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La casa di Famiglia: Recensione in Anteprima

Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero de Rienzo e Matilde Gioli figli di Luigi Diberti per l’esordiente Augusto Fornari ne La Casa di Famiglia.

pubblicato 14 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:52

Ancora commedie in arrivo dalla neonata Vision Distribution, dopo Nove Lune e Mezza e in attesa de Il Premio pronta a tornare in sala con La casa di Famiglia, esordio alla regia di Augusto Fornari. Un’opera che ruota attorno al classico villone familiare, in cui sono cresciuti 4 figli decisi a venderlo dopo 5 anni di coma dell’anziano padre. Certi che l’uomo difficilmente riuscirà a svegliarsi, i 4 fratelli, ovviamente diversissimi tra loro, vengono convinti dal più scapestrato del gruppo a metterlo sul mercato, perché bisognoso di denaro fresco. Peccato che una volta venduta e svuotata avvenga il miracolo, con il papà uscito dal coma e desideroso di tornare nella sua casa. Ormai ceduta ad altri…

Come risolvere l’incresciosa situazione? Confessare l’amara verità al padre significherebbe metterne a repentaglio la salute, da poco ripresa per i capelli, così i quattro studiano un diabolico piano contraddistinto dalle bugie per riavere ‘a tempo’ la villa di campagna, recuperare parte dei mobili venduti, far resuscitare il defunto cane e lasciarsi andare a incomprensioni e nostalgiche riflessioni.

Il cinema italiano è infarcito di titoli che ruotano attorno a famiglie chiassose, unite ma al tempo stesso divise, piene di menzogne, rancori, affetti perduti e mai dimenticati. Fornari, che proviene dal teatro, ha provato a costruire una commedia in grado di oscillare tra la risata facile e i sentimenti a buon mercato, recuperando parzialmente terreno dopo una prima parte assai discutibile, sia sul piano della scrittura che su quello della regia.

Colpa di situazioni al limite dell’assurdo, esagerate nel voler costruire gag spesso incapaci di strappare quei sorrisi richiesti, per non dire pretesi dalla messa in scena, a tratti dal taglio televisivo. Giacinto, Oreste, Alex e Fanny sono quattro fratelli cresciuti dall’amore di una madre che non c’è più e di un padre rimasto ‘addormentato’ per 5 anni, ora tornato in vita ma travolto dalle bugie. Il vaso di Pandora, rappresentato dalla casa, scoperchia “non-detti” a lungo nascosti, mentre la storia si evolve seminando paradossali scenette che alleggeriscono in maniera troppo marcata l’intera pellicola, più centrata quando legata agli affetti dei suoi personaggi.

Lino Guanciale, che indossa gli abiti del fratello più sgangherato, sembrerebbe non volerne indovinare una, mentre Matilde Gioli piange ancora l’ex fidanzato andato via 5 anni prima, Stefano Fresi culla il sogno di diventare un grande compositore e Libero de Rienzo fatica ad esternare emozioni, semplici sorrisi, perché da sempre l’imperturbabile dei quattro. Riuniti dalla rinascita del padre, interpretato con struggente credibilità da Luigi Diberti, Giacinto, Oreste, Alex e Fanny trascinano per le lunghe un’indifendibile menzogna, mentre Fornari concede spazio a personaggi riempitivi di rara banalità.

Dalla badante russa arrivata in Italia per prostituirsi, anche se infermiera provetta in patria, al viscido e bavoso ‘villain’ che sforna quintali di forfora e litri di sudore, passando per il delinquenziale zingaro alla Suburra inspiegabilmente ingaggiato per svuotare il villone dai mobili. D’altronde chi non si affiderebbe ad un chiaro criminale per portar via oggetti dall’evidente valore economico, tra Luigi XVI°, pianoforti dal rinomato spessore e busti di Beethoven.

Espedienti utili per forzare sorrisi, mai tanto pieni bensì troppo spesso a malapena accennati, mentre l’intera opera imbocca la strada del lieto fine multiplo, neanche a dirlo indigesto causa improvvise sterzate emotive e comportamentali di tutti i suoi protagonisti. Troppo poco e semplicistico per riuscire ad emergere in un affollato genere mai come quest’anno uscito distrutto dal confronto con il botteghino.

[rating title=”Voto di Federico” value=”4.5″ layout=”left”]

La casa di Famiglia (Ita, commedia, 2017) di Augusto Fornari; con Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero de Rienzo, Matilde Gioli, Luigi Diberti, Tony Fornari, Nicoletta Romanoff, Michele Venitucci, Marco Conidi – uscita giovedì 16 novembre 2017.