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Transformers 3: Recensione in Anteprima

5 anni dopo il primo capitolo, Autobots e Decepticon tornano a scontrarsi sul Pianeta Terra, mai come in questo caso a rischio distruzione, con Transformers 3, qui recensito…

pubblicato 27 Giugno 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 11:10

Quattro anni sono passati da quando Michael Bay ci ha fatto conoscere Autobots e Decepticon. Critica conquistata, box office sbancato, Premi Oscar ingiustamente avari e miliardi di euro fatturati solo con il merchandising. Poi il giocattolo ha iniziato ad incrinarsi. Perché con lo scontato sequel Bay ha in parte rovinato quanto buono di fatto con il primo capitolo, dando vita ad un autentico pastrocchio robotizzato, delirante e caotico, stroncato dalla critica ma comunque riuscito a sbancare i botteghini. Dopo aver passato un lustro a lavorare con i costosi giocattolini, Bay ha ora deciso di farla finita, concludendo la propria personale trilogia con un terzo capitolo che a detta di molti doveva non solo far dimenticare il titolo precedente, ma anche ridare fiato e speranza ad un ricco franchise e soprattutto salvare la terza dimensione, negli States uscita malconcia da un’annata disastrosa.

Più che una sfida un’impresa, solo in parte riuscita. Perché Transformers 3 supera il capitolo 2 ma solo e soltanto perché era oggettivamente impossibile fare di peggio, grazie anche ad un 3D finalmente ‘reale’, continuando però a vacillare su tutto il resto. Perché l’epica battaglia finale tra Autobots e Decepticon finisce quasi per rasentare l’assurdo, anche dinanzi ad una Chicago rasa al suolo e ad un fiume di effetti speciali, purtroppo intervallati da dialoghi aberranti, da uno Shia LaBeouf quasi fastidioso e da una compagna di viaggio, la modella Rosie Huntington-Whiteley, che non fa rimpiangere Megan Fox solo e soltanto perché, come l’illustre collega, assolutamente inutile.

Transformers 3

10 minuti iniziali impeccabili, per poi calare inesorabilmente, mantenendo uno stato di mediocrità per i 130 minuti successivi. Questo è Transformers 3, ultimo capitolo di una saga che ha reso ricchi Paramount, Hasbro, Spielberg e Michael Bay, qui chiamato a superarsi. Perché costretto a portare in sala l’Apocalisse, per riuscire ad affascinare e a far propria l’estate americana del 2011. Ma non sarà facile. Perché se si conferma un buon popcorn movie in cui ‘spegnere’ il cervello per due ore e mezza, Transformers 3 continua purtroppo ad oscillare maledettamente. Tra momenti elevatissimi ed altri ridicoli.

Neanche fosse ‘costretto’ a dover divertire tutti, Bay ha infatti replicato l’errore del secondo capitolo (qui la nostra recensione), mantenendo anche in questo terzo episodio una linea ‘demenziale’ decisamente censurabile. Perché troppo spesso la pellicola rasenta l’adolescenza allo stato puro, giocando con robottini idioti, battutacce e gag vietate ai maggiori di 12 anni. Soppesando continuamente ‘gnocca’ e ‘idiozie’ di vario tipo il regista finisce così per scontentare un po’ tutti. Perché se la prima non abbonda, le seconde purtroppo dilagano. Promossa l’idea di partenza, con il lato oscuro della Luna protagonista, la sceneggiatura si perde nel suo sviluppo. Il personaggio interpretato da LaBeouf, Sam Witwicky, si è infatti evoluto in peggio, mentre la bellissima Rosie Huntington-Whiteley, ‘sostituta’ di Megan Fox, si fa ricordare quasi esclusivamente per la sua prima inquadratura. Da dietro, in slip. Tre erano le new entry di peso, ovvero John Malkovich, Patrick Dempsey e Frances McDormand. Tra i tre a bucare lo schermo è innegabilmente il primo, anche se misteriosamente e improvvisamente tagliato da Bay, mentre sia Dempsey che la McDormand si limitano alla loro lautamente pagata particina. D’altronde non si può vivere solo e soltanto di film d’autore, vero Frances? Basta chiedere a Turturro, al fianco dei robottoni per la terza volta.

