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Tutto quello che Vuoi: Recensione in Anteprima

Torna al cinema Francesco Bruni con Tutto quello che Vuoi, trainato da un 87enne da applausi. Giuliano Montaldo.

pubblicato 5 Maggio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 06:41

6 anni dopo il boom di Scialla, che l’ha portato a vincere un David e un Nastro d’Argento all’esordio, e 3 anni dopo il deludente Noi 4, torna al cinema in qualità di regista Francesco Bruni, storico sceneggiatore di Paolo Virzì, di Mimmo Calopresti e de Il commissario Montalbano. Tutto quello che Vuoi il titolo della sua opera probabilmente più personale, perché centrata su quell’Alzheimer che anni fa ha colpito il padre.

Protagonista della pellicola, infatti, un dimenticato poeta di 85 anni, amico intimo di Sandro Pertini e un tempo soldato durante la II° Guerra Mondiale. Alessandro, 22enne trasteverino che ha abbandonato gli studi per spacciare nel quartiere con i suoi tre fidati amici, accetta malvolentieri di accompagnarlo in giro per Roma, nel pomeriggio, alla modica cifra di 20 euro l’ora. I due, ovviamente, sono agli antipodi. Uno giovane e l’altro anziano, uno ignorante e l’altro colto, uno pacato e l’altro turbolento, uno della Roma e l’altro tifoso del Grande Torino, uno visibilmente malato e l’altro nel fiore dell’età. Eppure giorno dopo giorno, passeggiata dopo passeggiata e sigaretta dopo sigaretta nasce un’inattesa complicità tra Giorgio e Alessandro, fatta di incomprensioni figlie della malattia e di ricordi che tornano a galla, di tenerezze inaspettate e amicizie impreviste. Ma tra le tante reminiscenze passate faticosamente tornate in superficie ce n’è una che porta entrambi, insieme ai tre scapestrati amici del ragazzo, fin tra i monti della Toscana, in una vera e propria caccia al tesoro che spingerà tutti verso un’avventura che mai nessuno potrà dimenticare.

Un romanzo di formazione che si fa confronto generazionale, quello sceneggiato da un Bruni che ha attinto dalla propria esperienza con l’Alzheimer per delineare i lineamenti di un personaggio malinconicamente dolce. Giuliano Montaldo, nato attore negli anni ’50 per poi tramutarsi in acclamato regista, ne indossa straordinariamente i pesanti ed eleganti abiti. Un uomo dalla classe d’altri tempi, frenato dalla memoria ormai andata ma ancora gentile nei modi e accogliente nell’animo. 87 anni all’anagrafe, Montaldo è il tenue ma al tempo stesso abbagliante faro che illumina un film anomalo, quasi inclassificabile, perché costantemente in bilico tra commedia, dramma e persino avventura, visto il finale ‘alla Goonies’ che spinge tutti verso il misterioso ‘tesoro’.

Il bravo Andrea Carpenzano, esordiente al cinema in un ruolo tanto delicato, ha il volto da bravo ragazzo, sotto quella maschera da furfantello di quartiere che ostinatamente indossa quasi per fare un dispetto al padre, colpevole di aver trovato un altro amore dopo la precoce morte della madre. Con lui e i suoi tre inseparabili e nullafacenti amici Bruni si sbizzarrisce, calcando probabilmente troppo e inutilmente la mano sul lato delinquenziale (soprattutto all’inizio), costruendo passo dopo passo una nuova ‘brigata’ per l’87enne Giorgio, che al loro fianco torna di fatto a vivere dopo 5 anni da incubo causati dalla morte della moglie. Tra sigarette, canne, partite a poker e con la Playstation, i 4 ragazzi si affezionano a questo anziano poeta che dimentica i nomi e non riconosce le persone, tanto dall’andare a caccia di un baule nascosto sotto l’immancabile X.

Bruni diverte e commuove mentre passeggia in una Roma trasteverina verace ma pulsante, con quel Cinema America che decine di ragazzi, da anni, stanno rimettendo in piedi dopo decenni di immobilismo. Lavoro di cesello in fase di scrittura persino con i personaggi secondari, con Raffaella Lebboroni affettuosa e logorroica vicina di casa di Giorgio, Donatella Finocchiaro affascinante e combattuta mamma che fa perdere la testa ad Alessandro e Antonio Gerardi burbero ma sotto sotto preoccupato padre di quest’ultimo.

Poche settimane dopo Pupi Avati e lo splendido Renato Carpentieri de La Tenerezza, il cinema italiano rilancia con un altro protagonista over 70, confermando un’impronosticabile attività nei confronti di una terza età che finalmente si fa strada anche in sala. Senza esagerato pietismo, va detto, ma con sorprendente energia. Un film sulla memoria, storica e personale; sui rapporti, d’amicizia e familiari; ed infine sull’amore, mai dimenticato anche se da tempo perduto, perché se nella poesia ti è permesso di amare chi vuoi, nella vita puoi amare solo chi ti è accanto.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]

Tutto quello che Vuoi (Ita, comemdia, drammatico, 2017) di Francesco Bruni; con Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni, Vittorio Emanuele Propizio, Donatella Finocchiaro, Antonio Gerardi, Raffaella Lebboroni, Andrea Lehotska, Riccardo Vitiello, Carolina Pavone – uscita giovedì 11 maggio 2017.