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Al di là delle montagne: il trailer italiano del film di Jia Zhangke

Dopo Cannes 2015, “Al di là delle Montagne” arriva in Italia

di carla
pubblicato 2 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:56

Uscirà il 5 maggio il film drammatico Al di là delle montagne (in originale “Shan he gu ren” e conosciuto anche come “Mountains may depart”) diretto e scritto da Jia Zhangke e interpretato da Zhao Tao, Zhang Yi, Liang Jingdong, Dong Zijiang, Sylvia Chang. Vediamo la trama ufficiale, qui sopra trovate il trailer italiano e qui sotto la nostra recensione:

Cina, fine 1999. Tao, una giovane donna di Fenyang è corteggiata dai suoi due amici d’infanzia, Zhang e Liangzi. Zhang possiede una stazione di servizio ed è destinato ad un promettente avvenire, mentre Liangzi lavora in una miniera di carbone. Sentimentalmente divisa tra i due uomini, Tao dovrà compiere una scelta che segnerà il resto della sua vita e di quella del suo futuro figlio, Dollar. Nell’arco di un quarto di secolo, tra una Cina in profonda mutazione e l’Australia come terra promessa di una vita migliore, le speranze, gli amori e le disillusioni di quattro personaggi di fronte al loro destino.

La parola a Jia Zhang-Ke (Intervista condotta da Jean Michel Frodon)

Il film ha avuto un tempo di maturazione molto lungo. AL DI LÀ DELLE MONTAGNE deriva in parte da sequenze accumulate durante le riprese dei miei film precedenti. A partire dal 2001, quando ho avuto la mia prima videocamera digitale, il mio direttore della fotografia Yu Lik-wai e io siamo andati molto in giro, filmando un po’ a caso. Abbiamo realizzato delle riprese che non erano propriamente dei test, ma più che altro degli appunti, senza sapere cosa ne avremmo fatto in seguito. Quattro anni fa abbiamo fatto più o meno la stessa cosa con una nuova macchina da presa, molto più molto performante, la Arriflex Alexa. Mettendo in relazione quei due insiemi di immagini, a dieci anni di distanza, mi è venuta l’idea del film. Sono rimasto colpito nel constatare quanto le immagini del 2001 mi sembrassero lontane, come se venissero da un mondo scomparso. Mi sono chiesto come ero io a quell’epoca e se fossi in grado di ricollegarmi con quello che ero stato tanto tempo prima… Dieci anni che sembravano un abisso.

Qual è il significato del titolo originale?
Letteralmente, il titolo cinese vuole dire «i vecchi amici sono come la montagna e il fiume», sono immutabili. La formulazione è opposta a quella del titolo internazionale, ma alla base c’è lo stesso concetto, lo stesso quesito.

Perché ha scelto l’Australia per la parte ambientata nel futuro?
La maggior parte dei cinesi che emigrano vanno negli Stati Uniti e in Canada, soprattutto sulla costa occidentale, ma l’Australia mi sembrava più lontana. La scelta dell’Australia c’entra anche con il fatto che si trova nell’altro emisfero: quando in Cina è inverno, là è estate, quando fa molto caldo in Australia, nello Shanxi nevica. Il successo internazionale di IL TOCCO DEL PECCATO mi ha portato a viaggiare in numerosi paesi e in ciascuno mi sono interessato alla presenza degli immigrati cinesi, in particolare quelli provenienti dallo Shanxi. Ero particolarmente attento al destino dei giovani e ai loro rapporti con i genitori e le famiglie. In numerosi posti, a Los Angeles, a Vancouver, a Toronto o a New York, ho riscontrato delle spaccature nel linguaggio, con conseguenze profonde. In molte famiglie cinesi emigrate, solo uno dei due genitori parla inglese, mentre il figlio o la figlia parla solamente inglese e quindi non è in grado di dialogare con uno dei due genitori. È una incrinatura importante nella comunicazione.

Nel film ci sono due canzoni che svolgono un ruolo importante: “Go West” dei Pet Shop Boys e un brano pop in cantonese.
La canzone dei Pet Shop Boys è stata estremamente popolare in Cina negli anni ’90, quando io frequentavo l’università, un’epoca in cui aprivano discoteche un po’ dappertutto. Nei locali notturni e nelle serate, Go West era il brano che mettevano sistematicamente alla fine e che faceva scendere tutti in pista in un ballo collettivo. Non stavamo molto a chiederci cosa rappresentasse l’ovest del titolo: poteva essere la California (che per noi è a est) o l’Australia come per i personaggi del film. Quanto alla canzone in cantonese, Take Care, è un brano della cantante Sally Yeh. È una star del cantopop, la musica popolare cantonese, ma questa canzone di per sé è poco conosciuta. A me piace molto e l’ascolto spesso. La musica popolare mi ha sempre interessato tantissimo: sono brani che mi hanno aiutato a comprendere la vita e rappresentano una testimonianza molto valida della mentalità collettiva, perché raccontano la società. Ancora una volta, rimango colpito dalla scomparsa nelle canzoni recenti dei sentimenti forti, dell’impegno fedele nei confronti di qualcuno o qualcosa che invece era molto presente nei brani di un tempo. Peraltro, ho pubblicato un articolo su questo argomento: esistono ancora le canzoni d’amore, ma sono incentrate sul rapporto fisico e sulle emozioni del momento. Al contrario, Take Care ruota attorno all’idea di una separazione in atto, ma più che altro sul fatto che quello che è stato vissuto in termini di sentimenti intensi non sarà mai cancellato.

Spesso nei suoi film ci sono delle inquadrature che non fanno parte della storia, ma la arricchiscono in modo indiretto, per esempio in questo lungometraggio la scena della tigre in gabbia. Da dove viene quell’immagine?
Quella tigre mi faceva molta pena, provavo tristezza per lei, come per gli esseri umani, i personaggi del film. Quando viaggio attraverso la Cina, spesso vado a vedere gli animali negli zoo: mi ispirano una particolare forma di emozione.

PREMI E RICONOSCIMENTI
– Asian Film Awards 2016: miglior sceneggiatura
– Golden Horse Film Festival 2015: Audience Choice Award
– International Cinephile Society Awards 2016: Best Picture Not Released in 2015
– International Cinephile Society Awards 2015: miglior attrice a Tao Zhao (Ex aequo con Margherita Buy per “Mia madre” (2015).
– Miami Film Festival 2016: Best Performance a Tao Zhao
– Online Film Critics Society Awards 2015: Best Non-U.S. Release
– San Sebastián International Film Festival 2015: Audience Award
– Shanghai Film Critics Awards 2016: Film of Merit

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