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E venne il Giorno: Recensione in Anteprima

E venne il giorno (The Happening, Usa, 2008) di M. Night Shyamalan; con Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Betty Buckley, Frank Collison, Ashlyn Sanchez, Spencer Breslin, Robert Bailey Jr..Tutto ha inizio all’improvviso. In pochi minuti migliaia di persone nel Nord America si uccidono senza ragione. Inizialmente si pensa ad un attacco terroristico di tipo

12 Giugno 2008 08:43

E venne il giorno (The Happening, Usa, 2008) di M. Night Shyamalan; con Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Betty Buckley, Frank Collison, Ashlyn Sanchez, Spencer Breslin, Robert Bailey Jr..

Tutto ha inizio all’improvviso. In pochi minuti migliaia di persone nel Nord America si uccidono senza ragione. Inizialmente si pensa ad un attacco terroristico di tipo chimico, ma così non è. I morti aumentano, i casi partono sempre dai parchi delle grandi città, la natura entra in conflitto con l’umanità, minacciata da una forza invisibile che corre come il vento, senza risparmiare nessuno. Elliot, la moglie Ama e la nipotina Jess fuggono da questa minaccia, capace di lasciare dietro di se solo morti e distruzione…

Due anni dopo il discusso Lady In The Water, flop di critica e di botteghino, M. Night Shyamalan tenta la risalita cercando di tornare alle atmosfere tese, drammatiche e anche umoristiche dei primi successi. Peccato che il tentativo sia totalmente fallito, riuscendo invece a toccare il fondo di una carriera ormai in picchiata, con quello che si può senza ombra di dubbio considerare il suo peggior film.

Le premesse perchè Shyamalan fosse riuscito a ritirar fuori dal proprio cilindro qualcosa di buono c’erano davvero tutte. Una storia interessante, un misterioso virus che porta l’umanità a suicidarsi, e soprattutto una serie di ottimi trailer, tesi al punto giusto da apparire assolutamente convincenti. Peccato che quelle ‘illusioni’ alla fine siano sparite immediatamente, con il primo dialogo della pellicola, vero e proprio campanello d’allarme.

Un dialogo tanto senza senso quanto mal scritto, come tutto il resto della sceneggiatura, che vive di battute da brivido, che nemmeno il peggior Dario Argento riuscirebbe mai a tirar fuori dalla propria penna. M. Night riprende il tema ambientalista/catastrofico che tanta fortuna aveva portato ad Emmerich. Peccato che Emmerich, con L’alba del giorno dopo, realizzò un blockbuster tutto effetti speciali senza tante pretese, se non quelle di divertire lo spettatore.

Shyamalan, invece, è riuscito nell’impresa di spendere ben 60 milioni di dollari senza un briciolo di effetti speciali, visto che per 45 minuti di film abbiamo solo foglie che si muovono con il vento, alternati a leggeri momenti di tensione, tra l’altro telefonatissima, e uno spiegone finale che definire ‘fastidioso’ quanto ovvio è dire poco.

A questo disastro di sceneggiatura, la peggiore mai scritta dal regista indiano, aggiungeteci l’inesistente introspezione dei tre protagonisti principali, vuoti come il vaso di idee del regista. Mark Whalberg partorisce la peggior interpretazione della propria carriera, a causa anche di un personaggio veramente idiota, capace di fermarsi a pensare ad alta voce, in un momento topico, urlando come un bambino e con la morte che lo insegue… della serie ‘ ma stiamo scherzando’? Se a questo ci aggiungete il pessimo doppiaggio di Pino Insegno avrete il quadro completo.

A Whalberg si affiancano altri due personaggi, a dir poco inutili. La moglie Ama, inspiegabilmente, perchè non spiegato, in crisi con se stessa e con il marito, e soprattutto la nipote ‘comparsa’ Jess, a cui vengono fatte dire 4 battute 4 giusto per ricordarci che c’è anche lei, anche se nessuno capisce il perchè ci sia…

Di ‘non sense’ ce ne sono a bizzeffe, partendo dal perchè tutti i pazzi d’America li incontrano i nostri 3 protagonisti in fuga al perchè il famigerato e ‘misterioso’ virus contagia tutti, comprese persone che si trovano a 2metri2 dai nostri 3 protagonisti, senza ovviamente attaccare loro. Se a tutto ciò ci aggiungete anche una delle scene più trash della stagione cinematografica, con un videofonino come protagonista, potrete farvi un’idea di cosa sto dicendo. Anche la ‘virata splatter’ del regista è obiettivamente regalata, con scene che tutto fanno tranne che paura.

Se con Lady in The Water, per il sottoscritto, Shyamalan aveva toccato il fondo, con questo E venne il Giorno l’ha letteralmente raschiato, arrivando all’acqua, tanto da far completamente rivalutare il lavoro precedente, che in confronto diventa un capolavoro. Dispiace dirlo, visto che la stima nei confronti di questo regista, che in passato ci ha regalato ottimi film, è tanta e resta tale, ma dove si sia perso nessuno a questo punto davvero può saperlo.

Indubbiamentre tra i 5 peggiori film di questo 2008, considerando le aspettative, le premesse e i costi, per un regista ormai allo sbando totale. Se mai dovesse venire il giorno che tornerà in sè avvertiteci, perchè saremo lieti di tornare ad applaudirlo. Per ora non possiamo far altro che criticarlo, perchè difendere E venne il Giorno è davvero impossibile…

Voto Federico: 3

Di solito a Cineblog il primo che vede il film scrive la recensione e gli altri aggiungono il suo voto in calce. Questa volta permettetemi (è Carla che scrive) una piccola variante. Perché ho visto E Venne il Giorno ieri (sabato 14 giugno) e trovo assolutamente sconcertante il 3 di Federico. Capisco le sue motivazioni nella recensione e non le condivido quindi mi sembra giusto, prima di dare il mio voto, spiegarvi il perché.

M. Night Shyamalan realizza un piccolo film di e sulla tensione. Non ci vengono date spiegazioni sulla tragedia (piante? siamo sicuri siano veramente le piante?) e tutti i personaggi vengono abbozzati proprio per lasciare spazio alla catastrofe che incombe. Il regista punta sui dettagli, sulle inquadrature, non usa effetti speciali perché sarebbero stati inutili e quelle foglie mosse dal vento bastano per creare tutta l’inquietudine ed il panico necessario. E Venne il Giorno ricorda Gli Uccelli di Hitchcock che, senza nessuna spiegazione logica, mostrava i fatti e alla fine ci lascia così… sgomenti, attoniti, in balìa di qualcosa che nessuno potrà mai spiegare. Vi aspettate un horror? Non lo è, ma forse fa più paura di qualsiasi altra cosa. Perché sapere che possiamo impazzire da un momento all’altro, che possiamo andare fuori da ogni nostro controllo razionale, non è forse terribilmente spaventoso?

Voto Carla: 7
Voto Gabriele: 7