Home Curiosità Frankenstein Junior – promossa a pieni voti la versione italiana del musical di Mel Brooks

Frankenstein Junior – promossa a pieni voti la versione italiana del musical di Mel Brooks

Da Broadway ai teatri della nostra Penisola, il nuovo musical di Mel Brooks dopo il successo di The Producers

di simona
pubblicato 18 Gennaio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 18:51

SI-PUO’-FAREEE!!! Si può andare a teatro ed assistere ad un musical di qualità. La nuova produzione della Compagnia della Rancia merita la promozione cum laude: strepitosa la messa in scena, che resta fedele ed omaggia fino in fondo la pellicola cult del ’74 (non esagerava, Saverio Marconi, quando in conferenza stampa affermava di avere realizzato “uno spettacolo in bianco e nero” per rispettare le atmosfere del film), altrettanto strepitoso il cast. Frankenstein Junior è esilarante a teatro quanto al cinema, con in più il valore aggiunto di una serie di canzoni divertenti ed orecchiabili (che funzionano e convincono anche nella traduzione italiana di Franco Travaglio!) che non potrete fare a meno di canticchiare tornando a casa. Se ieri sera Mel Brooks fosse stato seduto in platea, avrebbe senz’altro applaudito con convinzione.

L’intero cast è composto da performer di prim’ordine (evento raro nel nostro Paese, dove purtroppo va di moda scritturare personaggi dalle dubbie capacità artistiche) che strappano a più riprese applausi a scena aperta. Certo, lo straordinario materiale di partenza aiuta (i momenti più memorabili della versione cinematografica ci sono tutti, cavalli compresi!), ma bisogna rendere merito a Marconi di aver saputo scegliere gli interpreti perfetti per ciascun personaggio e di averli magistralmente diretti.

Se Giampiero Ingrassia rappresenta una garanzia e veste i panni di Frederick Frankenstein in modo impeccabile, sfoderando la consueta bravura sia sul versante attoriale che su quello canoro, Mauro Simone incarna meravigliosamente il gobbo Igor (del resto non ci saremmo aspettati nulla di meno da un artista tanto versatile); a stupire maggiormente sono le tre protagoniste femminili. Valentina Gullace, Giulia Ottonello ed Altea Russo, fin’ora apprezzate da chi scrive solo come ottime cantanti, dimostrano delle doti comiche assolutamente inaspettate. Frau Blucher che, omaggiando la Marlene Dietrich de L’Angelo Azzurro, canta Era il mio Boyfriend (He Vas my boyfriend) armata di sedia, è quasi da standing ovation; così come Elizabeth che gorgheggia Profondo (Deep Love) fumando una sigaretta dopo la notte d’amore con il Mostro. Non da meno Inga e la sua Fieni nel fieno (Roll in The Hay) sempre ammiccante e decisamente sopra le righe, senza strafare o scadere nel volgare. Fantastici anche Davide Nebbia, l’Eremita cieco, che nell’esecuzione di Qualcuno (Send me Someone) cambia più volte registro; e Fabrizio Corucci, la Creatura. Puttin’ on the Ritz – lasciata in originale e non tradotta – è semplicemente perfetta. Un po’ sacrificato l’ispettore Kemp del bravo Felice Casciano che meriterebbe forse un po’ più spazio (abbiamo sentito la mancanza della scena delle freccette). Tutto è rigorosamente cantato live (cosa che dovrebbe essere scontata, ma non sempre lo è…) e, per essere assolutamente perfetto, allo spettacolo manca solo l’orchestra dal vivo.

Frankenstein Junior – dallo schermo al palcoscenico, il musical di Mel Brooks arriva a Milano

9 gennaio 2013 – Ci sono musical che dal teatro arrivano sul grande schermo (Les Miserables è solo l’esempio più recente) e film che dal cinema approdano sulle tavole di un palcoscenico. Dopo quattro settimane e circa 30 previews, l’8 novembre 2007 debuttava al Foxwoods Theatre di New York Young Frankestein, trasposizione teatrale dell’omonimo film di Mel Brooks del 1974 divenuto cult in tutto il mondo e famoso in Italia con il titolo Frankenstein Junior. Con musiche e liriche firmate dallo stesso Brooks, intenzionato a replicare lo straordinario successo ottenuto nel 2001 con The Producers, lo spettacolo chiuse i battenti a Broadway dopo quasi 500 repliche nel 2009, pronto per essere portato in tour anche fuori dai confini statunitensi.

