Amerikatsi, recensione: un toccante e profondo inno a libertà e speranza di un forestiero in patria (Al cinema)
Tutto quello che c’è da sapere sul film del regista americano di origine armene Michael A. Goorjian designato dall’Armenia per la corsa al Premio Oscar 2024 come Miglior Film Internazionale (short list finale).

Disponibile nei cinema italiani, con Cineclub Internazionale Distribuzione e il supporto di Dna srl., Amerikatsi, scritto, diretto e interpretato dal cineasta americano di origine armene Michael A. Goorjian,. Il film è stato designato dall’Armenia per la corsa al Premio Oscar 2024 come Miglior Film Internazionale, rientrando nella short list finale.
Nel 1948 un Americano di origine armena rimpatria in Armenia e finisce rocambolescamente in una prigione sovietica. Ma nella sua cella c’è una finestra…da lì può osservare l’appartamento vicino e scoprire la ricchezza e vivacità della vita e cultura armena. Una favola di speranza dall’ Armenia, un film che evoca in premessa uno dei più efferati delitti della Storia, il genocidio armeno, di cui elabora il lutto con grazia, umorismo e sentimento…
Amerikatsi – La recensione del film
Charlie, un armeno americano (Michael A. Goorjian) con un episodio traumatico che gli ha segnato l’infanzia decide, dopo trent’anni trascorsi negli Stati Uniti da rifugiato, di riconnettersi con le sue radici e tornare nella sua patria ora sotto l’egida sovietica. Quello che però Stalin aveva promesso a chi sarebbe tornato in patria, un lavoro e una casa, non solo non viene mantenuto, ma Charlie scoprirà sulla sua pelle e a seguito di una buona azione, quale è il trattamento riservato a chi viene considerato un forestiero in patria.
Michael A. Goorjian, regista e protagonista, è proprio un armeno americano come Charlie e quindi conosce da vicino, grazie anche al nonno a cui il regista ha dedicato il film, la complessità dei sentimenti di chi ha vissuto il genocidio e di chi si è trovato ostracizzato in casa propria. Il Charlie di Michael A. Goorjian è una persona socievole, la cui gioia di vivere arriva proprio dall’essere sopravvissuto al lato oscuro della storia, ma questa sua incontenibile “joie de vivre” e il suo essere troppo schietto e aperto al prossimo in un paese chiuso, retrogrado e ideologicamente burocratizzato, lo porterà in una gelida prigione sovietica popolata di varia umanità. Da una parte i prigionieri rassegnati al loro destino, spesso rappresentato dall’inferno dei lavori forzati in gulag siberiani, dall’altra chi gestisce il carcere: personaggi obliqui, violenti e spesso dediti ad atti vessatori e processi sommari. Una delle scene più tragicomiche del film è l’interrogatorio di Charlie accusato da due parodistiche macchiette di stampo bolscevico di “cosmopolitismo” e di glorificare il materialismo portando una cravatta elegante, insomma una serie di affermazioni/aberrazioni liberticide da far accapponare la pelle.
“Amerikatsi” in questo suo contesto a mezza via tra “prison movie” e “favola edificante” è un film che stupisce per la sua profondità emotiva e la capacità di coinvolgere scena dopo scena in un susseguirsi e alternarsi di momenti dolorosi e improvvise e quasi magiche coincidenze. Michael A. Goorjian nella sua duplice veste di regista e protagonista accompagna lo spettatore attraverso un’altalenante gamma di emozioni a cui lasciarsi andare pienamente. “Amerikatsi” fa ridere, sorridere, poi spiazza con momenti di grande commozione e poi di nuovo la speranza che fa capolino, per essere quasi subito soppiantata da momenti profonda tristezza e pietas. Tutta la resilienza, l’empatia e la capacità di trovare un sollievo nell’osservare “scene di famiglia” attraverso le sbarre di una finestra che affaccia su un edificio che confina con la prigione, sono per charlie un escamotage per ritrovare uno spicchio di quella libertà sottrattagli con la forza. Quella stessa libertà che spesso si da per scontata ignorandone il costo in vite spezzate e destini mutati, e quindi ignorando di fatto la storia stessa e coloro, noti o sconosciuti, che hanno contribuito a farla.
“Amerikatsi” è uno di quei titoli che rischiano di passare inosservati tra tante pellicole di grande richiamo, e proprio per questo con questo nostro spazio dedicato ad hoc, cerchiamo di ricordare che spesso ci sono piccoli gioielli che possono avere un grande valore anche se magari brillano con meno intensità, e il film di Michael A. Goorjian è senza dubbio un piccolo gioiello di enorme valore.
