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E’ morto l’attore Jean-Paul Belmondo di “Fino all’ultimo respiro”

E’ scomparso a 88 anni nella sua casa di Parigi l’attore francese Jean-Paul Belmondo noto per ruoli in “Fino all’ultimo respiro” e “Lo spione”.

6 Settembre 2021 18:36

È scomparso all’età di 88 anni Jean-Paul Belmondo, uno degli attori francesi più iconici del XX secolo e volto di spicco della Nouvelle Vague francese. L’agente dell’attore ha confermato la notizia E LA stampa francese ha riferito che l’attore è morto pacificamente nella sua casa di Parigi.

Belmondo ha iniziato a recitare in teatro negli anni ’50 prima di debuttare nel cinema con un ruolo nella commedia A piedi…a cavallo…in automobile del 1957. La sua prima collaborazione con Jean-Luc Godard risale al 1958 nel cortometraggio Charlotte et son Jules. Poco dopo, pur avendo successo in teatro, iniziò a ricevere proposte per ruoli da protagonista sul grande schermo sino a recitare in Fino all’ultimo respiro (À bout de souffle), film del 1960 scritto e diretto da Jean-Luc Godard, in cui Belmondo veste i panni di un criminale errante di nome Michel. Considerato il film manifesto della Nouvelle Vague, il film è stato un successo immediato e ha avuto un’eredità duratura come pellicola seminale del cinema europeo.

Jean-Paul Belmondo nasce il 9 aprile 1933 in un comune ad ovest di Parigi da uno scultore nato in Algeria, ma di origine italiana e una pittrice francese. Da ragazzo era più interessato allo sport che alla scuola e sviluppa un interesse per il pugilato e il calcio. Belmondo fa il suo debutto nel pugilato amatoriale il 10 maggio 1949 a Parigi, nonostante resti imbattuto, la sua carriera sarà di brevissima durata:”Mi sono fermato quando il viso che ho visto nello specchio ha cominciato a cambiare”, racconterà l’attore in seguito ricordando quel periodo.

Belmondo comincia ad interessarsi alla recitazione durante l’adolescenza, periodo in cui studia recitazione e inizia a recitare in sketch comici. Ha vent’anni entra nel Conservatorio d’Arte Drammatica dove studia per tre anni e si mette in mostra con uno sketch provocatorio che nel 1956 quasi scatena una rivolta tra i suoi compagni studenti infuriati.

La carriera di attore di Jean-Paul Belmondo inizia nel 1953 con diversi allestimenti teatrali, e dopo un ruolo nel corto Molière (1956), arriva il suo primo ruolo cinematografico, una scena con Jean-Pierre Cassel nella commedia A piedi… a cavallo… in automobile (1957). Nel 1958 recita al fianco di un giovane alain Delon  in Fatti bella e taci, interpreta un gangster in Peccatori in blue-jeans (1958) e viene diretto da Jean-Luc Godard nel cortometraggio Charlotte and Her Boyfriend (1958), dove la voce di Belmondo viene doppiata da Godard.

Il primo ruolo da protagonista di Jean-Paul Belmondo è in Una strana domenica (1958) cui farà seguito un ruolo di rilievo in A doppia mandata (1959) di Claude Chabrol, ma il film che lo consacrerà come uno dei maggiori attori francesi sarà Fino all’ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard, film manifesto della Nouvelle Vague. Dopo il successo conseguito con Godard, Belmondo recita al fianco di Lino Ventura nel suo noir Asfalto che scotta (1960), in una interpretazione intensa e molto apprezzata dalla critica, e lo stesso anno è anche in due produzioni italiane, Lettere di una novizia di Alberto Lattuada e La ciociara di Vittorio De Sica. Nel 1961 Belmondo interpreta un sacerdote in Léon Morin prete di Jean-Pierre Melville, regista con cui tornerà a collaborare nel 1962 per il poliziesco Lo spione e nel 1963 per il noir Lo sciacallo dove recita con Stefania Sandrelli. Nel 1963 Belmondo viene diretto da Renato Castellani in Mare matto, dove interpreta un marinaio livornese innamorato di una pensionante interpretata da Gina Lollobrigida.

