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Conversazioni con altre donne: trailer e trama della commedia con Valentina Lodovini e Francesco Scianna (Al cinema dal 31 agosto)

Dal 31 agosto 2023 nei cinema italiani con Adler Entertainment “Conversazioni con altre donne”, la commedia con Valentina Lodovini e Francesco Scianna che segna l’esordio alla regia di Filippo Conz.

31 Agosto 2023 15:24

Dal 31 agosto 2023 nei cinema italiani con Adler Entertainment Conversazioni con altre donne, commedia con Valentina Lodovini e Francesco Scianna che segna l’esordio alla regia in un lungometraggio di Filippo Conz.

Conversazioni con altre donne – Trama e cast

Due anime gemelle (Valentina Lodovini e Francesco Scianna) si rincontrano dopo nove anni ad una festa di matrimonio a Tropea. Nonostante siano entrambi impegnati in una relazione si lanciano con cinica spensieratezza in una scappatella segreta che diventa presto un disperato tentativo di recuperare il tempo perduto. Un film dai dialoghi serrati e scoppiettanti che con l’adattamento italiano trova un più ampio ventaglio di emozioni – passione, ironia ed una punta di malinconia – tipico di quella commedia all’italiana apprezzata in tutto il mondo.

Conversazioni con altre donne – Trailer e video

Curiosità sul film

  • Il film è basato sull’omonimo dramma romantico statunitense del 2005 con Helena Bonham Carter e Aaron Eckhart.
  • L’autrice del soggetto e sceneggiatura originale è Gabrielle Zevin (New York, 24 ottobre 1977), scrittrice e sceneggiatrice statunitense, famosa soprattutto per i romanzi Elsewhere e Memoirs of a Teenage Amnesiac. Nel 2006 ha scritto soggetto e sceneggiatura del film Conversations with Other Women, con Helena Bonham Carter e Aaron Eckhart, lavoro per il quale ha ricevuto una nomination all’Independent Spirit Award 2007. L’adattamento cinematografico italiano del soggetto e della sceneggiatura originale è di Filippo Conz, regista dell’opera.
  • Il cast tecnico: Fotografia di Luca Coassin / Montaggio di Natalie Cristiani, Alessandro Minestrini & Filippo Conz / Costumi di Stefano Giovani / Scenografie di Gianluca Salamone / Casting Michela Forbicioni.
  • Il film è una co-produzione Italia / Argentina di Alfredo Federico, Simona Banchi e Gaston Gallo per 39FILMS e MG Producciones, in associazione con Adler Entertainment, Laser Digital Film e in collaborazione con Rai Cinema, riceve il contributo del MIC – Ministero della Cultura, con il sostegno della Calabria Film Commission.

Note di regia

Conversazioni esplora le complicazioni che il passare del tempo e la memoria dell’amore creano: se la persona che siamo a quarant’anni è diversa da quella a venticinque, è diverso anche il tipo di amore? E se la persona di venticinque e quella di quaranta esistono insieme nella stessa testa, grazie alla memoria, possiamo amare come a vent’anni anche a quaranta? Nelle nostre menti e nei nostri cuori il tempo può viaggiare in entrambe le direzioni?

Nella sceneggiatura di Gabrielle Zevin (Conversations with Other Women, regia di Hans Canosa, USA, 2005) mi ha colpito molto la capacità di esplorare le relazioni amorose dei personaggi senza mai diventare scontata, ma offrendo spesso soluzioni brillanti e originali. Inoltre, i temi affrontati mi sono sempre stati particolarmente affini: l’evoluzione delle relazioni personali nel tempo, il nostro rapporto con la memoria e l’immaginazione, l’articolazione dell’identità personale in molteplici sfaccettature, le costrizioni delle maschere sociali e la diffusa difficoltà nel trovare momenti di vera ed autentica comunicazione interpersonale.

Immergendomi nel mondo della storia, è diventata sempre più chiara la qualità e la portata della relazione tra i due protagonisti: sembrava che il loro amore fosse persistente nel tempo e indomabile nell’attimo, quasi una forza esterna alle loro coscienze – un turbine che li aveva uniti improvvisamente anni prima e poco tempo dopo li aveva mandati a schiantarsi sugli scogli. Una forza ancora presente e impossibile da contenere o addomesticare, nonostante gli anni passati.

L’Amore aveva influenzato le loro vite tanto quanto la forza gravitazionale organizza i movimenti dei pianeti. Come la gravità tiene i pianeti in movimento costante, così l’Amore li teneva uniti attraverso la vita. Li aveva messi di fronte alle loro aspirazioni e ai loro limiti. Gli aveva dapprima dato le ali, poi li aveva imprigionati. Li aveva ispirati a guardare al futuro con slancio, una volta, ed ora li costringeva a fissare il passato, rimpiangendolo.