Note di regia
Di solito i film sull’Armenia si concentrano su quell’evento cruciale che è stato il Genocidio ma in realtà è limitante raccontare la cultura e la vita di un paese intero limitandosi a quel capitolo tragico. Musica, cibo, passione, generosità, amore per la vita. Amerikatsi celebra tutto questo e racconta al mondo aspetti e sfaccettature dell’Armenia, che sin dalla mia giovinezza avevo desiderio di scoprire e riconnettermi. Il sogno di Charlie di tornare nel suo paese natio non riflette soltanto il sogno di molti che hanno fatto parte della diaspora armena, ma rappresenta il sogno di milioni di persone nel mondo che hanno un legame forte e ancestrale con il loro paese nativo. Molti di noi sogniamo di riconnetterci con il nostro paese. Ma, come per Charlie, la realtà non sempre è come l’abbiamo immaginata… [Michael A. Goorjian]
Perchè l’Armenia…
Nonostante sia un paese molto piccolo, circondato da paesi ostili, l’Armenia ha una storia culturale ricchissima e una diaspora nel mondo che ha portato elementi di questa cultura ovunque nell’occidente. Dopo essersi liberata dal giogo sovietico, l’Armenia ribolle di entusiasmi e passione. Amerikatsi svela cosa significhi essere Armeni e quanti sogni e voglia di vivere ci sia in questo paese. Purtroppo non tutto è in nostro controllo e l’Armenia si è ritrovata in un conflitto che non voleva combattere. Molte delle persone coinvolte nella produzione del film si sono ritrovate al fronte, e questo mi ha spezzato il cuore. Ma nonostante le difficoltà, gli Armeni sono persone capaci di resistere, vivere e andare avanti. [Michael A. Goorjian]
Amerikatsi – Le clip in italiano del film
Michael A. Goorjia – Note biografiche
Michael Goorjian è un attore, sceneggiatore e regista di origini armene, nato e cresciuto a San Francisco. Vincitore di un Emmy Award come Miglior Attore Non Protagonista per David’s Mother, ha recitato in film e serie tv di successo quali Party of Five e SLC Punk. Ha recitato al fianco di Robert de Niro nella serie HBO The Wizard of Lies e in molte altre (Lie to me, Alias, CSI). Come attore teatrale, Michael ha vinto premi importanti come il L.A. Weekly Theatre Award come miglior attore per Modigliani. Come regista, ha debuttato con il lungometraggio Illusion, dove hanno recitato la leggenda Kirk Douglas e il protagonista di Breaking Bad Bryan Cranston. Ha inoltre pubblicato il suo primo romanzo nel 2016, What Lies Beyond the Star.
Amerikatsi – Featurette e “Making Of” sottotitolati in inglese
Amerikatsi – La colonna sonora del film
- Le musiche originali del film sono del compositore Andranik Berberyan i cui contributi “hanno elevato gli standard di produzione musicale armena e il suo spirito creativo continua a guidare la sua missione di creare musica culturalmente risonante per il pubblico locale e internazionale. Il suo lavoro incarna il ricco patrimonio culturale dell’Armenia, abbracciando al contempo paesaggi sonori moderni e globali.”
- Andranik Berberyan, nato il 15 agosto 1994 a Yerevan, Armenia, è un rinomato compositore, produttore musicale e fondatore dei Berberyan Production Studios, il principale studio di produzione musicale e sonora dell’Armenia. Nato in una famiglia di musicisti, Berberyan ha iniziato presto il suo percorso musicale, studiando violino alla Sayat-Nova School of Music dal 2001 al 2008. La sua dedizione alla musica lo ha portato al Conservatorio statale di Yerevan, dove ha conseguito una laurea triennale in Composizione con Aram Satyan e una seconda laurea triennale in Direzione sinfonica e operistica con Ruben Asatryan nel 2016, seguita da una laurea magistrale in Composizione nel 2018.
- Nel 2021 Berberyan ha fondato Berberyan Production Studios in Armenia con la visione di creare una società di produzione musicale e audio completa e a servizio completo. Lo studio fornisce un’ampia gamma di servizi, dalla colonna sonora per film, alla registrazione di orchestra con talenti locali e alla post-produzione audio, fino alla produzione musicale per grandi eventi, spot pubblicitari e vetrine internazionali. Con un ricco portfolio di oltre 40 film, tra cui Songs of Solomon, Amerikatsi e The Reverse Side of the Medal, lo studio è diventato una pietra angolare dell’industria della produzione audio e cinematografica armena.
- Come compositore per il cinema, Berberyan ha creato colonne sonore per film come Alter Ego (2016), Roots (2016), la serie The Line (2016, 2017), Erken Kisher (2018), Dream of Kafka (2020), Yasha e Leonid Brezhnev (2023) e altro ancora. La sua colonna sonora originale per “Erken Kisher” gli è valsa una nomination agli Anahit National Film Awards del 2019 come “Miglior compositore dell’anno”. Ha vinto il premio “Miglior colonna sonora originale” per “Songs of Solomon” agli Anahit National Film Awards nel 2022 e per “Amerikatsi” nel 2024. Inoltre, nel 2024, il suo lavoro “Love Photosynthesis” ha ricevuto sia il premio “Golden Soundtrack” che il premio “Golden Overall Soundtrack” al Golden Short Film Festival.
CD 1
1. Boy In The Box
2. Breadline Riot
3. Amerikatsi
4. Dmitry Offers Help
5. Charlie Arrested
6. Interrogation
7. Send Him Off
8. Earthquake
9. Aftermath
10. Necktie for Charlie
11. A Dark Night
12. Ruzan Comes Home
13. Dinner For Two
14. Sunday Church
15. Charlie Montage
16. Tigran Is a Guard
17. Late Night Shoe Shine
18. Laundry with Ruzan
19. Dinner and Art
20. Steal The Ashtray
21. The Big Fight
22. Ruzan Leaves
CD 2
1. Find The Key Suite Part 1
2. Find The Key Suite Part 2
3. Snow Angel
4. Find The Key Suite Finale
5. Tigran Sees Charlie
6. The Guard Comes
7. Bread and Butter
8. Tigran Hits Rock Bottom
9. Tigran Cleans Up His Act
10. Ruzan Wants to Talk
11. Tigran Wins Her Back
12. Off To Siberia
13. Helping Charlie Pack
14. Final Meal Suite
15. Atamhatik Party
16. Sona Spots Charlie
17. Sona Confronts Dmitry
18. Tigran Must Beat Charlie
19. Tigran Moves Out
20. End Of Tigran’s Apology
21. Charlie Is Released
22. Charlie Moves Home