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La notte dei girasoli: trailer e locandina

Esce il 13 giugno il film La notte dei girasoli diretto da Jorge Sánchez-Cabezudo ed interpretato da Carmelo Gómez, Judith Diakhate, Mariano Alameda, Celso Bugallo, Manuel Morón, Vicente Romero.Pedro ed Esteban sono due speleologi che devono controllare una cava per interesse scientifico. Gabi, la ragazza di Esteban, li aspetta a valle. Ma quando i due

di carla
26 Maggio 2008 07:00

la notte dei girasoli locandina Esce il 13 giugno il film La notte dei girasoli diretto da Jorge Sánchez-Cabezudo ed interpretato da Carmelo Gómez, Judith Diakhate, Mariano Alameda, Celso Bugallo, Manuel Morón, Vicente Romero.

Pedro ed Esteban sono due speleologi che devono controllare una cava per interesse scientifico. Gabi, la ragazza di Esteban, li aspetta a valle. Ma quando i due escono dalla grotta, la trovano in stato di shock …

Il film è scritto dallo stesso Jorge Sánchez-Cabezudo ed è il suo primo lungometraggio. Dopo il salto trovate le note di regia, qui invece il trailer.

Note di regia
“LA NOTTE DEI GIRASOLI è un noir ambientato in montagna e molto
incentrato sui personaggi. A metà fra thriller e dramma, il film racconta
l’improvvisa svolta nel destino di otto persone coinvolte in un evento
drammatico, che si complica gradualmente. Un’attenzione particolare è rivolta alla suspense e allo sviluppo dei personaggi, e il pubblico è in grado di
comprendere le loro reazioni rispetto all’intricata vicenda che si trovano a
dover dipanare.

Il film si divide in sei parti: “The Man at the Motel”, “The Cave Experts”,
“The Man on the Road”, “The Proper Authorities”, “Amos the Madman”, e “The Alligator”. La suspense collega tutte le sei parti con una soluzione finale che ricuce le diverse sezioni. Ogni segmento viene raccontato dal punto di vista di un personaggio principale, che poi nelle altre sezioni avrà un ruolo secondario.

Il pubblico viene informato sul modo in cui questi personaggi vivevano prima di restare coinvolti nella vicenda, sviluppando così una comprensione migliore del loro background e delle loro motivazioni. Questo non è un film su un personaggio chiave intorno al quale ruotano i personaggi secondari; ma nemmeno un film corale. In realtà è un film che racconta una storia vissuta da diverse persone, i cui punti di vista si alternano sullo schermo, raccontando a turno la propria versione.

Le loro scelte e reazioni arricchiscono la trama di vari colpi di scena. Si tratta di persone assolutamente ordinarie, calate all’interno di situazioni straordinarie, il film propone –in definitiva- un’analisi di come la gente comune riesca a cacciarsi, quasi per caso, in una situazione tanto complessa e drammatica. In che modo le loro circostanze e i loro personali meccanismi psicologici ed emotivi spiegano il loro comportamento, e soprattutto consentono di giustificare le loro azioni e di continuare a vivere?

Nel film non ci sono buoni e cattivi. Si parla di personaggi molto umani, con la loro forza e le loro debolezze. E’ un film che descrive come spesso chi crede di avere dei saldi principi, possa alla fine avallare comportamenti assolutamente deprecabili. Il film non cerca di giustificarli né vuole condannarli; il suo intento non è moralistico, ci si propone piuttosto di descrivere un certo “clima morale”, uno stato di cose. Non intende fornire risposte o insegnamenti: semmai induce a riflettere un po’.

Questo è anche un film sulla violenza, il genere di violenza che scaturisce dai nostri istinti più primitivi o provocata dall’incapacità di comunicare e di considerare il punto di vista altrui. Questo insensato tipo di violenza viene messo in scena molto crudamente. Non viene mai giusitificato come vendetta o come un momento di rivalsa da parte del pubblico. E’ un evento che porta solo conseguenze spiacevoli e drammatiche, che alterano per sempre la vita dei protagonisti.

Nel film si parla inoltre di solitudine, di isolamento e di abbandono, dell’infelicità generata dal desiderio di una vita diversa. E’ un film sulla nostra indifferenza nei confronti della lenta e dolorosa morte di uno certo stile di vita rurale. Sulla falsa speranza che nutriamo che il denaro dei turisti possa riuscire a preservarla, anche se nulla riuscirà mai ad arrestare l’inesorabile scomparsa di questo tipo di esistenza”.

Jorge Sánchez-Cabezudo