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Atomica Bionda: Recensione in Anteprima

Esordio alla regia in ‘solitaria’ per uno dei due registi di John Wick, promosso a pieni voti nel ricostruire la Berlino di fine anni ’80 letteralmente travolta dall’atomica Charlize Theron.

pubblicato 20 Luglio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 04:16

12 anni dopo il disastro Aeon Flux, Charlize Theron è diventata a tutti gli effetti (super)eroina action. Dopo la felice esperienza Mad Max, senza braccio e capelli per interpretare l’iconica Furiosa, la diva sudafricana si è tramutata in letale spia per David Leitch, co-regista dei due John Wick al fianco di Chad Stahelski. Adattamento cinematografico della graphic novel The Coldest City, scritta da Antony Johnston ed illustrata da Sam Hart, Atomic Blonde conferma ulteriormente le straordinarie doti coreografiche di Leitch, a lungo controfigura, esperto di arti marziali e futuro regista di Deadpool 2, qui nuovamente autore di straordinarie scene di lotta clamorosamente credibili.

Indiscussa regina la Theron, premio Oscar per Monster ormai perfettamente a suo agio negli abiti della folgorante e statuaria 40enne tanto conturbante quanto mortale. Charlize indossa i sensuali abiti dell’Agente Lorraine Broughton, gioiello della corona dei Servizi Segreti di Sua Maestà inviata a Berlino pochi giorni prima della caduta del Muro per recuperare un prezioso dossier che potrebbe prolungare la Guerra Fredda per decenni. Costretta a collaborare con l’ufficiale governativo David Percival (James McAvoy), Lorraine dovrà riuscire a districarsi tra rivoluzionari e traditori in una città che è pronta ad esplodere.

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C’è un decennio pronto a passare la mano da omaggiare, per Leitch, esplicitamente a cavallo di quegli anni ’80 ultimamente più volte riproposti tanto in tv quanto al cinema, e con discreto successo. A dettare il ritmo una colonna sonora che spazia dai Depeche Mode (Personal Jesus e Behind the Wheel) ai Queen (Killer Queen), passando per David Bowie (Cat People Putting Out Fire e Under Pressure), i New Order (Blue Monday), i Public Enemy (Fight the Power), i Duran Duran (Hungry Like the Wolf), Blondie, i Cure (Just Like Heaven) e George Michael (Father Figure). Brani con cui dare ulteriormente spinta ad una pellicola che ci riporta di peso in quel 1989 che vide il crollo del Muro di Berlino, provando a raccontare l’altro lato della storia ovviamente fino ad oggi taciuto. Luci al neon targate Jonathan Sela (John Wick) e poca CG nella ricostruzione di una Germania da tempo scomparsa, con Kurt Johnstad (300) allo script e almeno tre scene di combattimento da ricordare a lungo. Leitch sfrutta appieno l’esplosiva fisicità di una Theron ipnotica, bugiarda patentata e ammaliatrice, temuta da tutti e conquistata dalla bellezza di Sofia Boutella. Dismesse le bende da Mummia per Alex Kurtzman, quest’ultima vive come co-protagonista un momento di passione lesbo che il regista dirige con piglio erotico e passionale. Sofia e Charlize danno spettacolo, avvinghiate tra le lenzuola, mentre attorno a loro tutti gli uomini (McAvoy, John Goodman, Til Schweiger, Eddie Marsan e Toby Jones) vengono puntualmente manovrati come burattini da una spia dalle duplici maschere.

Nel ricostruire un pezzo di Storia del Novecento, la caduta del Muro, Leitch si diverte come un pazzo ad inventare combattimenti corpo a corpo che oscillano tra la delizia, la violenza estrema e lo stupore, per quanto complicati nella loro realizzazione. In particolar modo è un clamoroso piano-sequenza di oltre 10 minuti, che vede la Theron abbattere rivali come birilli passando da un appartamento ad una rampa di scale fino ad arrivare alla strada, a lasciare basiti, perché fisicamente estenuante e tecnicamente al limite dell’impossibile. Thriller spionistico a tratti feroce, Atomica Bionda scioglie lentamente la propria tela attraverso il racconto della stessa protagonista, emaciata e chiamata a raccontare quanto accaduto in una sala interrogatori che ricorda l’indimenticata accavallatrice seriale di Basic Instinct. Riuniti tutti i pezzi del puzzle, l’intrigata trama prende forma nel multiplo finale che regala colpi di scena (in eccesso), perché nulla è davvero mai come sembra.

Costato appena 30 milioni di dollari, Atomic Blonde potrebbe tranquillamente tramutarsi in film di culto per gli amanti del genere, grazie anche all’inedita presenza di una protagonista avvenente, elegante, algida e micidiale, in grado di uccidere chiunque, a mani nude o con una semplice pompa da giardino. Intrattenimento estivo totalmente privo di letture socio-politiche che si fa action vecchia scuola, con lunghe e macchinose scene perfettamente orchestrate da un regista sempre più sorprendentemente a proprio agio negli ormai stretti abiti di rivelazione di genere.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Antonio” value=”5″ layout=”left”]

Atomica Bionda (Usa, action, 2017) di David Leitch; con Charlize Theron, James McAvoy, Sofia Boutella, John Goodman, Toby Jones, Daniel Bernhardt, Eddie Marsan, Roland Møller, James Faulkner, Jóhannes Haukur Jóhannesson – uscita giovedì 17 agosto 2017.