Volato via lo splendido prologo, con un salto a Chernobyl e un LaBeouf nei panni della ‘disoccupazione giovanile’ d’America, il film tarda maledettamente a partire. Per 100 lunghi minuti, spesso noiosi e raramente spettacolari, si attende la Guerra finale, per poi ritrovarci davanti a 50 minuti di ‘già visto’. Perché Bay abbatte Chicago in maniera straordinariamente credibile, ma senza regalare quasi mai nulla di sconvolgente. Tralasciando l’incredibile scena del grattacielo, tutto stride. Perché il Mondo intero è vicino alla sua fine, e a tentare di salvare il salvabile ci sono sempre loro, ovvero quei 10/15 militari. Ridicolo e non poco, ma d’altronde per Bay l’importante è che possano entrare tutti in un’unica inquadratura, schierati e al rallenty. Per 3/4 di battaglia ci perdiamo così Optimus Prime, perché imprigionato in un paio di fili metallici tenuti in cielo da una gru. Optimus Prime ‘fermato’ da due cavi? Ebbene sì, per circa mezz’ora, così come fa sorridere l’idea che per abbattere un semplice ‘pilastro’ non ci si possa affidare ad un missile, a dei jet, o a qualsiasi cosa che possa piovere dal cielo, distruggendo tutto e tutti. No, c’è solo una munizione, della serie ‘o la va o la spacca‘. Doveva essere la Guerra delle Guerre, quella del Pianeta Terra contro gli alieni invasori, eppure si trasforma in un conflitto di ‘quartiere’, tra schieramenti opposti e neanche così numericamente ricchi. Inspiegabile, per non dire ridicolo. Ci si attendeva l’Apocalisse da Bay, chiamato a gestire 200 milioni di dollari di budget, eppure salvo alcune scene il regista raramente riesce a stupire, a conquistare, ad entusiasmare e soprattutto a ‘divertire’, deludendo le altissime aspettative.

A salvare la baracca, paradossalmente, proprio il 3D. Perché Bay, qui ‘limitato’ dai pesanti macchinari, si è dovuto trattenere, rendendo le scene d’azione meno nevrotiche del nauseante capitolo precedente. Un 3D, ed è doveroso dirlo, finalmente esistente, e soprattutto inserito all’interno della pellicola. Ottima la profondità data a buona parte del film da parte del regista, che ha sicuramente ‘salvato’ la terza dimensione, almeno per i prossimi 6/12 mesi. Chiamato a chiudere una trilogia, il padre di Armageddon si concede poi un finale inimmaginabile, per quanto triste, tirato via e veloce, dando così l’impressione di voler finire il prima possibile quest’avventura con i Transformers, durata 5 anni e giunta ad una conclusione di difficile definizione. Perché probabilmente era giusto fermarsi al primo capitolo, senza andare oltre. Ma Hollywood si sa, è ingorda, tanto da farci pensare che difficilmente si fermeranno a questo numero 3, come annunciato, spolverando magari un Transformers Begins, tra 3/5 anni, per la gioia della Paramount, della Hasbro e di chi ha intenzione di spegnere completamente il cervello, ancora una volta…

Voto Federico: 5+
Voto Gabriele: 4

Transformers 3 uscirà mercoledì 29 giugno 2011. Qui il trailer italiano.

Transformers 3 (Transformers: Dark of the Moon, Usa, 2011, Fantascienza); di Michael Bay; con Shia LaBeouf, Josh Duhamel, Rosie Huntington-Whiteley, John Malkovich, Hugo Weaving, Patrick Dempsey, Ken Jeong, John Turturro, Frances McDormand, Alan Tudyk, Tyrese Gibson, Frank Welker, Peter Cullen, Keiko Agena, Kevin Dunn, Karyn Parsons, James Avery, Julie White, Lester Speight, Charles Adler, Kym Whitley, Glenn Morshower, Corey Burton, Ramon Rodriguez, Robert Foxworth, Mark Ryan, Jess Harnell, Anthony Azizi, Kathleen Gati, Jack Donner, David St. James, Lindsey Ginter, Robert Herrick, Elena Kolpachikova, Brett Stimely, Kevin Sizemore, Scott C. Roe, Annie Hsu, Rob Guzzo, Bill Fagerbakke, Tom Kenny.

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