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Codice Unlocked: recensione in anteprima

Mediocre spy story da cui non ne esce del tutto acciaccata solo la protagonista, una credibile Noomi Rapace il cui contributo però poco può fare per risollevare le sorti di Codice Unlocked

pubblicato 28 Aprile 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 07:01

Quando Alice (Noomi Rapace) torna sul campo dopo un periodo di allontanamento forzato le cose non sono cambiate poi tanto; anche stavolta all’agente della CIA tocca compromettere i piani di una cellula terroristica che ha intenzione di colpire Londra. Il suo capo, Eric Lasch (Michael Douglas), ripone enorme fiducia nella donna, tanto da spingerla ad occuparsi del caso malgrado una tragedia accaduta tempo prima e di cui la diretta interessata si sente responsabile. Ma poiché Codice Unlocked è una spy story che asseconda in tutto e per tutto i canoni del genere, meglio fermarsi qui.

È evidente il tentativo, da parte dei produttori, di dare vita ad un “nuovo” personaggio, dove le virgolette sono d’obbligo; quello di Rapace è un personaggio decisamente muscolare, a dispetto del sesso, ma questo in parte lo si era già riconosciuto nell’attrice svedese. Il film di Michael Apted si riassume perciò nell’intenzione di crearle attorno un contesto che non solo ne amplifichi ed impreziosisca la presenza scenica ma che al tempo stesso la rendano credibile nei panni di un’eroina che opera in un settore costellato di sotterfugi, peraltro spiccatamente maschile. Il tutto al fine, perché no?, di mettere le basi per una saga vera e propria.

Non per nulla si punta forte su tale componente, che di fatto emerge, malgrado il film stesso però, il quale risponde a logiche troppo ingessate, in primis quelle che a conti fatti lo rendono per lo più una passerella per attori di un certo rilievo, malgrado alcuni di questi stiano attraversando un periodo delicato, ciascuno a proprio modo: oltre quelli già citati, Apted può contare pure su Orlando Bloom, John Malkovich e Toni Colette. Insomma, un cast che non passa inosservato ma che proprio per questo lancia un campanello d’allarme: vuoi vedere che l’ago della bilancia tenda a spostarsi troppo su un lato, trascurandone altri non meno determinanti?

Non sorprende né contraria il tipo di operazione, che punta all’intrattenimento con nomi di richiamo. Ma se da un lato consegue almeno in parte l’obiettivo di cui sopra, ossia elargire forma e consistenza alla Rapace in veste di attrice capace di sostenere i ritmi e le dinamiche di un action, piuttosto povero si dimostra invece sul fronte del racconto, che pilucca qua e là da contesti affini, limitandosi però ad assecondare certi meccanismi anche troppo familiari. Tuttavia il problema non sta tanto nella prevedibilità, presunta o meno, quanto nel concreto dipanarsi di una trama che troppo relega a certe scene d’azione e certi deboli capovolgimenti il cui comune denominatore sta per lo più nella loro medietà.

Codice Unlocked perciò scorre così, senza mai davvero agganciarci: ci sono i terroristici islamici, che hanno preso il posto che occupavano i russi negli anni ’80, quantunque meno macchiettistici, gli infiltrati, i traditori, così come gli onesti fino al limite estremo dell’eroismo, cospirazioni e via discorrendo. Insomma, tutti o quasi gli ingredienti del genere, che però vengono qui mescolati finanche con troppa disciplina, oserei dire scolastica (o accademica, poco cambia in realtà).

Film da manuale, dunque, e non in accezione positiva; difatti, in quanto tale, privo non soltanto di una propria specificità, ché non ve n’è necessariamente bisogno, quanto di un’anima, fosse pure un piccolo fuoco, non per forza un maestoso falò. A priori però gli autori non sembrano essersi accorti di questo limite, la qual cosa ci viene confermata da certi passaggi, per lo più le già citate fasi action, curate quanto basta, senza significativi exploit; questo perché, evidentemente, si è ritenuta la vicenda, se non bastante, quantomeno interessante a tal punto da occupare quegli spazi lasciati vuoti da questo svolgimento così manualistico, in tal senso beffardamente esemplare. A mancare è il resto, che è poi ciò che più conta.

[rating title=”Voto di Antonio” value=”4.5″ layout=”left”]

Codice Unlocked (Unlocked, USA, 2017) di Michael Apted. Con Noomi Rapace, Orlando Bloom, Michael Douglas, John Malkovich, Toni Collette, Matthew Marsh, Brian Caspe, Philip Brodie, Lee Nicholas Harris, Jessica Boone, Paul Blackwell, Akshay Kumar, Raffaello Degruttola, e Michael Epp. Nelle nostre sale da giovedì 4 maggio 2017.