una sorta di copisteria, portata avanti da dei folli soggetti!
Unica nota positiva l’incontro con la vicina di pianerottolo, Charlotte Gaingsbourg, artistoide come lui con la passione per i giocattoli di pezza.
Gondy trasporta sullo schermo i suoi incredibili sogni, riuscendo a rapprasentartli in maniera pazzesca, tra cellophane, ovatta, cartoni di compensato, cartine di caramelle, macchine del tempo in grado di portarti avandi o indietro di solo 1secondo, caschi celebrali, pupazzi di pezza meccanici!
Il protagonista vive in una sorta di limbo, incapace di separare il sogno dalla realtà, causa un sentimento, l’amore, non corrisposto, tranne che nel magico e personale mondo onirico, trovandosi così quasi cotretto a dover trasformare la realtà di lei in un sogno, sperando che finisca per innamorarsi.
L’assenza di Kaufman, dal punto di vista della sceneggiatura, si fa sentire, ma Gondry riesce comunque a realizzare un film fantastico, lucidamente folle, capace di portare lo spettatore nel mondo del sogno ad occhi aperti. Geniali gli effetti speciali, questo film andrebbe fatto vedere in tutte le scuole di cinema, come tipico esempio di come si possa fare ottimi film, con pochi mezzi a disposizione, visto i “soli” 9 milioni di dollari di budget.
Un vero gioiello, da vedere e rivedere, da conservare con gelosia, per un regista che dopo aver rivoluzionato il mondo dei videoclip, nel suo piccolo si sta ripetendo anche nel mondo del cinema.

Voto Gabriele: 8
Voto Natalie: 9
Voto Federico: 8