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Roma 2018, American Animals: Recensione del film di Bart Layton

Una rapina ‘studentesca’ tra realtà e finzione per il debuttante Bart Layton. E’ American Animals, premiato alla Festa del Cinema di Roma.

pubblicato 27 Ottobre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 15:23

7 anni dopo l’acclamato L’impostore – The Imposter, documentario premiato ai BAFTA entrato nella shortlist degli Oscar, Bart Layton debutta nel cinema di finzione con American Animals, folgorante ‘heist movie’ celebrato alla Festa del Cinema di Roma con il neonato Premio Rakuten TV in quanto “miglior Film per la distribuzione digitale”.

Un titolo tratto da eventi incredibilmente realmente accaduti, quello scritto e diretto da Layton, che è riuscito a raccontare con fare assolutamente innovativo una delle più folli rapine della storia d’America. Siamo nei primi anni ‘2000 quando Spencer e Warren, bravi ragazzi cresciuti a Lexington, nel Kentucky, decidono di dare una svolta alle proprie esistenze rubando un rarissimo libro antico custodito nella biblioteca universitaria senza particolari misure di sicurezza. A dividerli dal bottino un’anziana bibliotecaria. E nient’altro. Per riuscire nell’impresa, che vede entrambi dover contattare un ricettatore e studiare nei minimi dettagli un piano apparentemente infallibile, vengono arruolati anche il solitario Eric e lo sportivo Chas, ricco figlio di papà ingolosito dall’enorme cifra che la rapina potrebbe fruttare: 12 milioni di dollari. Peccato che nulla, ovviamente, vada secondo i piani…

Rinnovare un genere, da decenni abusato e in mille salse riproposto. Impresa tutt’altro che semplice eppure perfettamente riuscita, quella tentata da Layton, autore di un film che con coraggio shakera cinema di finzione e documentario, domandandosi a più riprese cosa sia effettivamente ‘reale’, persino all’interno di una rapina non solo accaduta ma in questo caso raccontata dai suoi stessi protagonisti.

I veri Warren Lipka, Spencer Reinhard, Eric Borsuk e Charles “Chas” Allen II, infatti, interagiscono con i corrispettivi cinematografici, interpretati dal lanciatissimo Barry Keoghan (Il sacrificio del cervo sacro), Evan Peters di X-Men e American Horror Story, Jared Abrahamson e Blake Jenner, dando vita ad un gioco di specchi che vede l’immaginario cinematografico influenzato dalla realtà, e viceversa.

La grammatica degli ‘heist movie’ alla Oceans Eleven viene presto salutata in favore di quella realtà abbandonata dagli stessi protagonisti, non a caso incapaci di ricordare quanto effettivamente accaduto, di disinguere la fantasia dal reale. Attraverso un montaggio particolarmente ispirato, Layton, miracoloso nel girare un simile film con appena 3 milioni di dollari, incrocia due piani paralleli improvvisamente diventati indistinguibili, mentre gli animali del titolo, figli delle illustrazioni di John James Audubon e dell’evoluzione darwiniana, prendono lentamente il sopravvento.

Una piccola e ambiziosa opera spiazzante e coinvolgente, tutt’altro che scontata e cinematograficamente stimolante, grazie all’inusuale strada intrapresa da un giovane regista in grado di svecchiare e innovare un genere per decenni rappresentato. Ma mai in questo modo.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]

American Animals (Usa, azione, 2018) di Bart Layton; con Evan Peters, Barry Keoghan, Jared Abrahamson, Blake Jenner, Ann Dowd, Udo Kier, Jane McNeill, Whitney Goin, Gary Basaraba, Lara Grice, Wayne Duvall – uscita in sala con Teodora Film

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