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Angoscia: recensione del film horror di Sonny Mallhi

“Angoscia” di Sonny Mallhi è un horror a tratti sorprendentemente elegante, ma che non osa quando potrebbe e soprattutto dovrebbe.

pubblicato 3 Agosto 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 03:28

 

Arriva nei cinema italiani, a due anni dall’uscita americana, nella calura estiva spesso foriera di pellicole horror, l’interessante thriller sovrannaturale Angoscia dell’esordiente Sonny Mallhi. Un film che che punta tutto su atmosfera e suspense in crescendo piuttosto che gore ed effetti speciali, strizzando l’occhio a pellicole recenti come It Follows e Babadook e ammiccando a classici imperituri come L’esorcista.

L’adolescente Tess (Ryan Simpkins), afflitta da depressione e disturbi comportamentali che richiedono l’assunzione quotidiana di psicofarmaci, si trasferisce con la madre in una cittadina dove tempo prima una sua coetanea, Lucy (Amberley Gridley), è morta investita da un’auto sotto gli occhi della madre. Con un rapporto conflittuale con la madre, e un padre soldato di stanza in Iraq, l’instabilità mentale di Tess va peggiorando di giorno in giorno, in un escalation di attacchi di panico e allucinazioni visive e uditive. Con la madre sempre più disperata e impotente di fronte ad un peggioramento che non lascia speranze, l’intervento di un prete aprirà la strada ad un nuova possibile spiegazione, la defunta Lucy sembra avere una sorta di connessione con Tess, una possessione in divenire che da mentale ben presto diventerà fisica.

Angoscia è un piccolo film indipendente particolarmente elegante, ed è proprio questa sua ricercatezza che lo rende un ibrido un tantino troppo leggero per i puristi del genere horror, e che invece potrebbe trovare un suo pubblico in chi apprezza una costruzione filmica più riflessiva e poco incline ad utilizzare alcuni “escamotage” che sono il pane del genere horror.

Il film basato su eventi reali si può ascrivere nel filone degli horror con “possessioni” con un ribaltimento dell’idea per cui spesso quelle che potrebbero apparire come possessioni demoniache in realtà sono sintomi di disturbi mentali, ma al contempo questo particolare filone di film horror va un po’ stretto all’opera prima di Mallhi, dato che l’approccio adottato per la storia è più simile ad un’infestazione spettrale, vedi Insidious (“Non è la casa ad essere infestata. È Dalton”).

La regia di Sonny Mallhi funziona a dovere nella prima parte, lasciando allo spettatore il dubbio se la protagonista sia perseguitata da una qualche entità o se sia tutto frutto di allucinazioni. La seconda parte del film perde invitabilmente qualche colpo laddove si va a rappresentare la possessione, e dove Mallhi avrebbe potuto attingere da un’infinità di pellicole senza per questo strafare, vedi il citato Babadook tanto per fare un esempio, per dare ulteriormente corpo e fisicità alle varie entità che le due madri, di Tess e di Lucy, si trovano ad affrontare senza troppa difficoltà e che una bravissima Ryan Simpkins riesce a rappresentare con flebili ed efficaci sfumature che però non non riescono a sfruttare appieno le inquietanti potenzialità della parte “dissociativa” della personalità.

Angoscia manca di quel pizzico di furbizia e quel compiaciuto citazionismo che avrebbe reso il film meno “psicologico” e più “orrorifico” ne senso più stretto del termine, detto ciò è indubbio che siamo di fronte ad un’opera prima di altissimo profilo e ad un regista di cui siamo certi sentiremo ancora parlare.

 

[rating title=”voto di Pietro” value=”7″ layout=”left”]

Angoscia (Thriller / Horror USA 2017). Un film di Sonny Mallhi. Con Annika Marks, Karina Logue, Cliff Chamberlain, Amberley Gridley, Ryan O’Nan, Paulina Olszynski, Anthony Corrado, Ryan Pry. Al cinema dal 3 agosto 2017.