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Cannes 2011: Drive – Recensione in Anteprima del film di Nicolas Winding Refn

Drive (USA, 2011), di Nicolas Winding Refn. Con Ryan Gosling, Bryan Cranston, Carey Mulligan, Albert Brooks, Oscar Isaac, Ron Perlman, Christina Hendricks, Jeff Wolfe, Tiara Parker, Chris Muto, Tina Huang, Joe Pingue, Christian Cage, James Biberi e Steve Knoll.

pubblicato 21 Maggio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 11:42

Oltre a This Must Be the Place di Paolo Sorrentino (già da noi recensito in anteprima), nella giornata di ieri è stata anche la volta di Drive, film in concorso diretto dal regista danese Nicolas Winding Refn. Accolto benissimo qui a Cannes, la storia riguarda un taciturno e misterioso uomo dalla doppia vita (anzi, forse pure tripla). Il tizio ricopre tre occupazioni: lo stuntman professionista, il meccanico e l’autista nelle rapine. Insomma, uno a cui i motori sembrano piacere non poco.

Suo malgrado, però, una di queste rapine non va per il verso giusto. Da quel momento ha inizio un incubo che sembra non avere fine, con il pericoloso autista nei panni della preda e del cacciatore al tempo stesso. Di mezzo c’è anche spazio per la classica love story a metà proposta con il solito piglio, incaricata di dare un senso alle mosse del nostro protagonista.

Drive è certamente un buon film. Ben girato, colonna sonora piuttosto azzeccata, trama interessante… insomma, cos’altro potremmo chiedere? Eppure, durante i titoli di coda, un indesiderabile senso di déjà vu prende definitivamente consistenza, rischia di compromettere, almeno in parte, una resa diversamente ineccepibile. Qualcuno potrebbe rilevare che tanti film si somigliano tra loro, e avrebbe nettamente ragione. Solo che in questo caso ci è sembrata lievemente più marcata la cosa.

Il film è intenso e tiene tutto sommato desta l’attenzione, anche a dispetto di un Ryan Gosling pressoché inespressivo – probabilmente per esigenze di copione, non sapremmo dire. La partenza è ottima; predispone l’ispirata atmosfera che riscontreremo pressoché per l’intera durata della pellicola, oltre che introdurci efficacemente il protagonista, pur senza sbilanciarsi troppo. Non appena cominciano a venire a galla i primi intrecci e le prime complicazioni, però, quella sensazione alla quale alludevamo qualche rigo sopra si fa sempre più pressante. Il già visto prende progressivamente sempre più consistenza.

Riuscendo però a superare questo scoglio (la cui gravità varia in base alla sensibilità del singolo), quello che ci troviamo dinanzi è buon film d’azione, non eccessivamente denso sotto questo specifico aspetto, ma al tempo stesso molto forte in determinati frangenti. Certe scene esplicitamente cruente tendono a colpire, spiazzare. Tuttavia non si può certo ridurre il tutto alla crudezza di poche scene, pena affermare implicitamente che si sia giocato “sporco”.

Drive è invece un film che riesce ad intrattenere, riserve a parte. Il merito, però, va essenzialmente riconosciuto alla regia di Refn, che si è dimostrato all’altezza della situazione. Un ritmo piacevolmente incalzante – ma che, nello stesso tempo, riesce a farci riprendere fiato – chiude il cerchio. Pur non condividendo in toto l’entusiasmo, a nostro parere eccessivo, che serpeggia qui tra gli addetti ai lavori, mentiremmo se ci dicessimo delusi. Con qualche rischio in più in sede di sceneggiatura, chissà che non avremmo parlato di una pellicola di spessore ben più elevato.

A voi il trailer ufficiale del film.

Voto Antonio: 7 (9 dopo seconda visione)
Voto Gabriele: 9
Voto Carla: 7
Voto Simona: 8

Festival di Cannes