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Paradise Beach – Dentro l’incubo: recensione in anteprima del film con Blake Lively

Blake Lively contro un feroce squalo bianco in Paradise Beach – Dentro l’incubo, ovvero The Shallows. Dall’onesto regista catalano Jaume Collet-Serra, un altro solido film di genere, un puro summer movie che porta a casa il lavoro: tenere in tensione e divertire.

pubblicato 27 Giugno 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 09:48

Amanti degli shark movie, preparatevi: sta arrivando il vostro nuovo cult. Un film che nel sottogenere dei film con squaloni assassini – che sono quel che sono – ha finalmente la solidità di un vecchio b-movie, pur con tutti i difetti di fabbrica del mercato di oggi.

Il catalano Jaume Collet-Serra, che ha per lo più fatto film di genere assai onesti sin dall’erroneamente sbertucciato dai più La maschera di cera, porta di nuovo a casa il risultato, addirittura partendo da una materia di base non proprio di prima qualità. E il suo The Shallows (ribattezzato in modo ridicolo Paradise Beach – Dentro l’incubo) guarda più a Carpenter o Scott che a un Renny Harlin qualsiasi: e spesso si vede.

Seguendo il glorioso percorso dei film d’azione hollywoodiani con protagonista femminile, The Shallows ha per protagonista onnipresente in ogni sequenza Nancy, che ha deciso di surfare su una spiaggia isolata e si ritrova nel mirino di un feroce squalo bianco. Poco cambia che si trovi a meno di 200 metri dalla riva: è intrappolata su uno scoglio, con una gamba ferita e quasi in cancrena, e con il predatore che le ruota attorno.

La spiaggia Nancy non l’ha poi scelta a caso: questo è il posto preferito della madre, scomparsa prematuramente a causa di un cancro. La ragazza ha così deciso di prendersi una pausa dagli studi di medicina e di stare da sola, andando via dalla famiglia composta da padre e sorellina. Sapete, l’elaborazione del lutto, ecc….

Ecco: il background della storia di Nancy, novella Ryan Stone di Gravity, è ovviamente la cosa meno interessante e persino più stupida del film. Non a caso viene da una sceneggiatura scritta da Anthony Jaswiski, che ha scritto cose come Vanishing on 7th Street e che non brilla proprio per spessore psicologico.

Però si vede anche che a Collet-Serra frega poco o nulla della storia di Nancy, basta vedere quanto tempo dedica alla ridicola postilla finale. Il regista è già troppo impegnato a dover fare due cose: salvare la baracca da un progetto che di questi tempi a Hollywood puzza di fallimento lontano un miglio, e portare a casa decentemente lo spettacolo.

Il risultato è un puro summer movie che ha all’interno di sé molto più mestiere di quel che in molti saranno propensi ad ammettere. Da una parte ci sono i famosi problemi di fabbrica, ovvio: assecondare i gusti del pubblico giovane con musica e momenti tamarri, e usare CGI alla bell’e buona nelle sequenze finali (ma il budget è di milioni, bassino).

Dall’altra parte però ci stanno un senso del ritmo decisamente furioso e alcune sequenze riuscitissime. Guardate la prima volta in cui si vede lo squalo, o le sequenze in cui Nancy mette in pratica i suoi piani (tutt’altro che stupidi). E ci sta pure un’attrice, Blake Lively, che a sorpresa tira fuori una grinta pazzesca e si trasforma in un’eroina che è una total badass.

Il gore, per un prodotto PG-13, è a sorpresa tanto e cruento. Poi ci sta pure un gabbiano che è un irresistibile attore non protagonista, forse l’unica cosa buona del progetto iniziale. Perché The Shallows alla fine è un film salvato da morte certa da un regista di mestiere, e persino uno di quelli che non ti vergognerai ad aver voglia di rivedere ogni tanto con gli amici.

[rating title=”Voto di Gabriele” value=”7″ layout=”left”]

Paradise Beach – Dentro l’incubo (The Shallows, USA 2016, horror/thriller) di Jaume Collet-Serra; con Blake Lively, Óscar Jaenada, Sedona Legge, Brett Cullen. Uscita in sala il 25 agosto 2016.