Il Dr Frederick Frankestein, Igor, Inga e Frau Blücher sono ora pronti per divertire il pubblico meneghino, grazie alla nuova produzione della Compagnia della Rancia presentata questa mattina in conferenza stampa. Partita da Fermo lo scorso novembre per poi fare tappa al Brancaccio di Roma, la tournèe di Frankenstein Junior si fermerà nel capolougo lombardo dal 17 al 27 gennaio, al Teatro della Luna, prima di proseguire alla volta delle maggiori città italiane (qui tutte le date). La regia italiana è naturalmente firmata da Saverio Marconi, patron della compagnia ed autore, con Michele Renzullo, dell’adattamento. Traduzioni e liriche nella nostra lingua sono invece opera di Franco Travaglio.

Il cast è interamente composto da volti più che noti agli appassionati di musical nostrani. Al fianco di Giampiero Ingrassia, protagonista e mattatore dello show nel ruolo di Frederick ‘Frankestìn’; troveremo in scena Giulia Ottonello nei panni della sua viziata ed egocentrica fidanzata Elizabeth (ruolo originariamente interpretato a Broadway da Megan Mullally). Igor, servo fedele e disinvoltamente incurante della propria gobba, sarà interpretato dal sempre bravo Mauro Simone; la sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome è sufficiente a far imbizzarrire i cavalli, avrà il volto di Altea Russo, mentre Valentina Gullace sarà la giovane ed esplosiva assistente Inga. Fabrizio Corucci presterà volto e imponente fisicità (196 cm – più le zeppe – per 140 kg) al Mostro; Felice Casciano vestirà i panni dell’ispettore Kemp e Davide Nebbia quelli dell’eremita cieco che abita nei boschi (nel film era intepretato da un irriconoscibile Gene Hackman). Roberto Colombo e Michele Renzullo completano il cast, nei rispettivi ruoli di Victor Von Frankenstein, famigerato nonno di Frederick, e Ziggy.

Frankenstein Junior – dallo schermo al palcoscenico, il musical di Mel Brooks arriva a Milano

Lena Biolcati è la vocal coach della compagnia – ruolo davvero poco comune nei teatri d’Italia, Gillian Bruce ha curato le coreografie (riuscendo nell’intento di far ballare il tip-tap ad un cantante lirico di mole considerevole che mai nella vita ha mosso un solo passo di danza). I costumi sono di Carla Accoramboni; le scene di Gabriele Moreschi; il disegno luci Valerio Tiberi; quello fonico di Enrico Porrelli (che non vuole dire controllare se i microfoni sono accesi o spenti, ma pensare a come spazializzare il suono, pensare a quale luogo faccia da sfondo alla scena ed aiutare lo spettatore a comprendere gli spazi esistenti, anche quando magari si è di fronte ad un semplice fondale, puntualizza il regista associato Marco Iacomelli). Infine, trucco e parrucco sono opera di Antonella Marinuzzi.

Alberto Bentoglio, docente presso l’Università Statale di Milano di storia del teatro e dello spettacolo, ha fatto da moderatore alla conferenza. Ha preso per primo la parola Saverio Marconi, interpellato in merito ai due maggiori punti di riferimento – il film ed il musical di broadway – dello spettacolo, alla supervisione di Mel Brooks ed al tipo di lavoro svolto con lui.

