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The Invisible War: il documentario candidato agli Oscar 2013

Lo sconvolgente documentario di Kirby Dick sugli abusi sessuali in ambiente militare

pubblicato 22 Gennaio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 18:21

Oggi per il nostro consueto approfondimento sui candidati ai prossimi Oscar 2013 abbiamo scelto The Invisible War, una sconcertante inchiesta condotta dal regista Kirby Dick in lizza nellla categoria Miglior documentario, in cui si fa luce sui casi di stupro, si parla di oltre 19.000 casi solo nel 2010, che all’interno delle forze armate americane sembra aver assunto tratti endemici.

Il documentario ci mostra donne che hanno abbracciato il loro servizio con orgoglio e professionalità, solo per ritrovare il proprio idealismo calpestato. Le loro storie agghiaccianti di violenza sessuale diventano ancora più incredibili quando cercano giustizia in un sistema giuridico militare che il regista definisce “kafkiano”, in cui pochi coraggiosi che hanno la forza di parlare si ritrovano prigionieri di un circuito chiuso in cui i casi diventano routine da spazzare sotto il tappeto.

L’idea del documentario nasce da un articolo della giornalista Helen Benedict e da alcuni dati impressionanti del Dipartimento della difesa americano in cui si riporta che nel 2010 a 108.121 reduci è stato diagnosticato un trauma sessuale militare (come viene definito il trauma da stupro subito all’interno di apparati militari). Sempre nel 2010, il Dipartimento della Difesa riportava inoltre che a fronte di oltre 19.000 casi segnalati, erano solo 244 le condanne inflitte agli autori delle violenze.

 

Il regista Kirby Dick, alla sua seconda nomination agli Oscar dopo quella del 2005 per Twist of Faith, film-inchiesta sugli abusi perpetrati su minori in ambito clericale, presenta interviste con diversi militari di svariati rami delle Forze Armate statunitensi, che raccontano gli eventi che hanno seguito le aggressioni subite. Le loro storie mostrano molti temi comuni, come un sistema giudiziario non imparziale, rappresaglie contro le vittime piuttosto che contro gli autori degli abusi, la mancanza di un’adeguata assistenza psicologica e fisica per le vittime, l’avanzamento delle carriere senza ostacoli per gli autori delle violenze, fino a l’espulsione forzata delle vittime dal servizio.

Tra le testimonianze incluse nel film c’è quella dell’ex marinaio della Guardia Costiera Kori Cioca violentata nel 2005 da un suo superiore, che sta ancora lottando per riuscire a farsi riconoscere dal Dipartimento degli Affari dei Veterani le conseguenze mediche dell’abuso subito. Con l’aiuto dell’avvocato Susan L. Burke, il marinaio Cioca, insieme ad altre vittime di abusi presenti nel film ha intentato una causa civile contro il Dipartimento della Difesa accusandolo di affrontare in modo adeguato la violenza sessuale all’interno delle forze armate.

Nel documentario vengono ricordati diversi casi di abusi sessuali attuali e passati come lo scandalo Tailhook che coinvolse la Marina nel 1991, lo scandalo Aberdeen riguardate l’esercito nel 1996, lo scandalo del 2003 in cui fu coinvolta l’Accademia dell’aviazione militare. Il lavoro si Dick sottolinea l’inadeguatezza nell’affrontare l’evidente problema da parte degli organi preposti, le promesse fatte e non mantenute di un intervento radicale su una vera e propria cultura delle molestie sessuali che parte dall’interno della prestigiosa Marine Barracks di Washington (in cui c’è anche la residenza ufficiale del comandante del corpo dei Marines), luogo da cui nel marzo del 2012 sono partite denunce da parte di otto donne, due delle quali appaiono nel film, presentate contro alcuni superiori.

 

Cosa e’ accaduto dopo l’uscita del film:

– Due giorni prima della pemiere del film al Sundance Film Festival (dove ha ricevuto il Premio del pubblico), il Segretario alla Difesa Leon Panetta ha indetto una conferenza stampa per discutere degli sforzi compiuti dal Dipartimento della Difesa per aiutare le vittime di violenza sessuale.

– Dopo l’uscita del film nelle sale americane (22 giugno 2012) i realizzatori hanno lanciato una campagna per portare il messaggio di The Invisible War a funzionari governativi e militari.

– Il 25 giugno 2012 il Corpo dei Marines ha presentato un nuovo piano per combattere la violenza sessuale. Nel mese di luglio il Comandante Generale del Corpo dei Marines James F. Amos ha deciso di attuare nuove procedure che mirano a scoraggiare ambienti insicuri all’interno dell’apparato militare.

– Il 4 gennaio 2013, il presidente Barack Obama ha firmato il National Defense Authorization Act per l’anno fiscale 2013. Questa legge include molti miglioramenti per la gestione dei casi militari di violenza sessuale, come la formazione di unità vittime speciali per indagare e perseguire i casi di violenza sessuale e l’attuazione di nuove politiche per prevenire ritorsioni professionali contro le vittime delle aggressioni.

SITO UFFICIALE

(Fonti Wikipedia)

The Invisible War foto e locandina

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