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Sette minuti dopo la mezzanotte di J.A. Bayona – Recensione in Anteprima

Trionfo di emozioni, cupo, visionario e drammaticamente travolgente, Sette minuti dopo la mezzanotte conferma ancora una volta il talento registico di J.A. Bayona.

pubblicato 3 Maggio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 06:45

3 film in 10 anni con 21 Goya vinti (3 dei quali per la regia), botteghini sbancati ed Hollywood che gli ha finalmente spalancato le porte affidandogli il colossale sequel di Jurassic World. Prima di prendere l’aereo per Los Angeles, però, il 41enne Juan Antonio Bayona, regista di The Orphanage e The Impossible, ha concluso la sua personale trilogia sul rapporto madre-figlio con l’attesa trasposizione cinematografica di A Monsters Calls, romanzo per ragazzi scritto da Patrick Ness nel 2011.

Edito in Italia da Mondadori con il titolo ‘Sette minuti dopo la mezzanotte’, il libro ha vinto diversi prestigiosi premi in giro per il mondo, prima di sbarcare in sala con un straordinario adattamento che ribadisce le qualità visive e narrative di un regista che dopo l’apocalittico tsunami emozionale di The Impossible è tornato ad una quadratura più ‘fantasy’, anche se venata da toni fortemente drammatici.

Protagonista un adolescente chiuso in se’ stesso, bullizzato a scuola e a casa segnato dalla malattia della madre, da tempo allettata e costretta a sfiancanti cure. Per sfuggire al terrore quotidiano e reale che lo circonda, Conor si rifugia in un mondo fantastico abitato da uno spaventoso mostro, un albero antico e selvaggio che sputa fiamme e distrugge palazzi con i propri rami. Una creatura ‘amica’ che si materializza ogni notte alla stessa identica ora: sette minuti dopo la mezzanotte, per raccontare a Conor storie passate e tutt’altro che casuali, fatte di coraggio e perdite, speranza e dolore, lacrime e verità.

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Un coming-of-age emotivo, costellato di sofferenze e paure, quello sceneggiato dallo stesso Ness e diretto con gigantesca maestria da Bayona. Seguendo un filone fantasy-adolescenziale che in passato ha regalato classici come La Storia Infinita, Nel Paese delle Creature Selvagge, Un ponte per Terabithia, Il Labirinto del Fauno e perchè no persino il più recente Il GGG, il regista spagnolo dirige con commovente efficacia il giovanissimo Lewis MacDougall, 14enne scozzese che trasuda talento. L’intera pellicola poggia sulle gracili spalle di questo adolescente che fatica a sopportare il peso dell’imminente perdita della madre, gravemente malata. Gli occhi di MacDougall, che Bayona non abbandona mai, raccontano ed esplicitano un dolore che si fa minuto dopo minuto sempre più penetrante, mentre il mostruoso e secolare albero doppiato dalla profonda voce di Liam Neeson lo accompagna faticosamente verso la peggiore delle realtà: la metabolizzazione di un lutto, il dover digerire la morte di una persona tanto amata.

Cupo e visionario, con meravigliosi intermezzi animati che rivelano i racconti del mostro al piccolo Conor e improvvisi schizzi di colore perfettamente bilanciati dal direttore della fotografia Óscar Faura, Sette minuti dopo la Mezzanotte nasce come racconto per ragazzi ma si propone ad un pubblico più adulto. Un’anomalia che ha probabilmente pagato a caro prezzo una volta arrivato al cospetto del botteghino, visto l’immeritato flop a stelle e strisce a cui è andato incontro con meno di 4 milioni di dollari incassati. Un risultato qualitativamente illogico, perché Bayona e Ness pennellano emozioni come se fossero acquarelli che tracimano su una tela, lasciando chi osserva stravolto e conturbato da una così dirompente rappresentazione fantasy del reale. Eccellente il lavoro prettamente visivo (considerando anche il budget inferiore ai 50 milioni di dollari), con il gigantesco albero dai lineamenti umani in grado di interagire perfettamente e credibilmente con il piccolo MacDougall, affiancato da una sofferente Felicity Jones, dalla dura ma angosciata nonna Sigourney Weaver e dall’immancabile Geraldine Chaplin, volto feticcio del regista qui sullo schermo per pochissimi minuti.

Una storia apparentemente comune, quella di una perdita, che si fa avventura fantasy grazie all’immaginazione di un ragazzino sensibile, assediato da un incubo notturno che lo costringe a passare lunghe notti insonni perché in fuga da una verità che spezza il cuore, lasciandoti tramortito e senza più fiato. Impossibile non farsi trascinare dall’impetuosa forza del racconto e dalla sua commovente evoluzione, perché Bayona e Ness conducono protagonista e spettatore lungo un viaggio introspettivo che incrocia il mondo del fantastico e della pura illusione, utilizzando pennelli emozionali raramente tanto affilati e al tempo stesso delicati. Sette minuti dopo la Mezzanotte è una meraviglia da non perdere.

[rating title=”Voto di Federico” value=”8″ layout=”left”]

Sette minuti dopo la Mezzanotte (Drammatico, fantasy, Spagna, Usa, 2016) di Juan Antonio Bayona; con Felicity Jones, Liam Neeson, Toby Kebbell, Sigourney Weaver, Lewis MacDougall, Geraldine Chaplin, Jennifer Lim, Frida Palsson, Ben Moor, Lily-Rose Aslandogdu, Lee Bolton, James Melville, Joe Curtis, Max Gabbay – uscita giovedì 18 maggio 2017.