Ormai divo affermato in patria, Jean-Paul Belmondo comincia a recita in pellicole più commerciali come L’uomo di Rio (1964) e L’uomo di Hong Kong (1965), ma sempre nel 1965 l’attore ritrova Jean-Luc Godard per il dramma Il bandito delle 11; nel 1967  Belmondo interpreta un legionario francese in James Bond 007 – Casino Royale con David Niven nei panni di James Bond e nel 1970 è nel cast di Borsalino in cui torna a recitare con Alain Delon.

Negli anni settanta Jean-Paul Belmondo si specializza nel genere poliziesco (Il clan dei marsigliesi, Il poliziotto della brigata criminale, Lo sparviero, Poliziotto o canaglia); negli anni ottanta recita nella commedia campione d’incassi L’asso degli assi (1982), in Professione: poliziotto (1983) con Henry Silva, nel giallo Hold-Up (1985) e nel thriller Tenero e violento (1987). Nel 1989 Belmondo riceve il Premio César per il migliore attore per il film Una vita non basta di Claude Lelouch con cui tornerà a collaborare nel 1995 per un adattamento de I Miserabili premiato con un Golden Globe al miglior film straniero.

Nel 2000 Belmondo appare nel fantascientifico Amazone diretto da Philippe de Broca e nel 2001 è colpito da un’ischemia cerebrale che lo allontana dal grande schermo e dal teatro fino al 2008, anno in cui recita nel suo ultimo ruolo cinematografico in Un uomo e il suo cane di Francis Huster, remake francese del classico neorealista del 1952 Umberto D. di Vittorio De Sica. Il 18 maggio 2011 Jean-Paul Belmondo riceve la Palma d’oro alla Carriera durante la 64ª edizione del Festival di Cannes e nel 2016, assieme al regista Jerzy Skolimowski, gli viene assegnato il Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Filmografia

