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Independence Day – Rigenerazione: recensione in anteprima

Gli alieni di “Independence Day” tornano all’attacco e a distanza di vent’anni sono più grossi, cattivi ma molto meno coinvolgenti.

pubblicato 8 Settembre 2016 aggiornato 7 Febbraio 2022 11:50

Era il 1996 quando Independence Day di Roland Emmerich sbarcava nei cinema diventando un blockbuster e incarnando il popcorn-movie per antonomasia con Roland Emmerich che imbroccato il cast, azzecca anche il formato ibridando il “disaster-movie” con il filone “invasori alieni”, ne risulta un film coinvolgente e dagli effetti speciali travolgenti, capace sia di far storcere il naso alla parte più snob della critica che entusiasmare il pubblico pagante a cui spetta sempre e comunque l’ultima parola, e ad oggi con i suoi 817 milioni d’incasso e un Premio Oscar per i migliori effetti speciali, Independence Day è di fatto un “evergreen” della fantascienza e uno dei migliori lavori di Emmerich insieme a Stargate.

A vent’anni di distanza Emmerich rimette mano alla sua spassosa giostra tecnologica e riporta in campo gli alieni invasori che tornano ad accampare diritti sul pianeta Terra, ma stavolta in Independence Day – Rigenerazione la forza extraterrestre messa in campo, di proporzioni a dir poco epiche, fa impallidire quella vista nell’originale. Le nazioni della Terra però in questo lasso di tempo non sono state con le mani in mano e utilizzando la tecnologia aliena che hanno recuperato hanno collaborato per la realizzazione di un immenso programma di difesa per proteggere tutto il pianeta, ma ancora una volta sarà il coraggio di un manipolo di combattenti e scienziati a fare la differenza e a salvare la razza umana dall’annientamento.

Independence Day è stato un punto di svolta nei blockbuster hollywoodiani e un film che ha conquistato un seguito di fan notevole. Roland Emmerich ci ha messo due decadi per decidersi a sfornare un sequel e in parte questo lasso di tempo è servito ad affinare gli effetti speciali così da poter fruire della spettacolare tecnologia post-Avatar che Emmerich sfrutta appieno e senza remore in questo sequel che però purtroppo manca laddove nell’originale un cast perfetto riusciva a sopperire. Ci riferiamo alla sorniona ironia di Jeff Goldblum qui latitante e naturalmente al grande assente Will Smith che rifiutato di apparire nel sequel è stato rimpiazzato da alcuni riferimenti all’interno del film e da un paio di giovani e volenterose new entry, il Liam Hemsworth di Hunger Games e Jessie Usher che veste i panni del figlio del personaggio di Smith, attori che mancano del carisma necessario per non perdersi all’interno della girandola di effetti speciali. Idem per gli altri membri del cast originale che non fanno altro che rimarcare un effetto nostalgia in questo caso deleterio per una messinscena apocalittica che manca palesemente di peso emotivo.

Con Indipendence Day – Rigenerazione abbiamo avuto la medesima sensazione provata con il remake Godzilla in cui Emmerich aveva americanizzato un’icona giapponese confezionando un rifacimento visivamente spettacolare in cui però mancava il cuore e i personaggi venivano letteralmente fagocitati dagli effetti speciali; anche in questo caso il lato “alieno” prevale su quello “umano”, manca la smargiassa ironia e quel patriottismo ostentato a mo’ di bandiera che ha fatto dell’Independence Day originale un godibile divertissement ed è un peccato perché l’azione non manca e le due ore e spiccioli di durata alla fine trascorrono senza grossi intoppi, ma visto il notevole lasso di tempo trascorso dall’originale ci aspettavamo qualcosa di più.

 

[rating title=”Voto di Pietro” value=”5″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Carla” value=”4″ layout=”left”]

Independence Day: Rigenerazione (fantascienza, azione / USA 2016). Un film di Roland Emmerich. Con Bill Pullman, Jeff Goldblum, Liam Hemsworth, Jessie Usher, Charlotte Gainsbourg, Vivica A. Fox, Travis Tope, Brent Spiner, Joey King, Judd Hirsch, Maika Monroe, Sela Ward, William Fichtner, Angela Baby. Al cinema dall’8 settembre 2016