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Elvis & Nixon: recensione in anteprima

Cosa avvenne quando nel 1970 il presidente Nixon ed Elvis Presley, su richiesta di quest’ultimo, s’incontrarono alla Casa Bianca? Elvis & Nixon, forse suo malgrado, è una leggera ma pertinente riflessione sulla società delle immagini ed il carattere tutt’altro che univoco di quest’ultime

pubblicato 20 Settembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 05:38

Epoca di tumultuosi cambiamenti, gli anni ’60 lasciarono strascichi con cui i decenni a venire non hanno ancora del tutto fatto i conti. In quel periodo post-sessantottino, dopo i Martin Luther King, i JFK, in un’America sempre più disillusa e spaventata, il Re del Rock, Elvis Presley (Michael Shannon) decide che è giunta l’ora di ricambiare il favore. Quale? L’obbligo è quello contratto con il Paese che tanto gli ha dato, gli USA: fuori è confusione, giovani che si drogano e via discorrendo; da qui il desiderio di ottenere il distintivo di agente federale antidroga. Elvis, a suo dire, vuole operare sotto copertura in stretta collaborazione col governo per sventare la minaccia comunista, all’epoca un delizioso ancorché serio leitmotiv.

Elvis & Nixon è storia quintessenzialmente americana, nei toni, nel delicato quadro che tratta, oltre che nei personaggi che rievoca. Un ritratto che però si vuole essenzialmente grottesco, teso a ricostruire ex novo l’incontro strettamente confidenziale tra il Presidente e la stella. Opponendo all’Elvis contenuto di Shannon il parodistico Nixon di Kevin Spacey, a priori ironico dopo quattro stagioni di House of Cards. In fondo questo giochino è emblematico del progetto, che funziona più su un livello meno appariscente rispetto alla trama ed alla narrazione.

È infatti tutto molto semplice nei meccanismi approntati dalla Johnson, che non intende conquistare per uno sviluppo glamour ed in generale pompato. Elvis & Nixon è infatti un film molto asciutto, per certi versi troppo, ma si tratta di una direzione ben precisa, voluta, mirata a far leva sulle prove d’attore non soltanto dei due protagonisti. In un contesto del genere non vanno infatti sottovalutati i comprimari, ovvero i rispettivi collaboratori dei due personaggi principali, che nell’economia del racconto hanno un ruolo importante, specie nel caso di Jerry Schilling (Alex Pettyfer), su cui si sofferma l’unica trama parallela. Anzi, non è del tutto campata in aria l’idea che la prospettiva sia la sua, come se fosse lui a raccontarci di questo storico ancorché segreto incontro.

Agendo per sottrazione, come in parte ravvisato, la traccia va in qualche modo filtrata in maniera meno diretta. Uno degli elementi più riusciti sta infatti nel dubbio che instilla circa la sincerità dell’ambizione di Elvis: dall’inizio alla fine si dice che voglia farlo per il suo Paese, che ama e vuole difendere, ma al di là della didascalia finale c’è da credere che ci sia dell’altro. Alle volte la verità è ben meno contorta di come ce la figuriamo, e allora credere che quello di The King sia stato nulla più che un capriccio da celebrità in discesa potrebbe essere la soluzione migliore al puzzle. Altri però potrebbero pensare che il nostro fosse, al contrario di ciò che viene detto, attratto da quel mondo così sregolato e che semplicemente fosse in cerca di un lasciapassare per bazzicarlo.

L’aspetto interessante è però che alla fine della fiera poco importa, probabilmente, di quali fossero le reali intenzioni. Muovendo dalla cronaca, Elvis & Nixon fa, consapevolmente o meno, un discorso alquanto pertinente sulla narrativa della realtà, di stampo vagamente pirandelliano, attraverso cui si evidenziano alcune delle criticità nello stabilire la vera faccia di una persona, sia essa celebre o meno. Un’operazione che risente almeno in parte di una certa sofisticazione, dato che, pur non forzando nulla, un ragionamento un attimo più approfondito va certamente fatto per giungere a certe conclusioni, laddove il film si basa sulla preparazione e successivo svolgimento di un incontro di cui si sa poco o nulla.

Ma davvero, le implicazioni sono notevoli, in un’epoca ubriaca d’immagini, che non calano più “dall’alto” ma che siamo noi stessi a produrre e far circolare. Elvis & Nixon si chiude infatti con una foto, scattata proprio in quell’occasione: Nixon ed Elvis che si stringono cordialmente la mano. Ed una provocazione: si è mai servito di quel distintivo per andare sotto copertura? Non importa. Né tantomeno ulteriori immagini o filmati avrebbero potuto chiarire il perché di tutta quella grottesca messa in scena, al confine con la farsa quantunque istituzionale.

[rating title=”Voto di Antonio” value=”6″ layout=”left”]

Elvis & Nixon (USA, 2016) di Liza Johnson. Con Michael Shannon, Kevin Spacey, Alex Pettyfer, Johnny Knoxville, Colin Hanks, Evan Peters, Sky Ferreira, Tracy Letts, Tate Donovan, Ashley Benson, Justin Lebrun, Joey Sagal, Hanala Sagal, Patrick Kearns, Geraldine Singer, Jeff Caperton, Anthony Marble, Gerard ‘Jerry’ Lewis e Bob Hartnack. Nelle nostre sale da giovedì 22 settembre.