Home Festival di Venezia Venezia 2019, Guest of Honour di Atom Egoyan: thriller familiare in salsa fiction

Venezia 2019, Guest of Honour di Atom Egoyan: thriller familiare in salsa fiction

Il regista egiziano torna in Concorso a Venezia con Guest of Honour, interpretato da David Thewlis.

pubblicato 3 Settembre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 17:04

[remotehtml id=”0″]

A 5 anni da Remember, presentato in concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Atom Egoyan è tornato al Lido con Guest of Honour, thriller trainato dal grandissimo David Thewlis, per l’occasione affiancato da Luke Wilson e dalla bellissima Laysla De Oliveira.

Jim è un uomo che vive insieme ad un coniglio, passando le giornate a multare e spesso a chiudere ristoranti, essendo un ispettore sanitario. Sua figlia Veronica, un tempo insegnante di musica al liceo, è chiamata ad organizzare il suo funerale, dopo aver passato anni in carcere per un crimine mai commesso. O almeno così parrebbe, perché dal suo passato emergono verità inedite.

Gioca abbondantemente con i piani temporali, il regista nel 1997 due volte candidato agli Oscar per Il dolce domani, chiamato a ricomporre un puzzle familiare che lentamente prende forma, svelando menzogne e parole mai dette. L’ospite d’onore del titolo non è altro che Thewlis, frustrato genitore dinanzi all’intransigenza della figlia, volutamente finita dietro le sbrre per espiare un crimine a lui sconosciuto. Ma questo rapporto che inizialmente si pensava idilliaco, pieno d’amore e rispetto, tace tutt’altro, pronto ad esplodere con inevitabili conseguenze. Soprattutto professionali, perchè Jim sfrutterà il proprio potere per accanirsi sui ristoratori da lui giudicati.

E’ un Egoyan che cavalca i doppi e il tempo, quello di Guest of Honour, titolo che rapidamente intraprende strade facilmente intuibili, perdendo mordente dinanzi alla flebile ‘spiegazione’ alle origini del contrasto tra i protagonisti. Tanto rumore per nulla viste le premesse inizialmente seminate, con continui spiegoni che annacquano una narrazione inizialmente affascinante, grazie proprio all(ab)uso dei salti temporali, ma incapace di evolversi con altrettanta efficacia. Vero è che una qualsiasi bugia può generare le reazioni più disparate in ognuno di noi, ma il castello di carte che precipita allo svelamento egoyano vira paurosamente verso il pugno di mosche.

Thewlis è come al suo solito eccellente, così come Wilson rasenta l’inutilità, mentre la bellissima De Oliveira illumina lo schermo ad ogni sorriso, ma è l’intera impostazione a far gridare alla fiction televisiva, ad una mediocre forma probabilmente sovrastimata dallo stesso regista e sceneggiatore, dichiaramente ‘ossessionato’ dal rapporto tra questo padre e questa figlia, a lungo rimasti distanti per storie inopinatamente taciute. Il passato, con le sue possibili differenti versioni a seconda dei punti di vista, viene letto e riletto dal regista egiziano, intrigato da quelle verità nascoste che immancabilmente possono influire su un qualsiasi rapporto.

Peccato che dietro le silenti e alla fine svelate verità di Guest of Honour ci sia davvero poco di tanto eclatante. Ed è qui che l’intero impianto thriller, inevitabilmente, crolla.

[rating title=”Voto di Federico” value=”5″ layout=”left”]

Guest of Honour (Canada, 2019) di Atom Egoyan; con David Thewlis, Laysla De Oliveira, Luke Wilson e Rossif Sutherland – CONCORSO

Festival di Venezia