Questa metafora planetaria ha spesso influenzato la messa in scena: ho tentato di suggerire questo movimento di attrazione/repulsione innervando gran parte del film con una coreografia roteante e gravitazionale, che ricorda il volteggiare di due persone che ballano – come fossero pianeti – un valzer.

Ho costantemente cercato, ove possibile, di enfatizzare una rappresentazione cinematografica delle relazioni dinamiche tra i personaggi, convinto che una messa in scena precisa ed uno staging accurato potesse rendere i saliscendi emotivi più fruibili ed interessanti, soprattutto per le sezioni maggiormente introspettive. Questa scelta si è tradotta, più in profondità, nell’uso continuo del correlativo oggettivo: spesso il mondo esterno diventa, in qualche modo, lo schermo sul quale viene proiettata l’emozione dei personaggi.

Infine, mi sono reso conto che la narrazione era attraversata da una triplice cadenza, ovvero tre modulazioni del tempo che si sono successivamente sviluppate in tre ‘stili’ o ‘generi’ di regia. Questi tre modi di rappresentazione hanno aiutato il film a progredire in scene interessanti e significative, creando un ulteriore elemento di sorpresa e discontinuità nello svolgersi della storia.

Lavorare con talenti della qualità di Valentina Lodovini e Francesco Scianna è stato entusiasmante e un privilegio per il film. Sin dalle prime prove erano entrambi galvanizzati nell’approfondire e sperimentare le possibilità del testo, addirittura sfruttandolo per affrontare e trasmettere nell’interpretazione elementi di vissuto personale.

La nostra collaborazione è stata aperta e appassionata: abbiamo lavorato per proteggere l’ambito del set dal giudizio, soprattutto dal nostro, permettendoci il tempo e lo spazio mentale di rischiare e sbagliare, evitando soluzioni di comodo e valorizzando, così, gli elementi creativi più funzionali alla ricerca della massima verità nella recitazione e nella messa in scena.

Si è creata un’armonia raffinata, un circolo virtuoso che ha prodotto delle performance di singolare trasporto e fragilità. Spesso le scene maturavano fino all’ultima ripresa in un concerto di aggiustamenti di ogni sorta, da parte di tutti i reparti. Sul set c’era un’atmosfera di sfida alle difficoltà che pian piano ha contagiato tanti, se non tutti. In questo spirito, Valentina e Francesco hanno portato davanti alla macchina da presa la vulnerabilità dei rispettivi personaggi con tale onestà che è stato spesso commovente e, allo stesso tempo, un regalo per tutti noi sul set. [Filippo Conz]

Filippo Conz – Note biografiche

Filippo Conz (Photo by Matt Carr/WireImage)

Conz ha ricevuto un Master in Regia Cinematografica dalla Columbia University e una Laurea in Teorie del Film dalla Cattolica di Milano. Nel 2007 ha fondato a New York la Zbabam Productions, con la quale ha prodotto spot pubblicitari, film e documentari.

I suoi lavori sono stati presentati in numerosi festival internazionali. Concerto, cortometraggio mentorato da Milos Forman, è stato selezionato al Sundance Film Festival e ha vinto numerosi premi tra cui il BAFTA/LA Award ad Aspen Shortfest, il premio del pubblico al Festival dell’Accademia del Cinema di Beijing e il premio alla miglior regia della National Board of Review.

Il cortometraggio Tymbals ha vinto lo Sloan Production Award ed è stato inserito nella collezione permanente del Museum of Moving Image di New York. Eukiah, da una pièce di Lanford Wilson, è stato nominato per il premio di Best Short al Los Angeles Short Film Festival. Strani Anelli ha vinto il Premio Sefemm al Milano Filmmaker Festival, il Gold Remi Award al Worldfest Houston e Best Film al ToHorror Film Festival.

I suoi crediti come montatore includono Here and There (Dir. Antonio Mendez) vincitore del Gran Premio della Critica a Cannes, oltre ad altre decine di premi internazionali e The Director , il documentario su Gucci prodotto da James Franco, presentato al Tribeca Film Festival.

Filippo Conz è stato supportato da numerose istituzioni, tra cui la Hollywood Foreign Press Association, National Board of
Review, Milos Forman Fund, Columbia University School of the Arts, New York Museum of the Moving Image, Alfred P. Sloan Foundation, Caucus Foundation, Film London PFM, Ministère de la Culture et de la Communication Français, Puglia Film Experience, Berlinale Talent Campus e Reykjavik Talent Lab.

La Location – Villa Paola a Tropea

La leggenda racconta che sia stato lo stesso San Francesco da Paola giunto a Tropea nel 1464, ad indicare il sito per la costruzione del santuario a lui dedicato. La scelta ricadde su un piccolo promontorio affacciato sul mare da cui già allora, si poteva godere di una splendida visuale sulla Costa degli Dei.

Accanto al santuario fu costruito il convento. A finanziare l’opera fu un nobile del posto, Giovanni Adesi, che aiutato, a suo dire, dal Santo a sopravvivere ad una caduta da un burrone, cambiò la sua esistenza, facendo dapprima una vita da eremita per poi tornare a Tropea per costruire il convento e la chiesa in onore del suo Santo prediletto.

