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Cineblog consiglia: Taxi Driver

Taxi Driver (USA 1976), regia di Martin Scorsese. Con Jodie Foster, Robert De Niro, Cybill Shepherd, Peter Boyle, Harvey Keitel, Leonard Harris. Drammatico, colore 113 minuti. Narrazione esistenzialista del lato oscuro degli anni ’70 americani visti attraverso gli occhi di un reduce dalla guerra del Vietnam, Taxi Driver è un capolavoro del cinema moderno. Il

20 Settembre 2007 14:35

Taxi Driver - Locandina Taxi Driver (USA 1976), regia di Martin Scorsese. Con Jodie Foster, Robert De Niro, Cybill Shepherd, Peter Boyle, Harvey Keitel, Leonard Harris. Drammatico, colore 113 minuti.

Narrazione esistenzialista del lato oscuro degli anni ’70 americani visti attraverso gli occhi di un reduce dalla guerra del Vietnam, Taxi Driver è un capolavoro del cinema moderno. Il protagonista è Travis Bickle (Robert De Niro) ex marine in congedo, un ventiseienne alienato, solo e depresso. Sofferente di insonnia cronica, inizia a lavorare come tassista notturno a New York e trascorre il suo tempo libero di giorno guardando film pornografici nei cinema a luci rosse e guidando senza meta per i quartieri più malfamati di Manhattan. L’uomo, a suo modo idealista, è disgustato da quello che considera il degrado morale che lo circonda e quando incontra Iris (Jodie Foster), una prostituta di 13 anni, decide che il suo compito sarà salvare la giovane, sottraendola al suo protettore per restituirla alla famiglia.

Nel frattempo Travis frequenta Betsy (Cybill Shepherd), un’assistente del senatore di New York Charles Palantine, candidato per le elezioni presidenziali con una campagna elettorale basata sulla promessa di grandi cambiamenti sociali; la relazione fra i due sarà però presto compromessa dalla personalità disturbata di Travis, e ciò lo renderà ancor più cupo e solo. Comincerà così per il tassista una folle discesa nell’ abisso della solitudine e della pazzia. Sprofondato nel baratro della disperazione, decide di acquistare delle pistole e con queste di uccidere il senatore Palantine durante un comizio all’aperto, in quanto l’uomo rappresenta ai suoi occhi l’ipocrisia della società statunitense e le contraddizioni fra chi professa ideali sani e valori di giustizia, con lo scopo reale di raggiungere il potere ad esclusivi fini personali.

La solitudine presente ovunque nella cupa New York diviene per Travis una vocazione e l’elemento scatenante che lo libererà da pulsioni a lungo represse, in un’ esplosione di violenza riconducibile però ad un estremo ideale di giustizia. Diretto Martin Scorsese nel 1976, il film è considerato dalla critica uno dei più importanti e controversi film della cinematografia statunitense. Forte di scene estremamente realistiche e emotivamente coinvolgenti (una su tutte la scena della sparatoria finale), la pellicola rese celebri gli attori protagonisti e suscitò molto scalpore per la presenza della giovane Jodie Foster nel ruolo della prostituta minorenne. Taxi Driver fu quindi un successo di pubblico e di critica, portatore inoltre di un significativo aspetto di denuncia sociale in relazione all’impatto, sulla psiche dei reduci, della guerra del Vietnam. La colonna sonora del film è firmata da Bernard Herrmann, noto per la sua collaborazione con Alfred Hitchcock (in particolare per Psyco). Questa fu la sua ultima composizione, in quanto Herrmann morì prima che il film uscisse nelle sale. Taxi Driver è pertanto dedicato alla sua memoria.

Curiosità:
Una delle scene più famose del film, quella in cui Travis si allena con la pistola davanti allo specchio ed inizia un monologo rivolto alla sua immagine riflessa dicendo: “Ma dici a me? Ma dici a me? … Ma dici a me? …”, non era prevista originarimente nel copione: De Niro decise di aggiungere delle battute per calarsi nella personalità di Travis. Al regista piacque talmente tanto che decise poi di tenerla nel montaggio finale.
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