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Cineblog al Biografilm Festival

Percorrere cinquecento chilometri in poco meno di tre ore per raggiungere Bologna e godersi l’anteprima nazionale di Hitchhiker’s Guide To The Galaxy in programmazione alle undici del mattino? E’ possibile. Cineblog.it, nelle vesti di goljadkin, ci è riuscito. Accolti dalla solare e disponibile Chiara Liberti, gli ospiti hanno preso parte ad un sonnacchioso (per me),

21 Giugno 2005 11:19

Percorrere cinquecento chilometri in poco meno di tre ore per raggiungere Bologna e godersi l’anteprima nazionale di Hitchhiker’s Guide To The Galaxy in programmazione alle undici del mattino? E’ possibile. Cineblog.it, nelle vesti di goljadkin, ci è riuscito. Accolti dalla solare e disponibile Chiara Liberti, gli ospiti hanno preso parte ad un sonnacchioso (per me), ma importante evento. Tutto il sarcasmo, l’ironia, la satira raffinata e fanciullesca di Douglas Adams fatti risplendere nell’indovinato film di Garth Jennings, bravo nel tradurre in pellicola la risposta definitiva sulla vita, l’universo e tutto quanto. Sam Rockwell, nei panni di Zaphod Beeblebrox, è straripante e riesce a piacere persino ai lettori più integralisti, che si sarebbero aspettati due teste affiancate, e non una sotto l’altra, per amore della filologia. John Malkovich, nei panni di Humma Kavula, fa il proprio smorfioso dovere dalla vita in su. Ma la vera sorpresa è Martin Freeman (Love Actually, 2003), inglesissimo nel disegnare l’impaccio di Arthur Dent, il povero protagonista a cui distruggono la casa. Indimenticabile il grottesco puntiglio burocratico dei Vogon, che polverizzano il pianeta Terra con la stessa prassi abitudinaria di chi passa la vita a timbrare pratiche, nell’esplosione più lapidaria e spettacolare che si sia mai vista al cinema.
La blogger camilla_lo, che ha letto tutti e cinque i libri e ha scattato le qui presenti foto, giura che il film è divertente e parecchio fedele alla filosofia di Adams (che figura, del resto, in vesti di coautore della sceneggiatura), se non fosse per l’abbozzata – eppure presente – storia d’amore che sboccia nel finale, un’invenzione tutto sommato prevedibile per accomodare l’intera storia ai gusti eterogenei del pubblico. Grazie a cineblog.it per l’opportunità e grazie al Biografilm Festival. Appuntamento ai prossimi cinquecento (e passa) chilometri!