Home Curiosità Steve Jobs: Sony Pictures ha già in cantiere il film – quel che resta e quel che cambia

Steve Jobs: Sony Pictures ha già in cantiere il film – quel che resta e quel che cambia

Sony Pictures intende girare un film basato sulla nuova biografia di Steve Jobs, in uscita a fine ottobre. Ecco alcune considerazioni

pubblicato 9 Ottobre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 07:47


Mentre ancora si sta consumando quello che probabilmente sarà un lungo commiato a Steve Jobs, qualcuno in Sony si sta già dando da fare per trasporre sul grande schermo una delle vite certamente più interessanti degli ultimi sessant’anni (via Deadline). Esistenza, quella del fondatore di Apple, per cui, specie negli ultimi giorni, si vanno sprecando aggettivi di ogni tipo: tra chi (tanti) lo eleva a santo e chi (pochi), invece, mette principalmente in luce la sua indole da peccatore. C’est la vie.

In attesa di conoscere l’esito delle trattative, il film dovrebbe basarsi su una biografia scritta da Walter Isaacson, che, dopo una quarantina di interviste a Jobs, nonché ad amici, parenti, colleghi e rivali, ha raccolto tutto in un unico libro. Tale biografia sarebbe dovuta uscire il prossimo anno, ma, per ovvi motivi, l’approdo sugli scaffali è stato immancabilmente anticipato alla fine del mese in corso. Il titolo, semplice, astuto e diretto, è stato fortemente voluto dall’autore: Steve Jobs. Quasi a voler rimarcare il carattere “definitivo” dell’opera, apponendo il bollino di esclusività su quanto in essa contenuto. Come a dire, velatamente: “questo è il vangelo di e su Steve… nessun altro, dopo di lui, sarà ugualmente valido e vincolante“. In futuro, chi lo sa, potrebbe anche diventare l’unica “fonte ufficiale” a riguardo, con tanto di adozione presso vari corsi universitari.

Eppure può darsi che, chiunque sia il vero Steve Jobs, se fosse ancora qui sorriderebbe nell’assistere a come la sua di morte non ha realmente “fatto nuove tutte le cose” – come a lui piacque dire a coloro che si affacciavano alla vita dopo gli studi a Stanford.

D’altro canto come potrebbe mai riuscirci quel grande mietitore, che però è pure lo sconfitto per eccellenza? Quella morte che, anziché rinnovare, si conferma, tra tutti, l’appuntamento più reiterato che contraddistingue ogni epoca. No Steve, non è lei a portare una ventata d’aria fresca. Non può essere così. Non colei che, ripetendosi inesorabilmente e senza eccezione alcuna, paradossalmente ed in maniera estrema, annulla tutte quelle ripetizioni di cui la vita è gratuitamente piena. Niente più un sole che sorge, né una goccia che cade dal cielo, né un fiore che sboccia.

Ma non è tutto, perché non c’è solo poesia. Se la natura, per noi che ancora ci troviamo da questa parte della barricata, prosegue imperterrita, così violentemente dolce, a stupirci ed annoiarci con la sua ripetitività, anche l’uomo non è da meno. Pianti e sorrisi; ingiurie ed encomi; nobili e squallidi intenti; contrizione e indifferenza; etc. Tutte antitesi che da sempre, proprio come quell’ultimo istante a te tanto caro, hanno accomunato ogni uomo di ogni tempo.

Ma forse tu alludevi all’idea della definitiva dipartita, a quell’unica certezza su cui ognuno di noi non può nutrire dubbi, per quanto si possa rimanerne atterriti. Quel catalizzatore di folli ed affamati propositi che t’imponeva di guardarti allo specchio e chiederti se davvero ti stessi accingendo a fare la “cosa giusta”. Allora sì, questa è una percezione che all’uomo può tornare utile. Ma per noi, che siamo totalmente immersi nell’aldiqua, lo spettacolo continua. E bisogna dirlo… si tratta sempre della solita replica.

Entriamo nel campo della retorica fine a sé stessa… ma quale beffa, quale insanabile ferita! Scoprire un uomo e doversi arrendere. Anche il silenzio sa di già visto, quindi tanto vale parlare. Non importa sapere, basta comunicare. Quella comunicazione su cui ti sei a lungo soffermato, e su cui hai potuto incidere finché tutto “era com’era”, per l’appunto. La stessa che, secondo una perversa legge dantesca del contrappasso, darà vita ad uno o più nuovi Steve Jobs, mediante una metamorfosi su cui non avrai più voce in capitolo. Questo è cambiato, ecco tutto. Non potendo tu più cambiare, saranno gli altri a cambiare te.

Ma come diceva Totò, lascia a noi povere anime inquiete certi teatrini. Tu appartieni ai seri, quelli su cui a’ livella è già stata adoperata. Se la tua “tragedia” è diversa da chi ti ha preceduto e da chi ti seguirà, è solo perché è appartenuta a te e te soltanto. Ma lo stesso si può dire per tutti e per ciascuno.

A noi restano i dubbi, alimentati da tutto quel flusso di ripetizioni alle quali siamo sottoposti, volente o nolente. E magari di libri e film a te dedicati – anche interessanti – ne leggeremo e ne vedremo, ma di certo non per cercare quelle risposte che non conosciamo. Il sipario si è chiuso, e, se qualcosa è cambiato, ciò è avvenuto rigorosamente dietro le quinte. Quelli che si sono goduti lo spettacolo, delusi o entusiasti che siano, lasciano le poltrone e si avviano verso le proprie abitazioni, senza accorgersi di nulla.

La differenza, semmai, è che adesso potremo rivedere il tutto attraverso un iPod o un iPad lungo il tragitto. Ma è come a teatro… quella perfomance resterà irripetibile. Spogliata del “qui e ora“, vana è ogni pretesa di assistervi di nuovo, esattamente come accaduto la prima volta.

Come vedi tutto è rimasto come prima. Ora che per te tutto è cambiato, noi ci affanniamo nel tentativo di rincorrere la ripetizione. Ma non farci caso… è la nostra natura, di certo non più la tua. E se davvero “vedevi il futuro”, come alcuni dicono, la cosa non dovrebbe affatto stupirti.