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Tutte lo Vogliono: Recensione in Anteprima

Lei è anorgasmica e lui è Ace Ventura. Chi risolverà i problemi a chi? Esce in sala Tutte lo Vogliono

pubblicato 16 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:41

Trascorsa l’estate, in cui la distribuzione nostrana decide inspiegabilmente di mandarla in ‘vacanza’, la commedia all’italiana si appresta a tornare in sala con il primo di un’infinita lista di film che di fatto ci travolgeranno da qui a maggio del 2016. Tutte lo Vogliono il titolo, diretto da quel Alessio Maria Federici già regista di Lezioni di Cioccolato 2, Fratelli Unici e Stai Lontana da Me, pellicola interpretata da Ambra Angiolini ed Enrico Brignano. Proprio da quest’ultimo Federici è ripartito per dar vita al suo 4° lungometraggio, Tutte lo Vogliono, che fortunatamente non ammicca al travolgente ‘fascino’ del comico televisivo, come volutamente fatto credere dall’allusivo titolo, bensì a quell’orgasmo che quasi una donna su due finge di raggiungere al termine di un amplesso.

Vanessa Incontrada, bella e credibile protagonista, indossa infatti gli abiti di una ricca e professionalmente appagata donna che sembrerebbe aver tutto dalla vita. Una famiglia agiata, un casa da urlo nel cuore di Roma, una fisicità da sballo e un principe azzurro con i lineamenti di Giulio Berruti al proprio fianco. Ma se ad un mazzo di carte manca una carta, giustamente, si butta l’intero mazzo. E a lei, Chiara, manca il piacere sessuale, essendo anorgasmica. Una frigida a 360°, tanto da gettarsi tra le braccia di un presunto ‘benefattore del sesso’, in modo da raggiungere quell’apice sessuale che in tanti anni non ha mai sfiorato neanche con un dito. Fingendo a ripetizione.

Peccato che l’uomo suggeritole da un’amica per risolvere il ‘problema’ non sia propriamente quello giusto. A causa di una serie di infinite incomprensioni, infatti, la ‘food designer’ Chiara, che prepara cibo bello da guardare, si ritrova dinanzi ad Orazio, sciampista per cani nonché dipendente di un maghrebino appassionato di soap opera. Da 4 anni Orazio non ha rapporti di alcun tipo con l’altro sesso, ovvero da quando scoprì i ripetuti tradimenti della fidanzata con i suoi amici, se non fosse che Chiara lo creda un ‘Principe’ dell’orgasmo femminile…

Provare a parlare di sesso dal punto di vista della donna, solitamente dipinta come puro e semplice ‘oggetto maschile’ all’interno del genere nostrano. Alessio Maria Federici, co-sceneggiatore del film insieme ad altre 4 signore, ha innegabilmente provato a far qualcosa di diverso nella solitamente piatta e ripetitiva commedia tricolore, andando così oltre il puro e semplice remake del 2013 (Stai Lontana da Me). Abusando fino all’estremo della facile carta del doppio-senso, in questo caso da abbinare all’immancabile sequela di equivoci, il regista ha dato vita ad una pellicola solo concettualmente spudorata, raccontando verità ‘femminili’ tendenzialmente ‘censurate’, anche se in questo caso visibilmente edulcorate. Non sia mai che si esageri.

Affidata la parola a Brignano, che testualmente racconta la storia ad una scimmia, il film procede particolarmente spedito tra spente gag e scontate svolte, perché tutto quel che immaginate possa accadere, ovviamente, accadrà. Omaggiato Jim Carrey (Ace Ventura) con tanto di camioncino-cane (Scemo e + Scemo), Federici dipinge uno spaccato sessuale reale ma con venature fiabesche, regalandoci una protagonista che dinanzi alla bellezza di Berruti, tenetevi stretti alla sedia, preferisce la dolcezza di Enrico, neanche a dirlo orso fuori ma panterone dentro. Praticamente un film di fantascienza, più che una commedia, a tratti divertente ma tendenzialmente frenata da quel politicamente corretto che dinanzi ad un’idea simile avrebbe potuto e dovuto ‘strabordare’. Perché non ha senso parlare di sesso mordi-e-fuggi, orgasmi recitati e/o mancati, giocattoli erotici femminili e iniziazione al piacere senza provare ad ‘eccedere’, ad uscir fuori dal seminato e dal mostruoso limite del doppio-senso sessuale.

Presi singolarmente Brignano e la Incontrada funzionano, per poi sgretolarsi in coppia causa totale mancanza di alchimia recitativa. Lui troppo ancorato al tipico ‘one-man-show’ da sketch televisivo, tanto da parlare da solo per 1/3 di film con una scimmia; lei inizialmente algida e poi finalmente più sciolta ma concettualmente idiota, vista la comica ingenuità che darà il via a tutta una serie di forzati fraintendimenti di coppia. Nel mezzo un problema effettivo, quello del mancato raggiungimento dell’orgasmo da parte della donna a cui solitamente l’egoista uomo medio risponde con un laconico ‘e sticazzi’, di fatto risolto con l’ingrediente più scontato e clinicamente meno testato. L’amore. Pura avanguardia.

[rating title=”Voto di Federico” value=”5″ layout=”left”]

Tutte lo Vogliono (Ita, 2015, commedia) di Alessio Maria Federici; con Enrico Brignano, Vanessa Incontrada, Giulio Berruti, Ilaria Spada, Gianna Paola Scaffidi, Marta Zoboli, Andrea Perroni, Giovanna Rei, Massimo Bagnato – uscita giovedì 17 settembre 2015.