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Il seme della follia di John Carpenter compie 25 anni

John Carpenter omaggia H.P. Lovecraft nel film horror “Il seme della follia” – Curiosità e recensione per il 25° anniversario.

pubblicato 4 Febbraio 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 13:54

Oggi celebriamo i 25 anni del film horror Il seme della follia (In the Mouth of Madness) uscito a febbraio del 1994 diretto da John Carpenter, scritto da Michael De Luca e interpretato da Sam Neill, Julie Carmen, Jürgen Prochnow, David Warner e Charlton Heston.

L’investigatore John Trent (Neill) viene ingaggiato dalla casa editrice dello scrittore horror Sutter Cane (Prochnow),scomparso nel nulla mentre i suoi libri scatenano nei lettori follia omicida. Trent è convinto che tutta la storia sia una trovata pubblicitaria, ma accetta l’incarico e mentre cerca indizi si immerge nell’abisso infernale popolato di mostri e demoni in cui sono ambientati i racconti di Cane restandone sempre più turbato. Un’intuizione porterà Trent nella remota e sonnolenta cittadina di Hobb’s End dove l’investigatore scoprirà che le opere di Kane stanno per scatenare, letteralmente, l’inferno in Terra.

Il film di Carpenter rende omaggio al lavoro dello scrittore horror H. P. Lovecraft, con molti riferimenti alle sue storie e ai suoi temi. Il titolo originale In the Mouth of Madness è un cenno al racconto “Le montagne della follia” a sua volta ispirato dal racconto “Storia di Arthur Gordon Pym” di Edgar Allan Poe. Come i racconti di Lovecraft anche Carpenter fa uso di una narrazione in flashback. Nel film si fa riferimento a riferimenti di stampo lovecraftiano come i Pickman, proprietari dell’hotel di Hobb’s End sono un cenno al racconto “Il modello di Pickman” e i romanzi dello scrittore Sutter Cane che hanno titoli simili a quelli delle storie di Lovecraft: The Whisperer of the Dark (The Whisperer in Darkness / Colui che sussurrava nelle tenebre), The Thing in the Basement (The Thing on the Doorstep / La cosa sulla soglia), Haunter out of Time (The Haunter of the Dark aka L’abitatore del buio / The Shadow Out of Time aka L’ombra venuta dal tempo) e The Hobbs End Horror (The Dunwich Horror / L’orrore di Dunwich), quest’ultimo fa riferimento anche alla stazione della metropolitana in cu viene rinvenuta la nave aliena in “Quatermass e il pozzo” di Nigel Kneale, romanzo adattato nel film L’astronave degli esseri perduti (1967).

“Il seme della follia” segue l’iter de Il signore del male e gioca molto sulle suggestioni, in questo caso l’immaginario lovecraftiano è centrale nella narrazione e potrebbe risultare criptico per chi non ha almeno una conoscenza minima del lavoro dell’autore di Providence che ha creato un vero e proprio universo e un’intera mitologia. Carpenter cattura l’essenza del lavoro di Lovecraft con una lenta e inesorabile discesa nella follia del protagonista, un efficace Sam Neill, e riempie il film di citazioni giocando sui labili confini tra reale e irreale. “Il seme della follia” come tra l’altro “Il signore del male” oltre ad affrontare tematiche apocalittiche di stampo psicologico condividono il fatto di essere tra le pellicole più sottovalutate di Carpenter, e in questo senso meriterebbero una rivalutazione.

 

Curiosità

  •  “Hobb” è una vecchia parola che veniva usata per riferirsi al diavolo.
  • Questo è il terzo film in quello che John Carpenter ha definito la sua trilogia dell’Apocalisse, il primo è La cosa (1982) e il secondo è Il signore del male (1987).
  • Robot Monster (1953), che Sam Neill sta guardando alla fine del film, è uno dei film di mostri preferiti da bambino dal regista John Carpenter.
  • L’edificio utilizzato come istituto psichiatrico all’inizio del film è in realtà un impianto di filtrazione dell’acqua di Toronto. È stata la location di altri film, tra cui la fortezza dell’isola in Undercover Brother (2002). Le riprese non possono più aver luogo all’interno di questo edificio a seguito degli attacchi terroristici dell’11 settembre agli Stati Uniti.
  • Questo film segna il debutto cinematografico di Hayden Christensen che poi interpreterà Anakin Skywalker nella trilogia prequel di Star Wars.
  • Il personaggio di Sutter Cane oltre che ispirato a Lovecraft è chiaramente anche un cenno a Stephen King amico di John Carpenter. Nel film c’è un persino riferimento alle radici di King nel New England, con Hobb’s End che è un omaggio sia ad Arkham che alla Castle rock di King. I personaggi nel film dicono che Sutter Cane è ancora più popolare di Stephen King.
  • I riferimenti agli “Antichi” di Sutter Cane, insieme ad alcune rappresentazioni di mostri stampati sui suoi libri e questi ultimi evocati, sono allusioni al “Ciclo di Cthulhu” una serie di storie di H.P. Lovecraft proseguite fino ai giorni nostri da diversi altri scrittori.
  • Il “Muro dei mostri” alla fine del film era un singolo effetto speciale, un mix di make-up e animatronica, che è stato attaccato ad un interasse simile ad un veicolo spinto con l’ausilio di una manovella. Durante le riprese di questa scena, che ha richiesto l’utilizzo di oltre trenta persone, il Muro dei Mostri ha investito accidentalmente il piede dell’artista degli effetti speciali Greg Nicotero che è finito in ospedale.

  • La creatura della signora Pickman è stata girata con una miniatura. Inizialmente era un uomo in tuta prostetica, ma John Carpenter non trovò l’effetto abbastanza convincente.
  • John Trent occupa la cella numero 9 nell’istituto psichiatrico e affitta la stanza numero 9 all’hotel Pickman Inn a Hobb’s End.
  • Il racconto di Stephen King “Orrore a Crouch End” è stato pubblicato nell’antologia “New Tales of the Cthulhu Mythos” del 1980, con una versione rielaborata in seguito è apparsa nell’antologia di King del 1993 “Nightmares and Dreamscapes”. Nella storia, un uomo e una donna visitano un sobborgo inglese chiamato Crouch End, dove si bloccano e non riescono ad andarsene. Sono scherniti, tormentati e inseguiti da una coppia di bambini deformi e ultraterreni, che in seguito evocano un’antica divinità lovecraftiana. Alcuni aspetti di “Orrore a Crouch End” ricordano molto la città del film di Hobb’s End.
  • John Carpenter ha un breve cameo nel film come paziente dell’istituto psichiatrico all’inizio del film. Quando Trent grida “Non sono pazzo!” dalla sua cella, la macchina da presa passa davanti a Carpenter che grida “neanche io!”.
  • Quando Il Sutter Cane di Jürgen Prochnow fa entrare i mostri aprendo un varco tra le dimensioni, originariamente nella sceneggiatura era l’intera città che veniva portata dall’altra parte. Quando questo elemento si è rivelato troppo costoso da realizzare, un artista degli effetti speciali di Industrial Light and Magic ha suggerito che si rappresentasse lo sconfinamento dimensionale come se il velo della realtà si strappasse come carta.
  • Secondo la mappa creata dalle copertine dei libri, Hobb’s End si troverebbe ai margini di Loudon, nel New Hampshire, vicino al confine della contea di Merrimack / Belknap.
  • Le musiche originali del film sono di John Carpenter e Jim Lang.