Home Torino Film Festival TFF 2013, il neo direttore Paolo Virzì: “Il Festival conserverà la sua identità”

TFF 2013, il neo direttore Paolo Virzì: “Il Festival conserverà la sua identità”

Paolo Virzì è diventato il nuovo direttore di uno dei principali festival del cinema italiani. Il regista livornese subentra a Gianni Amelio.

pubblicato 22 Dicembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 19:13

Paolo Virzì, neo direttore del Torino Film Festival, ha accettato il prestigioso incarico per il bene della manifestazione:

Ho accettato per dare una mano e per voler bene, il cinema non l’ho mai guardato da tecnico, ma da osservatore. Forse quelli che ci lavorano adesso non avevano neanche bisogno di nessuno, ma sono contento di offrire il mio contributo per scaldare, per dare idee e visibilità … Si stavano addensando nubi tempestose su una realtà che funziona, a cui bisogna solo voler bene. Sono stato contattato dalle istituzioni culturali e dal Museo, sapevo che c’era una squadra, ho accettato quando ho capito che il mio contributo poteva essere utile, sono loro che devono insegnare a me non il contrario…

Il cineasta, che è legato affettivamente al capoluogo di regione piemontese (ha vissuto dal 1964 al 1972 prima a Moncalieri poi nei quartieri popolari di Torino), promette di non snaturare il Festival. Di suo cercherà di dare maggiore attenzione al cinema italiano, senza trascurare le produzioni europee e mondiali:

Conserverà la sua identità, di rassegna che propone un cinema appassionato, non snob, coraggioso. Mi piacerebbe mettere un accento particolare su personalità del cinema italiano, ma anche sulle voci d’Europa e del mondo.

A proposito della polemica scaturita dall’assenza del red carpet, Virzì, che si definisce un direttore stagista (“Per me sarà un processo di apprendimento“), scherza:

E’ sempre stato un festival informale, ma il red carpet ce lo si può anche mettere, anzi, se proprio serve, lo vado a comprare adesso io stesso e poi lo srotolo.

La nomina

Paolo Virzì è il nuovo direttore del Torino Film Festival: il regista livornese, dopo la rinuncia per motivi lavorativi di Gabriele Salvatores, subentra a Gianni Amelio, alla guida della manifestazione per quattro anni. La nomina è avvenuta nel corso dell’Assemblea dei Soci Fondatori del Museo Nazionale del Cinema su proposta del Presidente Ugo Nespolo e del Comitato di Gestione. Ad affiancare Virzì è stata confermata Emanuela Martini, già condirettore nella gestione di Nanni Moretti e vicedirettore nella gestione Gianni Amelio.

Proprio ieri l’associazione 100autori, di cui Virzì fa parte, intervenendo sulla nomina del nuovo direttore del Torino Film Festival, scriveva:

In riferimento alle recenti polemiche sulla nomina del nuovo direttore e dei nuovi organigrammi del Torino Film Festival, l’associazione 100autori auspica che le scelte di indirizzo e di gestione siano improntate alla massima trasparenza e coerenza con la storia oramai trentennale del Festival, e invitano i soggetti istituzionali preposti a scegliere i futuri assetti del TFF rendendo preventivamente pubblici la ‘mission’ e i profili delle personalità candidate a succedere a Gianni Amelio alla guida di uno degli eventi più importanti e rappresentativi dell’immagine della Città di Torino e della Regione Piemonte.
Come autori e professionisti del comparto-cinema riteniamo inoltre che, su un tema così cruciale per il futuro del cinema torinese e piemontese, la consultazione preventiva di chi a Torino il cinema lo fa (e ha accompagnato con l’impegno e il lavoro lo sviluppo del TFF durante l’ultimo trentennio) ci sembrerebbe ovvia e scontata.
Siamo convinti che coinvolgere nelle scelte strategiche la cosiddetta ‘società civile’ sia una buona pratica che potrebbe rendere più chiare e trasparenti le scelte fatte dalle Istituzioni.

Virzì, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 1987, in carriera ha vinto ventidue premi, tra i quali il David di Donatello come miglior regista esordiente nel 1995 (La bella vita), il David di Donatello per il miglior film nel 1996 (Ferie d’agosto), e il David di Donatello alla migliore sceneggiatura nel 2010 (La prima cosa bella), un Golden Globe italiano (La bella vita 1994) ed è stato protagonista al Festival di Venezia nel 1994 vincendo il ciak d’oro per La vita bella, nel 1997 per aver vinto il premio della giuria per Ovosodo e nel 2002 per aver ricevuto la menzione speciale per My Name is Tanino. Tra i suoi successi bisogna ricordare anche Caterina va in città (2003), Tutta la vita davanti (2008, Nastro d’argento per la miglior regia) e La prima cosa bella (2010, Nastro d’argento per la miglior regia e per la miglior sceneggiatura).

Della nomina si dice soddisfatto l’assessore regionale alla Cultura Michele Coppola:

Sono soddisfatto perché avevo chiesto che si giungesse entro fine anno alla nomina del nuovo direttore e perché si scegliesse un regista in continuità con l’identità del nostro festival. Mi congratulo con Virzì e sono sicuro che saprà integrarsi con la squadra del museo del cinema e saprà lavorare per esaltare le peculiarità del sistema cinema piemontese.

Il presidente del Museo Nespolo ha aggiunto:

Virzì ci è sembrato subito il regista giusto nel segno della continuità rispetto agli ultimi anni del Tff. Abbiamo anche cercato di decidere al più presto per chiudere questo periodo di polemiche, dopo il no di Salvatores, per il bene del Tff e del Museo del cinema.

Fonte dichiarazioni | La Stampa

Foto | © Getty Images

Torino Film Festival