Quando abbiamo portato in scena The Producers, Mel Brooks ha voluto supervisionare qualsiasi cosa prima di darci la sua approvazione: scene, costumi, adattamento, traduzione ecc… Addirittura, in fase di pre-produzione mandammo via e-mail tutti i bozzetti dei costumi, tranne quello di un poliziotto. Tanto, un poliziotto americano è vestito da poliziotto americano. Ci telefonarono per dirci “Scusate, ma manca il poliziotto”… Poi Mel Brooks venne a Roma, vide lo spettacolo, gli piaque e questa volta quando gli ho detto che avremmo voluto mettere in scena Frankenstein Junior mi ha risposto “Senti, fai come ti pare”. Questa volta mi ha lasciato completamente libero. Naturlmente ci siamo sentiti comunque via e-mail per dei piccoli cambiamenti che o fatto sul testo, lui li ha approvati e tutto è andato liscio. Sui due riferimenti: il musical è molto divertente, ricalca perfettamente la storia del film con l’aggiunta di canzoni ironiche, spiritose – non soltanto nei testi ma anche nelle melodie, che prendono in giro vari generi e vari momenti broadwayani. Frankenstein Junior è un film in bianco e nero realizzato in un periodo in cui si facevano film a colori. Si è trattato di una scelta ben precisa, non di un’esigenza. Io non potevo non tenerne conto, anche se a teatro fare uno spettacolo in bianco e nero non è possibile, per ovvie ragioni. Fortunatamente lavoro con un team di artisti e di creativi che sono tutti di serie A-A-A-A Oro, la qualità è veramente eccezionale, ci capiamo al volo anche solo con lo sguardo. E questo ci ha permesso di realizzare uno spettacolo in bianco e nero pur non essendo in bianco e nero. Le foto di scena non rendono l’idea, bisogna vedere lo spettacolo per capire cosa intendo. Ho cercato di riportare l’atmosfera da b-movie del film a teatro. Poi ci sono le gag famose (e la cosa che ci ha molto sorpreso è stato sentire il pubblico che anticipa le battute, c’è una sorta di partecipazione del pubblico, un po’ come succede con The Rocky Horror Show)…Nel musical c’erano alcune battute indirizzate al pubblico americano, che forse quello italiano non avrebbe potuto capire o apprezzare. Quindi ho apportato dei piccoli tagli e ho aggiunto invece due battute del film che nel musical di Broadway erano state tagliate [sempre nel rispetto più assoluto dell’adattamento e del magistrale doppiaggio italiano del film, che è un cult anche da solo, ha aggiunto Franco Travaglio]. Non vi dico quali. Vi chiedo scusa, invece, non sono riuscito ad inserire “taffetà”… Credo sia uno degli spettacoli più belli prodotti dalla Compagnia della Rancia nei miei trent’anni di attività.


Giampiero Ingrassia ha poi raccontato come ha reagito quando gli è stata proposta la parte del protagonista, che fu di Gene Wilder.

E’ successo l’anno scorso. Io ero a Milano, ero in scena con Stanno Suonando la Nostra Canzone. Mi chiamò Saverio e mi chiese “che devi fare il prossimo anno?” “Che ne so? Magari nel 2012 saremo tutti con i Maya a fare colazione!” “Ti voglio proporre una cosa…” io un po’ me lo sentivo perchè erano anni che se ne parlava, speravo che si trattasse di quello. Ho subito risposto “Sì, subito, dove devo firmare?” Per un anno non ho potuto dirlo a nessuno, poi la notizia è stata ufficializzata. Per me Frankenstein Junior è un cult. L’ho visto al cinema con mio padre e mia madre (gli altri lo hanno visto in DVD perchè sono troppo giovani) mi sono subito innamorato dei personaggi e sono diventato un grande fan di Mel Brooks. Il nostro Frankenstein Junior è uno spettacolo bellissimo (non lo dico perchè lo faccio io!) fatto benissimo, con dei veri professionisti che recitano, ballano, cantano…in un periodo in cui ci sono in giro dei musical orribili. Venitelo a vedere!



Numeri musicali

ATTO I
1. Preludio
2. Che felicità in città (Ziggy, Ensemble)
3. Il cervello (Frederick, Ensemble)
4. Non toccarmi (Elizabeth, Frederick, Ensemble)
5. Di nuovo al suo fianco (Igor, Frederick)
6. Fieni nel fieno (Inga, Igor, Frederick)
7. Entra nella ditta (Victor von Frankenstein, Ensemble)
8. Era il mio boyfriend (Frau Blucher)
9. Il cervello – Ripresa (Frederick)
10. La legge (Kemp, Ziggy, Ensemble)
11. Vita (Frederick, Inga, Igor, Frau Blucher, Ensemble)
12. Era il mio boyfriend – Ripresa (Frau Blucher)
13. Felcome in Transilvania (Kemp, Ensemble)
14. Transilvanica Magica (Igor, Mostro, Frederick, Inga, Kemp, Ensemble)
ATTO II
1. Entr’acte
2. Fuggì (Kemp, Ensemble)
3. Ascolta il cuore (Inga)
4. Sorpresa (Elizabeth, Frau Blucher, Igor)
5. Qualcuno (Eremita)
6. Qualcuno – Ripresa (Eremita)
7. Sarai una star (Frederick)
8. Puttin’ on the Ritz (Frederick, Mostro, Inga, Igor)
9. Profondo (Elizabeth)
10. Profondo – Ripresa (Mostro, Ensemble, Eremita)
11. Finale (Compagnia)