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Thor: Recensione in Anteprima

Thor (Usa, 2011) di Kenneth Branagh; con Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgård, Colm Feore, Ray Stevenson, Idris Elba, Kat Dennings, Rene Russo, Anthony Hopkins, Clark Gregg, Jaimie Alexander, Tadanobu Asano, Eric Allan Kramer, Matthias Schweighöfer, J. Michael Straczynski, Adriana Barraza, Matt Battaglia, Michael Papajohn, Joshua Dallas, Joshua Cox, Patrick O’Brien Demsey, Troy Brenna, Joseph Gatt, Deena Trudy, Darren Kendrick, R. Michael David, Allan Hale, Eriks Alfons Hausmanis, Jon Tognacci, Travis Willingham, Samuel L. Jackson

pubblicato 18 Aprile 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 13:06

Probabilmente solo Kenneth Branagh poteva portare al cinema il più shakesperiano cinecomics della Marvel, ovvero Thor. A pensarlo anche gli stessi dirigenti della divisione cinematografica della celebre casa fumettistica, a dir poco coraggiosi nell’affidare la regia di un blockbuster da 150 milioni di dollari a colui che da sempre viene indissolubilmente legato alle opere del drammaturgo e poeta inglese. Peccato che dopo lo straordinario Tony Stark di Jon Favreau e Robert Downey Jr., il miracolo marveliano non si sia ripetuto. Diciamolo immediatamente. Thor purtroppo non è Iron Man. E Branagh non è Favreau. E qui possiamo fermarci, visto che il paragone Downey Jr./Hemsworth potrebbe rasentare la bestemmia.

Perché se l’aurea mitologica e a tratti epica del fumetto ha in parte resistito al complesso passaggio da carta a celluloide, a perdersi è stata la complessità dei personaggi, per non parlare dei rapporti che li caratterizzano, con un inadeguato protagonista, Chris Hemsworth, una quasi inutile controparte femminile, Natalie Portman, un protagonista mancato, ovvero uno splendido Anthony Hopkins, e soprattutto due villain scialbi e incapaci di sostenere il peso del film. Perché un cinecomics senza un adeguato cattivo, non è un cinecomics…

L’Universo Marvel negli ultimi anni si è esteso a tal punto da aver creato quasi un genere a se’. Grazie al boom di Iron Man sono partiti vari progetti, molti dei quali in arrivo proprio nei prossimi mesi. Non solo Thor ma anche Captain America, per non parlare di Hulk, ormai prossimo all’ennesimo ritorno, con tanto di titolo che li riunirà quasi tutti nello stesso film, ovvero The Avengers.

Peccato che la strada sia particolarmente impervia, visto e considerato che la prima freccia dell’arco cronologicamente scoccata, Thor, tutto fa tranne che incantare. La scelta di Branagh alla regia, coraggiosa ma innegabilmente rischiosa, si è dimostrata purtroppo sbagliata. Chiamato a muoversi tra Shakespeare e popcorn, Branagh ha finito per creare un ibrido a due teste, incapace di accontentare entrambi le parti. Perché è proprio nella complessità dei personaggi, e nello scontro che li caratterizza, che Branagh si perde. Odino, Thor e Loki. Padre, figli, fratelli. Re, Dei, successori al trono. Gelosia, rabbia, potenza, inganni, cospirazioni e tradimenti. Elementi da cui si poteva e si doveva prendere a piene mani, costruendo personaggi complessi quanto affascinanti. Ma non è stato fatto. Branagh e gli sceneggiatori Ashley Miller, Zack Stentz e Don Payne si sono limitati al compitino più semplice e banale, fermandosi all’ovvio, costruendo uno script friabile e finendo così per perdere un’occasione probabilmente irripetibile.

A perderci, ovviamente, gli stessi protagonisti. Se Chris Hemsworth conferma tutti i dubbi della vigilia, dimostrandosi incredibilmente ancor meno espressivo di suo fratello Liam, tanto da non andare oltre un quintale di muscoli incastonati in una montagna umana dagli occhi azzurri, chi dimostra di aver partecipato al film solo e soltanto per soldi è Natalie Portman, mai così ‘inutile’ e quasi ‘apatica’ come in questo caso, così come non convince Tom Hiddleston, nei panni dell’inizialmente ‘silente’ Loki, mentre altra storia bisognerebbe raccontare dinanzi a Sir Anthony Hopkins, come sempre splendido, anche se ‘limitato’ da una parte che lo vede più ‘comparsa’ che co-protagonista. Ed è un peccato, perché il suo Odino meritava maggior peso e visibilità.

Senza mai troppo prendersi sul serio, e anzi giocando con quel lato che lo rende uno dei cinecomics più ‘kitsch’ di sempre, tra abiti improponibili e scenografie al limite del Dune lynchiano, Thor finisce quindi per deludere, anche se non del tutto. Non è un disastro. Ma neanche un prodotto da sufficienza piena. L’azione funziona, la regia di Branagh non è martellante e ‘caciarona’ come troppo spesso accaduto con altri titoli appartenente al genere, il 3D è sinceramente inutile ed inesistente, la scena extra dopo i titoli di coda finalmente merita l’attesa in sala, il lungo e articolato prologo iniziale convince, così come parte degli effetti speciali, mai particolarmente straordinari, ma neanche così fastidiosamente ‘irreali’. A pesare sul giudizio finale sono i ‘cattivi’ di turno, mai veramente affascinanti, e soprattutto privati di uno ‘scontro finale’ degno di un cinecomics con la C maiuscola, così come l’inconsistenza di un Hemsworth purtroppo sopravvalutato, e probabilmente indirizzato verso l’oblio cinematografico, una volta conclusa l’epopea Thor, aihnoi partita con il piede sbagliato.

Uscita in Sala: 27 aprile
Qui il Trailer italiano
Voto Federico: 5+
Voto Simona: 7,5
Voto Gabriele: 6