Molière, regia di Norbert Tildian (1956) – Cortometraggio
A piedi… a cavallo… in automobile (À pied, à cheval et en voiture), regia di Maurice Delbez (1957)
Les Copains du dimanche, regia di Henri Aisner (1958)
Charlotte et son Jules, regia di Jean-Luc Godard (1958) – Cortometraggio
Fatti bella e taci (Sois belle et tais-toi), regia di Marc Allégret (1958)
Peccatori in blue-jeans (Les Tricheurs), regia di Marcel Carné (1958)
Una strana domenica (Un drôle de dimanche), regia di Marc Allégret (1958)
I tre moschettieri, regia di Claude Barma (1959) – Film TV
Angelica ragazza jet (Ein Engel auf Erden), regia di Géza von Radványi (1959)
A doppia mandata (À double tour), regia di Claude Chabrol (1959)
Fino all’ultimo respiro (À bout de souffle), regia di Jean-Luc Godard (1960)
Asfalto che scotta (Classe tous risques), regia di Claude Sautet (1960)
Moderato cantabile, regia di Peter Brook (1960)
L’adultera, episodio di La francese e l’amore (La française et l’amour), regia di Henri Verneuil (1960)
Le distrazioni (Les distractions), regia di Jacques Dupont (1960)
Lettere di una novizia, regia di Alberto Lattuada (1960)
La ciociara, regia di Vittorio De Sica (1960)
La viaccia, regia di Mauro Bolognini (1961)
La donna è donna (Une femme est une femme), regia di Jean-Luc Godard (1961)
Léon Morin, prete (Léon Morin, prêtre), regia di Jean-Pierre Melville (1961)
Lauzun episodio di Amori celebri (Amours célèbres), regia di Michel Boisrond (1961)
Quello che spara per primo (Un nommé La Rocca), regia di Jean Becker (1961)
Riviera-Story, regia di Wolfgang Becker (1961)
Cartouche, regia di Philippe de Broca (1962)
Quando torna l’inverno (Un singe en hiver), regia di Henri Verneuil (1962)
Lo spione (Le doulos), regia di Jean-Pierre Melville (1962)
I Don Giovanni della Costa Azzurra, regia di Vittorio Sala (1962) – Cameo, non accreditato
Mare matto, regia di Renato Castellani (1963)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1963)
Buccia di banana (Peau de banane), regia di Marcel Ophüls (1963)
Lo sciacallo (L’aîné des Ferchaux), regia di Jean-Pierre Melville (1963)
Confetti al pepe (Dragées au poivre), regia di Jacques Baratier (1963)
L’uomo di Rio (L’homme de Rio), regia di Philippe de Broca (1964)
100.000 dollari al sole (Cent mille dollars au soleil), regia di Henri Verneuil (1964)
Scappamento aperto (Échappement libre), regia di Jean Becker (1964)
Caccia al maschio (La chasse à l’homme), regia di Édouard Molinaro (1964)
Week-end a Zuydcoote (Week-end à Zuydcoote), regia di Henri Verneuil (1964)
Rapina al sole (Par un beau matin d’été), regia di Jacques Deray (1965)
Il bandito delle 11 (Pierrot le fou), regia di Jean-Luc Godard (1965)
L’uomo di Hong Kong (Les tribulations d’un chinois en Chine), regia di Philippe de Broca (1965)
Parigi brucia? (Paris brûle-t-il?), regia di René Clément (1966)
Un avventuriero a Tahiti (Tendre voyou), regia di Jean Becker (1966)
Il ladro di Parigi (Le voleur), regia di Louis Malle (1967)
James Bond 007 – Casino Royale (Casino Royale), regia di Val Guest, Ken Hughes, John Huston, Joseph McGrath e Robert Parrish (1967)
Criminal Face – Storia di un criminale (Ho!), regia di Robert Enrico (1968)
Un tipo che mi piace (Un homme qui me plaît), regia di Claude Lelouch (1969)
Il cervello (Le cerveau), regia di Gérard Oury (1969)
La mia droga si chiama Julie (La Sirène du Mississipi), regia di François Truffaut (1969)
Borsalino, regia di Jacques Deray (1970)
Gli sposi dell’anno secondo (Les mariés de l’an II), regia di Jean-Paul Rappeneau (1971)
Gli scassinatori (Le casse), regia di Henri Verneuil (1971)
Trappola per un lupo (Docteur Popaul), regia di Claude Chabrol (1972)
Il clan dei marsigliesi (La scoumoune), regia di José Giovanni (1972)
L’erede (L’héritier), regia di Philippe Labro (1973)
Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo (Le magnifique), regia di Philippe de Broca (1973)
Stavisky il grande truffatore (Stavisky…), regia di Alain Resnais (1974)
Il poliziotto della brigata criminale (Peur sur la ville), regia di Henri Verneuil (1975)
L’incorreggibile (L’incorregible), regia di Philippe de Broca (1975)
Lo sparviero (L’alpagueur), regia di Philippe Labro (1976)
Il cadavere del mio nemico (Le corps de mon ennemi), regia di Henri Verneuil (1976)
L’animale (L’animal), regia di Claude Zidi (1977)
Poliziotto o canaglia (Flic ou voyou), regia di Georges Lautner (1979)
Il piccione di piazza San Marco (Le guignolo), regia di Georges Lautner (1980)
Joss il professionista (Le professionnel), regia di Georges Lautner (1981)
L’asso degli assi (L’as des as), regia di Gérard Oury (1982)
Professione: poliziotto (Le marginal), regia di Jacques Deray (1983)
L’oro dei legionari (Les morfalous), regia di Henri Verneuil (1984)
Irresistibile bugiardo, regia di Georges Lautner (1984)
Hold-Up, regia di Alexandre Arcady (1985)
Tenero e violento (Le solitaire), regia di Jacques Deray (1987)
Kean, film TV, regia di Pierre Badel (1988)
Una vita non basta (Itinéraire d’un enfant gâté), regia di Claude Lelouch (1988)
L’inconnu dans la maison, regia di Georges Lautner (1992)
Cento e una notte, regia di Agnès Varda (1995)
I miserabili (Les misérables), regia di Claude Lelouch (1995)
Désiré, regia di Bernard Murat (1996)
La puce à l’oreille, film TV, regia di Yves Di Tullio (1997)
Uno dei due (1 chance sur 2), regia di Patrice Leconte (1998)
Peut-être, regia di Cédric Klapisch (1999)
Actors (Les acteurs), regia di Bertrand Blier (2000)
Amazone, regia di Philippe de Broca (2000)
L’aîné des Ferchaux, film TV, regia di Bernard Stora (2001)
Un uomo e il suo cane (Un homme et son chien), regia di Francis Huster (2008)

Fonte: La Repubblica