Negli anni il convento, divenuta dimora privata, ha visto diverse trasformazioni. La più rilevante nel 1920, a opera dell’architetto Basile di Palermo. Da quel momento, nuovi interventi ne hanno oscurato l’originaria bellezza e il trascorrere del tempo, procurato diversi danni strutturali. Oggi la villa è stata trasformata interamente in un hotel che accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera unica, combinazione perfetta tra l’esclusività e l’eleganza del suo passato e il calore di una dimora di famiglia.

Il film originale

“Conversations with Other Women” è un dramma romantico del 2005 diretto da Hans Canosa, scritto da Gabrielle Zevin, con Aaron Eckhart e Helena Bonham Carter. Il film ha vinto il Premio speciale della Giuria e il premio alla Migliore attrice per Bonham Carter al Tokyo International Film Festival del 2005.

  • Eckhart e Bonham Carter hanno girato 82 pagine di dialoghi in soli 12 giorni di riprese principali.
  • Per facilitare la presentazione del film su schermo diviso, durante le riprese sono state utilizzate due macchine da presa (una per ciascun attore).
  • Per la scena di sesso, il regista ha chiesto agli attori di rimanere a letto mentre la troupe cambiava rapidamente la posizione della macchina da presa. L’intera scena, comprese 10 configurazioni della macchina da presa e una complessa ripresa con la carrellata, è stata completata in 45 minuti.
  • Per facilitare il senso di realismo, entrambi gli attori hanno fornito elementi dei propri costumi. Eckhart indossava il suo abito Armani e la biancheria intima di Calvin Klein come parte del suo costume di scena, mentre Bonham Carter indossava le sue scarpe Prada.
  • La camera d’albergo, l’interno dell’ascensore e l’interno dei taxi nella ripresa finale sono stati girati in un teatro di posa a Culver City, in California.
  • Le scene della sala da ballo dell’hotel sono state girate nella sala da ballo del Park Plaza Hotel, adiacente al MacArthur Park vicino al centro di Los Angeles, California. Altri film girati in quel luogo includono Barton Fink, Charlot, Nixon, La leggenda del re pescatore, Cuore selvaggio e Bugsy.
  • Molte scene sono state girate nell’edificio del Los Angeles Herald-Examiner, utilizzato quasi esclusivamente come location cinematografica da quando il famigerato giornale di Los Angeles, un tempo di proprietà di William Randolph Hearst, ha chiuso i battenti nel 1989.
  • Sebbene il film non contenga una colonna sonora tradizionale, la musica viene riprodotta per quasi il 40% della durata.
  • La colonna sonora include tre brani tratti dall’album del 2003 “Quelqu’un m’a dit” di Carla Bruni che completano il tono delle altre sequenze del film. La canzone “J’en connais” accompagna gli intertitoli di apertura e le immagini narrative giustapposte, per poi ricorrere nella scena finale attraverso i titoli di coda. La canzone “Le plus beau du quartier” accompagna la scena in cui la donna chiede all’uomo di aiutarla a spogliarsi. La canzone “L’excessive” serve da accompagnamento al passaggio dalla camera d’albergo al tetto.
  • La scena di sesso è accompagnata dalla canzone “Ripchord” dall’album del 2004 More Adventurous del gruppo rock di Los Angeles Rilo Kiley. Le scene del ricevimento di nozze sono accompagnate dalla musica della “wedding band” composta da Starr Parodi e Jeff Eden Fair.

Conversazioni con altre donne – La colonna sonora

  • Le musiche del film sono del trombettista e compositore Paolo Fresu. I crediti di Fresu includono musiche per Ilaria Alpi, Vinodentro, Nilde Iotti il tempo delle donne, Nel nostro cielo un rombo di tuono).
  • Il regista Filippo Conz parla della musica del film e della collaborazione con Paolo Fresu:

Lavorare con un grande artista come Paolo Fresu è stato un processo estremamente arricchente, sia a livello personale-artistico che per il film stesso – la colonna sonora di Conversazioni, infatti, è stata registrata prima delle riprese, andando a coadiuvare la sceneggiatura come riferimento d’ispirazione durante le prove, sul set e in montaggio. Prima delle riprese, dunque, dopo aver discusso con Paolo della sceneggiatura, delle tematiche e di alcune colonne sonore di riferimento, siamo andati in sala di registrazione con uno schema visivo della struttura narrativa. Questo ha aiutato i musicisti del suo quintetto ad entrare nel mondo del film, nelle sue emozioni, nelle sue sfaccettature stilistiche e nei suoi temi più profondi. La musica che ne è nata si è sposata perfettamente con la natura della storia, sottolineandone anche nuove affascinanti sfumature che ci hanno aperto inaspettate soluzioni creative.

Conversazioni con altre donne – Il poster ufficiale